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Nuraghe Accas

Il nuraghe Accas, di tipo monotorre, attualmente in discreto stato di conservazione. Il monumento non è stato scavato e sia l’ingresso che l’interno si presentano parzialmente interrati, probabilmente per un’altezza di circa 2 m rispetto al piano di calpestio originale del nuraghe.

La camera è comunque accessibile dall’ingresso principale, che ha la particolarità di essere piuttosto alto rispetto all’altezza complessiva della volta. Una volta entrati, si trova a sinistra il vano scalare, ricavato nella muratura, per salire alla terrazza, completamente interrato e inaccessibile.

All’interno della camera, lungo le pareti, sono invece appena distinguibili, perché anch’esse piene di terra, tre nicchioni.

Nuraghe Accas

Il nuraghe Accas, di tipo monotorre, attualmente in discreto stato di conservazione. Il monumento non è stato scavato e sia l’ingresso che l’interno si presentano parzialmente interrati, probabilmente per un’altezza di circa 2 m rispetto al piano di calpestio originale del nuraghe.

La camera è comunque accessibile dall’ingresso principale, che ha la particolarità di essere piuttosto alto rispetto all’altezza complessiva della volta. Una volta entrati, si trova a sinistra il vano scalare, ricavato nella muratura, per salire alla terrazza, completamente interrato e inaccessibile.

All’interno della camera, lungo le pareti, sono invece appena distinguibili, perché anch’esse piene di terra, tre nicchioni.

Nuraghe Accas

Il nuraghe Accas, di tipo monotorre, attualmente in discreto stato di conservazione. Il monumento non è stato scavato e sia l’ingresso che l’interno si presentano parzialmente interrati, probabilmente per un’altezza di circa 2 m rispetto al piano di calpestio originale del nuraghe.

La camera è comunque accessibile dall’ingresso principale, che ha la particolarità di essere piuttosto alto rispetto all’altezza complessiva della volta. Una volta entrati, si trova a sinistra il vano scalare, ricavato nella muratura, per salire alla terrazza, completamente interrato e inaccessibile.

All’interno della camera, lungo le pareti, sono invece appena distinguibili, perché anch’esse piene di terra, tre nicchioni.

Nuraghe Orrubiu

I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Orrubiu

I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Orrubiu

I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Menhir Is Cirquittus

Il complesso cultuale è costituito da un “cromlech” affiancato da un allineamento di menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea.
Il “cromlech”, di forma sub-circolare (diam. m 20 x 30), è costituito da grandi massi rotondeggianti di pietre di diversa natura (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze.
Lo affiancano un allineamento di almeno cinque menhir protoantropomorfi.
Dell’allineamento fa parte uno splendido monolite alto due metri, forgiato nella trachite bruna locale, che presenta uno slanciato prospetto a lati rettilinei e paralleli; l’apice – arrotondato – si mostra arcuato.
Un secondo menhir, che residua oggi per un’altezza di 2 metri, in trachite gialla, spezzato al vertice ma di foggia simile al precedente, presenta la superficie frontale interamente ricoperta da 135 coppelle.
Nell’area circostante sono presenti resti di probabili strutture funerarie; una singolare costruzione di pianta subquadrangolare (m 9 x 7,5), delimitata da ortostati, aveva probabilmente una funzione sacra.
Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).