Risultati della ricerca


#immagini: 53

NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune: BULTEI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

21) GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

Nome: guerriero che protende uno scudo
Professione: guerriero
Altezza: 9,5 cm
Vestiario e aspetto: l’uomo imbraccia con la mano sinistra uno scudo umbonato e decorato con striature radiali (senza però lo spadino fissato in mezzeria), con la mano destra (mancante) probabilmente reggeva uno stocco oppure porgeva il saluto devozionale; i piedi nudi sono divaricati con i talloni vicini, le gambe leggermente piegate; indossa un corto gonnellino e – forse – casacca senza maniche, a tracolla porta un rudimentale pugnale con lama triangolare. La testa nuda è schiacciata e poggia su collo tozzo e corto, sulla sommità ci sono tre scanalature per segnare forse la capigliatura; sul retro sembra esservi una sorta di treccia attorcigliata
Luogo di ritrovamento: Teti (NU) loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: braccio destro mancante
CURIOSITÀ: il viso é schiacciato e con gli occhi vicini a puntino incavato; mostra delle piccole protuberanze ai lati di entrambe le tempie… tutto ciò conferisce al bronzetto un aspetto originale.
Sulla sommità dello scudo è presente un rialzo tondeggiante (per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione).

fotografia G. Exana

Per approfondimenti: pag.324, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Navicella nuragica detta “del Re Sole”

L’ANELLO ROTANTE
ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione?
IPOTESI 1:
Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario.
Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica.
È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero.
Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni – cm 38 – e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione.
(informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana).
IPOTESI 2:
“F. Bruno Vacca (autore di “La Civiltá nuragica e il mare”, 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (…). L’anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera”.
(L. Melis, ” Shardana, i popoli del mare”, 2002)

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
13872717_578728185621298_6111657519905567045_n

24) DONNA DI TETI CHE OFFRE UNA FOCACCIA
Nome: donna che offre una focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 8,5 cm
Vestiario e aspetto: testa coperta da un turbante decorato da striature oblique, viso triangolare con lineamenti marcati; indossa una tunica liscia orlata da tre balze decorate con motivi geometrici. Sulla spalla sinistra è appoggiata una stola o mantello ripiegato che scende obliquo sul petto lasciato nudo dalla giacchina (che è presente anche nei costumi sardi femminili). La donna sorregge un’enorme focaccia che ha un incavo nella parte alta da cui parte una decorazione a raggiera.
Luogo di ritrovamento: TETI (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: per le inconsuete proporzioni e per il fatto che è portata con la forza di tutte e due le mani, la focaccia è da intendersi come dono rituale, in segno di ringraziamento.
Curiositá: donna nuragica con abito molto simile a quello indossato dalle statuette cretesi rappresentanti le Dee dei Serpenti esposte al Museo di Heraklion a Creta
fotografie di G. Exana e B. A.
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 328)

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA ORANTE DI TETI

25) DONNA ORANTE DI TETI
Nome: donna orante o donna di Teti con cappuccio
Professione: sconosciuta
Altezza: 8,5 cm
Vestiario e aspetto: indossa una lunga tunica chiusa sul davanti con ampia balza plissettata, una mantellina con frange decorate sulle spalle che copre le braccia sino ai gomiti. Il capo è coperto da un cappuccio facente parte probabilmente della mantellina. Piedi scalzi e informi, leggermente distanziati.
Luogo di ritrovamento: TETI (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: Lilliu descrive nel 1966 il supporto del bronzetto – oggi rimosso: “supporto a forcella che conserva la massa dell’impiombatura”. Le braccia sotto il gomito e le falde della mantella sono mancanti.
Curiositá: la mantellina, la balza plissettata, il capo coperto …sono particolari che possiamo ritrovare negli odierni costumi sardi femminili
fotografie di G. Exana
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 303)

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
SACERDOTESSA (O SACERDOTE) DI TETI

26) SACERDOTESSA (O SACERDOTE) DI TETI
Nome: Sacerdotessa (o sacerdote)
Professione: sconosciuta
Altezza: 5,5 cm
Vestiario e aspetto: piedi informi ancora immersi nella massa di piombo che probabilmente fissava il bronzetto alla tavola dell’offerta; tunica e manto scendono sino alle caviglie; sul capo secondo Lilliu porta un tutulo, antico cappello di forma conica utilizzato da sacerdoti e sacerdotesse. Ai lati del volto pendono due trecce tortuose che ricadono sul petto
Luogo di ritrovamento: TETI (NU), località Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le braccia sotto il gomito sono mancanti
CURIOSITÁ: per Lilliu questo bronzetto è un “deforme sgorbio”, uno “sconcio nanerottolo”, una caricatura non voluta “derivata meccanicamente dall’imperizia e dalla fretta di una tecnica di maniera”… Opera quindi malriuscita di un maestro non tanto bravo…
…o forse chissà … magari si trattava di una bambola o di un ex-voto per una bimba offerto alla divinitá? ?
fotografie di G. Exana

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
PROTOME DI NAVICELLA VOTIVA

27) PROTOME DI NAVICELLA VOTIVA
Nome: protome di navicella votiva
Categoria: protome bovina
Lunghezza: 4,4 cm
Aspetto: la protome, piccola e accurata, mostra il muso di un bovino con grandi occhi con globo inciso e cerchiato, narici “a ventosa” rese con forellini ciechi, bocca formata da un’incisione trasversale. È sormontata da due corna di corti dimensioni ma imponenti con due grandi sfere terminali
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: la protome fa parte dell’ornamenro della prua di una navicella votiva. La lunga appendice cilindrica a cui aderisce la testa bovina serviva a fissarla allo scafo
fotografia di G. Exana

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
VOLPE IN AGGUATO

28) VOLPE IN AGGUATO
Nome: volpe in agguato
Categoria: animale
Lunghezza: 10,5 cm
Altezza: 3,5 cm
Aspetto: il corpo è affusolato ed elegante, si sviluppa in obliquo e sale dalla testa alla grossa coda allungata, caratteristica dell’animale. Solo la testa è ricca di dettagli: la bocca semiaperta, digrignante, come se la volpe fosse in fase di attacco della preda (un agnellino?) o in atteggiamento di difesa da eventuali cani pastore o da un cacciatore. Gli occhi a globetto sulla lunga e sottile superficie del muso, le orecchie sono tese obliquamente in avanti, in allerta.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria, recinto del cosiddetto “tempio ipetrale”
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: l’animale è rappresentato proteso in avanti, nell’atto si fermarsi puntando le zampe anteriori tese in avanti in obliquo mentre le zampe posteriori poggiano ferme e dritte.
fotografie di G. Exana
fonte: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME BOVINA E ANATRELLE SULL’ORLO

29) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME BOVINA E ANATRELLE SULL’ORLO
Nome: navicella nuragica con protome bovina e anatrelle sull’orlo
Dimensioni: lunghezza 18 cm. altezza 8 cm.
Aspetto: lo scafo ha profilo semplice girato all’interno senza orlo in rilievo; sulla struttura centrale (per Lilliu il manico della nave votiva) è presente il caratteristico anello (di cui abbiamo già parlato 🙂 ) sormontato da volatile rivolto a poppa. Sull’orlo dello scafo, ai due margini, numerose anatrelle distribuite in modo ornamentale,tre coppie a poppa e due coppie a prua.
Luogo di ritrovamento: Nuragus (NU), località Forraxi Nioi
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le anatrelle sono rotte in alcuni parti; protome mancante.
Curiosità: come possiamo dire OGGI che la protome era BOVINA? Lilliu nel 1966 nel suo libro riferisce che la protome fu staccata dallo scafo sin già dal tempo del ritrovamento e che “ora è del tutto perduta nelle vicende museografiche”; tuttavia riesce a descriverla per noi grazie al disegno del Crespi dove appare il dettaglio della protome bovina con muso cilindrico, occhi a globetto, corna lunate con al centro un volatile rivolto in avanti. (forse simile a quanto appare nella fotografia di bronzetto intero di bue con volatile qui allegata)
Note generali: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie e note generali di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G.

Comune: NURAGUS
Prov:
Autore: Gerolamo Exana