Situato su uno sperone roccioso in prossimità della strada tra Thiesi e Romana, domina il paesaggio sottostante dove si trova, in particolare, il nuraghe Majore
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Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
E’ uno dei tanti nuraghi del territorio thiesino, dei quali oggi si possono individuare solo pochi resti
“Sa Pedraia” è composta da cinque ipogei disposti ravvicinati su una breve parete rocciosa. Una di esse ha l’anticella con tetto spiovente e solcature indicanti l’andamento dei travi, ad imitazione della capanna. Nello stesso ambiente, sulle pareti laterali, sono state scolpite in modo naturalistico due Protomi Taurine (teste di toro) ad indicare che il dio della fecondità avrebbe garantito la rinascita nella nuova vita. La Domus adiacente sulla sinistra ha una cella provvista di pilastro centrale e di piano sopraelevato di decubito. (Spaziowind)
“Sa Pedraia” è composta da cinque ipogei disposti ravvicinati su una breve parete rocciosa. Una di esse ha l’anticella con tetto spiovente e solcature indicanti l’andamento dei travi, ad imitazione della capanna. Nello stesso ambiente, sulle pareti laterali, sono state scolpite in modo naturalistico due Protomi Taurine (teste di toro) ad indicare che il dio della fecondità avrebbe garantito la rinascita nella nuova vita. La Domus adiacente sulla sinistra ha una cella provvista di pilastro centrale e di piano sopraelevato di decubito. (Spaziowind)
“Sa Pedraia” è composta da cinque ipogei disposti ravvicinati su una breve parete rocciosa. Una di esse ha l’anticella con tetto spiovente e solcature indicanti l’andamento dei travi, ad imitazione della capanna. Nello stesso ambiente, sulle pareti laterali, sono state scolpite in modo naturalistico due Protomi Taurine (teste di toro) ad indicare che il dio della fecondità avrebbe garantito la rinascita nella nuova vita. La Domus adiacente sulla sinistra ha una cella provvista di pilastro centrale e di piano sopraelevato di decubito. (Spaziowind)
La necropoli di Mandra Antine è un sito archeologico situato nel Meilogu, regione storica della Sardegna nord occidentale, in località S’Ozastredu. Fa parte amministrativamente del comune di Thiesi, provincia di Sassari, da cui dista circa 10 chilometri.
La necropoli è composta da quattro domus de janas ricavate in un costone trachitico, alle pendici del monte Ittiresu. Fra di esse spicca per importanza la tomba III, detta anche “Tomba Dipinta”, considerata una delle testimonianze più interessanti del Neolitico sardo grazie ai raffinati affreschi ancora conservati al suo interno. A causa delle condizione di abbandono in cui versa il sito gli affreschi subiscono un continuo e rapido degrado.
Il sito è stato scoperto ed indagato nel 1961 dall’archeologo Ercole Contu. (Wikipedia)
La necropoli di Mandra Antine è un sito archeologico situato nel Meilogu, regione storica della Sardegna nord occidentale, in località S’Ozastredu. Fa parte amministrativamente del comune di Thiesi, provincia di Sassari, da cui dista circa 10 chilometri.
La necropoli è composta da quattro domus de janas ricavate in un costone trachitico, alle pendici del monte Ittiresu. Fra di esse spicca per importanza la tomba III, detta anche “Tomba Dipinta”, considerata una delle testimonianze più interessanti del Neolitico sardo grazie ai raffinati affreschi ancora conservati al suo interno. A causa delle condizione di abbandono in cui versa il sito gli affreschi subiscono un continuo e rapido degrado.
Il sito è stato scoperto ed indagato nel 1961 dall’archeologo Ercole Contu. (Wikipedia)
La necropoli di Mandra Antine è un sito archeologico situato nel Meilogu, regione storica della Sardegna nord occidentale, in località S’Ozastredu. Fa parte amministrativamente del comune di Thiesi, provincia di Sassari, da cui dista circa 10 chilometri.
La necropoli è composta da quattro domus de janas ricavate in un costone trachitico, alle pendici del monte Ittiresu. Fra di esse spicca per importanza la tomba III, detta anche “Tomba Dipinta”, considerata una delle testimonianze più interessanti del Neolitico sardo grazie ai raffinati affreschi ancora conservati al suo interno. A causa delle condizione di abbandono in cui versa il sito gli affreschi subiscono un continuo e rapido degrado.
Il sito è stato scoperto ed indagato nel 1961 dall’archeologo Ercole Contu. (Wikipedia)