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Domus de janas monocellulare scavata nel granito
L”ingente lavoro di scavo, l”architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.
L”ingente lavoro di scavo, l”architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.
All’ingresso del centro abitato di Bari Sardo, nelle colline di su Pranu, si trova la necropoli di Funtana su Rettore, composta da tre domus de janas. Le domus, del tipo bicellulare, risalgono al neolitico recente, 3500-2800 avanti Cristo. Le sepolture, ben conservate, sono disposte quasi alla stessa altezza sulla parete rocciosa e conservano le tracce dello strumento utilizzato per scavarle.
All’ingresso del centro abitato di Bari Sardo, nelle colline di su Pranu, si trova la necropoli di Funtana su Rettore, composta da tre domus de janas. Le domus, del tipo bicellulare, risalgono al neolitico recente, 3500-2800 avanti Cristo. Le sepolture, ben conservate, sono disposte quasi alla stessa altezza sulla parete rocciosa e conservano le tracce dello strumento utilizzato per scavarle.