All’ingresso del centro abitato di Bari Sardo, nelle colline di su Pranu, si trova la necropoli di Funtana su Rettore, composta da tre domus de janas. Le domus, del tipo bicellulare, risalgono al neolitico recente, 3500-2800 avanti Cristo. Le sepolture, ben conservate, sono disposte quasi alla stessa altezza sulla parete rocciosa e conservano le tracce dello strumento utilizzato per scavarle.
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La necropoli di Fund’e monti (o di Tracucu) è costituita da 15 tombe ipogeiche, localmente note come Domus de Janas ( case delle fate). Le tombe, monocellulari e pluricellulari, hanno l’ingresso caratterizzato da un corridoio di accesso (dromos) , lungo fino a 5 m, o da un’anticella. Maggiormente curati sono i portelli, finemente scolpiti rifiniti con cornici ( utili all’alloggio dei portelli litici) e scalanature ( per il deflusso di liquidi).
All’interno è presente un pilastro su cui è scolpita in alto rilievo una protome taurina
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
Il complesso, uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l”acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari
Il nuraghe di Lu Brandali è di tipo misto, con caratteristiche sia del nuraghe a corridoio che di quelli a tholos. L”ingresso si apre nella porzione nord-ovest di quest”ultimo, scandito nella sua lunghezza da varie torri d”avvistamento che sfruttano degli affioramenti di roccia. All”esterno della cortina muraria si sviluppa il villaggio, i rilevamenti di Michele Careddu nel 1967 censivano 36 capanne per lo più a forma circolare. Periodo compreso tra il XIV e il X secolo a.C.
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR8743
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Il nuraghe complesso di Santa Barbara è situato a circa tre km dal paese. Costruito in basalto, è di tipo quadrilobato ed è circondato da un ampio villaggio. Una campagna di scavi, effettuati nel 1986 esplorò una parte del villaggio ed in particolare una capanna. Quest’ultima era di forma circolare, costruita in pietra arenaria del Sinis; il pavimento era invece in tufo. In prossimità della capanna è stato rinvenuto un bacile rettangolare a due conche, comunicanti fra loro.
Il nuraghe complesso di Santa Barbara è situato a circa tre km dal paese. Costruito in basalto, è di tipo quadrilobato ed è circondato da un ampio villaggio. Una campagna di scavi, effettuati nel 1986 esplorò una parte del villaggio ed in particolare una capanna. Quest’ultima era di forma circolare, costruita in pietra arenaria del Sinis; il pavimento era invece in tufo. In prossimità della capanna è stato rinvenuto un bacile rettangolare a due conche, comunicanti fra loro.
Il nuraghe complesso di Santa Barbara è situato a circa tre km dal paese. Costruito in basalto, è di tipo quadrilobato ed è circondato da un ampio villaggio. Una campagna di scavi, effettuati nel 1986 esplorò una parte del villaggio ed in particolare una capanna. Quest’ultima era di forma circolare, costruita in pietra arenaria del Sinis; il pavimento era invece in tufo. In prossimità della capanna è stato rinvenuto un bacile rettangolare a due conche, comunicanti fra loro.
Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.
Si tratta di tre piccole domus unicellulari situate nella località detta di Obau, pronuncia locale Ovau.
Si tratta di tre piccole domus unicellulari situate nella località detta di Obau, pronuncia locale Ovau.