Risultati della ricerca


#immagini: 53

UCCELLO DALLE LUNGHE ZAMPE

30) UCCELLO DALLE LUNGHE ZAMPE
Nome: uccello dalle lunghe zampe
Categoria: animale
Lunghezza: 7 cm
Altezza: 7,2 cm
Aspetto: zampe lunghe ed esili parallele piantate su una traversa orizzontale; visibili sulla testina gli occhi stilizzati a globuletto, il becco acuto e una lieve prominenza in sommità. Il lungo collo è obliquo e liscio nella parte superiore, decorato con fitte striature trasversali nella metà inferiore, quasi a indicare il piumaggio del petto. Sul dorso, solcato da un’incisione dal collo alla coda, scendono una serie di incisioni oblique per rappresentare – secondo Lilliu – le piume delle ali fuse col resto del corpo piumato. Visibile chiaramente la piccola ruota della coda, segnata con una zona tratteggiata a striature; ben visibili anche le incisioni delle dita delle zampe
Luogo di ritrovamento: SERRI (NU), loc. Santa Vittoria, atrio del pozzo sacro
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il volatile si presenta di profilo, in atto di riposarsi e guarda, curioso e attento, in avanti. Le zampe lunghe sono appoggiate a una traversa orizzontale appuntita con tracce di piombatura per l’infissione nel supporto dell’offerta
Curiositá: la forma del volatile (per Lilliu poteva essere un corvo) ricorda a molti…la forma della base dell’elsa gammata del famoso pugnale che troviamo in moltissimi bronzetti di guerrieri o personaggi importanti ?
fotografie bronzetto e pugnale di G. Exana
fotografie pozzo sacro di Santa Vittoria -Serri di B. Auguadro
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 442)

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Uomo con Primizie

34) UOMO CHE OFFRE PRIMIZIE
Nome: uomo che offre primizie
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, viso oblungo e solenne, occhi a mandorla, arcata sopraccigliare unitaria, naso pronunciato. Indossa una tunica aderente con orlo anteriore frangiato; sopra la tunica, indossa “un giaco di pelle, limitato alla vita e scollato, senza maniche, che dobbiamo immaginare aperto sul fianco sinistro”; a tracolla sulla spalla destra porta una larga bandoliera con pugnale ad elsa gamma sul petto custodito nel fodero. Con la mano destra porge il saluto devozionale, con la mano sinistra protesa in avanti sostiene un piatto tondeggiante.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria, dal recinto del cosiddetto tempio ipetrale
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: piedi e parte delle gambe erano mancanti, spezzate poco sopra le caviglie
Curiositá: il piatto dell’offerta contiene vari pezzi allungati che si sovrappongono incrociandosi; per la forma morbida e rettangolare sembrerebbero fette di carne ritagliate e scelte per farne offerta alla divinitá
fotografie di G. Exana
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 173-174)

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA CHE OFFRE UNA CIOTOLA

35) DONNA CHE OFFRE UNA CIOTOLA
Nome: donna che offre una ciotola
Professione: sconosciuta
Altezza: 10,4 cm
Vestiario e aspetto: testa grande con viso squadrato e lineamenti marcati, sopracciglia in rilievo, naso arcuato, occhi a tondino cerchiato, bocca sottilmente incisa. Un velo sul capo nasconde le orecchie (si intravedono in rilievo) ma lascia scoperta la fronte dove si vedono i capelli spartiti in due bande da una scriminatura mediana. Il corpo sottilissimo è coperto da una lunga tunica aperta davanti, forse chiusa da bottoni non visibili, con strette balze inferiori che terminano con una zona più larga ornata con frange o pieghe della veste. La donna è infine avvolta in un mantello ampio con orlo decorato che dalle spalle scende fino alle caviglie e copre le braccia fino ai polsi. Con la mano sinistra porge una grossa ciotola molto incavata e segnata da incisioni che si irraggiano dal fondo all’orlo; il braccio destro è ridotto a un moncherino….forse porgeva il saluto devozionale
Luogo di ritrovamento: Serri (NU) loc. Santa Vittoria, dal recinto circolare con sedile n.5 (pianta di G.Lilliu in “Civiltá”, 1963, pag. 206, figurati. 43), destinato forse alla raccolta o vendita di ex voto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: piedi e parte del braccio destro mancanti; rotti i tratti dell’orlo inferiore del mantello
fotografie G. Exana
Per approfondimenti: pag.219-220, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
SCROFA GRAVIDA

37) SCROFA GRAVIDA
Nome: scrofa gravida
Categoria: animale
Lunghezza: 4,2 cm
Altezza: 2,5 cm
Aspetto: suino di piccola taglia e d’aspetto selvatico con coda a riccio, ungulatature nelle zampe, setole sulla schiena (segnate a tratteggio). Testa massiccia con orecchie a punta, occhi a globetto, muso a ventosa dove due forellini ciechi indicano le narici e una sottile incisione trasversale evidenzia la bocca.
Luogo di ritrovamento: BUDDUSÒ (OT), loc. Nuraghe Iselle, tomba all’interno del nuraghe
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il volume della pancia e l’assenza di connotazioni di genere suggeriscono a Lilliu che si tratti di una scrofa gravida
Curiositá: il bronzetto fu ritrovato nel 1819 dentro una tomba all’interno del nuraghe Iselle insieme a oggetti di bronzo (armi, bracciali, spillone) e a stoviglie grossolane che corredavano la sepoltura del defunto.
L’animale è di piccola taglia, caratteristica – come riportato da Lilliu – tipica del micromorfismo sardo dovuto a peculiarità climatiche ed ambientali.
fotografia del bronzetto di G. Exana
Altra fotografia: porcellini in libertà sul Supramonte

Comune: BUDDUSO'
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE CON STAMPELLA

39) OFFERENTE CON STAMPELLA
Nome: offerente con stampella
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm
Vestiario e aspetto: personaggio maschile leggermente inclinato in avanti, la mano destra alzata porge il saluto devozionale; la mano sinistra impugna, a metá altezza, un bastone cilindrico liscio con sommità a semiluna: per Lilliu è una stampella. Sul capo indossa un berretto con calotta bombata e lembo ripiegato sulla fronte: l’archetipo dell’attuale “berrìtta” sarda, un berretto maschile tipicamente mediterraneo, di larga diffusione. Indossa un corsaletto attillato, un gonnellino lungo fino alle ginocchia con tre cordoni a funicella ritorta (uno sul davanti e due sui fianchi), una mantellina corta e liscia che copre le spalle fino alle anche ed è unita sul davanti sul collo con una fettuccia. Sul petto porta il pugnale ad elsa gammata. Il viso è spigoloso con tratti pronunciati: naso arcuato, breve e sottile taglio della bocca senza labbra, occhi incisi a tondino. Gambe nude con muscoli del polpaccio ben marcati.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: la troncatura del piede destro del bronzetto, ridotto al calcagno, e la presenza del bastone simile a una stampella fa pensare – dice Lilliu – alla figura di un mutilato che fa voto alla divinità della gruccia di sostegno implorando la guarigione o rendendo grazie per aver ripreso a camminare.
Il piede sinistro del bronzetto è integro.
Curiositá: Lilliu nota una forte somiglianza tra il gonnellino del bronzetto con quello, anch’esso a cordoni, delle statuette siriache rappresentanti divinità … o devoti …. dei Musei di Berlino e di Amburgo.
Inoltre il nostro bronzetto sembra raffigurare più che un guerriero un pastore agiato (come rivela la veste) e il pugnale ad elsa gammata avrebbe quindi un valore simbolico più che militare.
fotografie di G. Exana

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERI SAETTANTI

45) ARCIERI SAETTANTI
Nome: Arcieri saettanti
Professione: guerrieri
Altezza: partendo da sinistra: 10 cm – 16,8 cm – 14,5 cm
Vestiario e aspetto: i tre bronzetti sono molto simili, tanto che si può attribuirli alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega. Si colgono alcune varianti nell’armatura.
Nella prima fotografia ammiriamo un arciere che indossa l’elmo con corna e cresta mediana e ha una spessa visiera a punta sporgente sulla fronte. Indossa una goliera ad un solo anello (gli altri arcieri hanno una goliera a due anelli metallici sovrapposti), sul petto indossa la tipica piastra di protezione ventrale e sul retro la faretra con la ghiera dell’astuccio distinta dal coperchio, che si avvitava o vi si incastrava per pressione.
In questo bronzetto l’arco è in parte mancante, resta solo un tratto della corda: possiamo però immaginare che fosse come quello presente nell’altro esemplare, ovvero con corda annodata alle estremitá. Con la mano sinistra l’arciere tiene stretto il legno dell’arco, e con la mano destra la corda e la cocca della freccia posata sul braccio sinistro teso.
Gli arcieri (anche se in uno non è più completamente visibile) indossano una tunica attillatissima che lascia scoperte sul davanti le gambe e dietro cade in una larga falda a punta, come la coda di un “frac” – dice Lilliu.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: fortunatamente possiamo mettere a confronto questi tre bellissimi esemplari e, nonostante molte parti siano mancanti, possiamo così avere un’idea completa del vestiario, dell’aspetto e del bagaglio veramente complicato e formidabile dei mezzi di offesa primari e di riserva utilizzati da questi guerrieri
Curiositá: il bronzetto più integro (che si distingue dagli altri per il copricapo complesso ancora integro con corna che si ripiegano al centro sopra la cresta mediana) sulle spalle reca un gruppo di tre oggetti d’arme: un vasellino (forse per il grasso con cui ungere la corda), la lunga faretra per contenere le frecce, la spada con elsa terminante in forma di forcella semilunata. Al di sopra del gruppo vi é una specie di nastro metallico che gira ad arco (un tendiarco?)
fotografie di G. Exana
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILLISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERI SAETTANTI

45) ARCIERI SAETTANTI
Nome: Arcieri saettanti
Professione: guerrieri
Altezza: partendo da sinistra: 10 cm – 16,8 cm – 14,5 cm
Vestiario e aspetto: i tre bronzetti sono molto simili, tanto che si può attribuirli alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega. Si colgono alcune varianti nell’armatura.
Nella prima fotografia ammiriamo un arciere che indossa l’elmo con corna e cresta mediana e ha una spessa visiera a punta sporgente sulla fronte. Indossa una goliera ad un solo anello (gli altri arcieri hanno una goliera a due anelli metallici sovrapposti), sul petto indossa la tipica piastra di protezione ventrale e sul retro la faretra con la ghiera dell’astuccio distinta dal coperchio, che si avvitava o vi si incastrava per pressione.
In questo bronzetto l’arco è in parte mancante, resta solo un tratto della corda: possiamo però immaginare che fosse come quello presente nell’altro esemplare, ovvero con corda annodata alle estremitá. Con la mano sinistra l’arciere tiene stretto il legno dell’arco, e con la mano destra la corda e la cocca della freccia posata sul braccio sinistro teso.
Gli arcieri (anche se in uno non è più completamente visibile) indossano una tunica attillatissima che lascia scoperte sul davanti le gambe e dietro cade in una larga falda a punta, come la coda di un “frac” – dice Lilliu.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: fortunatamente possiamo mettere a confronto questi tre bellissimi esemplari e, nonostante molte parti siano mancanti, possiamo così avere un’idea completa del vestiario, dell’aspetto e del bagaglio veramente complicato e formidabile dei mezzi di offesa primari e di riserva utilizzati da questi guerrieri
Curiositá: il bronzetto più integro (che si distingue dagli altri per il copricapo complesso ancora integro con corna che si ripiegano al centro sopra la cresta mediana) sulle spalle reca un gruppo di tre oggetti d’arme: un vasellino (forse per il grasso con cui ungere la corda), la lunga faretra per contenere le frecce, la spada con elsa terminante in forma di forcella semilunata. Al di sopra del gruppo vi é una specie di nastro metallico che gira ad arco (un tendiarco?)
fotografie di G. Exana
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILLISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
GUERRIERO ORANTE CON SPADA E SCUDO

46) GUERRIERO ORANTE CON SPADA E SCUDO
Nome: guerriero orante con spada e scudo
Professione: guerriero
Altezza: 39 cm
Vestiario e aspetto: molto simile al guerriero con spada e scudo di UTA, appartiene alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega.
Il guerriero indossa un elmo con due corti creste e corna; sul collo ha una goliera formata da due anelli sovrapposti e sotto questa una legatura triangolare con due strisce di cuoio riunite ad angolo con una borchia che scende sullo sterno. Gli indumenti sono costituiti da una tunica corta e attillata sino alle cosce e una seconda tunica sovrapposta alla prima e più corta, guarnita all’orlo da due frangette striate; una corta corazza con striature che giunge all’altezza del braccio, spallacci mobili e pieghevoli per facilitare la vestizione e i movimenti delle braccia. La protezione é completata con delle ginocchiere o gambali, i piedi sono nudi.
Con la mano sinistra regge lo scudo tondo con umbone centrale con punta aguzza che, dalla parte interna, mostra tre spadini con elsa a pomo bilobato con le punte sporgenti dall’orlo inferiore. In questo bronzetto non è visibile il guanto alla mano destra presente in altri esemplari, al polso destro però figura chiaramente un bracciale.
Sul dorso del bronzetto sono presenti due anelli orizzontali e paralleli: in questi anelli all’origine era infilata verticalmente un’arma, che possiamo supporre fosse una lunga asta con penna direzionale, presente in altri bronzetti ritrovati a Teti e a Sant’Anna Arresi.
Luogo di ritrovamento: Sulcis (CA), loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Preistorico-Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma
Segni particolari: nella mano destra la spada é spezzata, ridotta soltanto all’elsa.
Curiositá: É tra i bronzetti di più antico rinvenimento in Sardegna in quanto giunse alle collezioni del Museo del Collegio di S. Ignazio ( oggi Kirkeriano) per dono del Cardinale Alessandro Albani poco prima del 1763, data in cui Winckelmann lo citò nella prima edizione del suo libro “Storia dell’Arte”
fotografia dal web
disegno di un guerriero di G. Exana (nel nostro bronzetto manca il pugnale ad elsa gammata indossato solitamente sul petto)
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA

48) ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA
Nome: arciere orante con arco in spalla
Professione: guerriero
Altezza: 17,7 cm
Vestiario e aspetto: il guerriero impugna con la mano destra all’estremitá inferiore un grande arco, lungo e stretto annodato alle estremitá e appoggiato sulla spalla. Con la mano sinistra porge il saluto devozionale.
Porta sul capo un elmo con due corti creste e corna rivolte in avanti; indossa la doppia tunica e sopra questa porta un corpetto rettangolare di cuoio liscio ornato a tacche intorno al collo. Sopra questo indumento si nota la solita piastra ventrale di protezione dalla quale spunta la punta e l’elsa gammata del noto pugnaletto.
Al polso destro indossa un bracciale con una cresta striata sul dorso in corrispondenza della giuntura dei due capi ottenuta con strisce e legacci in pelle. Ai polpacci si notano gambiere con placca anteriore rettangolare.
Alle spalle porta tre oggetti: faretra per le frecce, vasetto (contenente forse il grasso per ungere la corda) e spada a lama larga con elsa a manubrio.
Luogo di ritrovamento: Teti (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Segni particolari: le gambe sono rotte sotto i polpacci, il corno destro dell’elmo é spuntato.
Curiositá: anziché con la mano destra, l’arciere saluta con la mano sinistra tenendo il palmo aperto con il grosso pollice divaricato. Questa curiosa inversione fa pensare che si tratti di un arciere mancino.
fotografia di F. Cannas
disegno – bellissimo – di G. Exana (arciere destrorso)
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO, pt. 148

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE DI UTA

51) ARCIERE DI UTA
Nome: Arciere di Uta
Professione: Arciere
Altezza: 24 cm
Aspetto e vestiario: il guerriero si presenta col corpo inarcato all’indietro e piglio militaresco. Con la mano destra impugna una grossa spada a lama larga a foglia lanceolata con nervatura mediana che appoggia sull’omero destro; con la mano sinistra regge, nella parte inferiore, un grande arco. L’arciere indossa un elmetto con due corte creste e brevi corna rivolte in avanti, con una sorta di visiera sulla fronte; al collo ha una doppia goliera protettiva ma rimane scoperto e ben visibile il pomo d’Adamo; veste una doppia tunica attillata priva di maniche, sull’orlo si intravedono frangette striate presenti anche al termine di due lunghe bande (forse di cuoio) che pendono dalle spalle. Le braccia sono nude e indifese: solo l’avambraccio sinistro è protetto da un “brassard” di cuoio indurito, chiuso sul polso da chiodini a coppia per attutire il colpo della corda dell’arco.
Al petto indossa la tipica piastra ventrale protettiva (di cuoio o forse di metallo) che è legata tramite due strisce passate sopra la spalla al gruppo di tre armi appese sul dorso: un astuccio conico infilato in un grosso anello orizzontale, destinato forse a contenere le punte di freccia (o un vasetto per grasso per l’arco), la faretra, la spada con elsa a manubrio.
Alle ginocchia porta ginocchiere o gambaletti corti guarniti sul davanti da piastra ovale, le cosce e il resto delle gambe e i piedi sono nudi.
Luogo di ritrovamento: Uta (CA), loc. Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: arco frammentato
Curiosità: l’arco secondo Lilliu, se sono attendibili i rapporti di proporzione con l’arciere, dovrebbe essere del tipo pesante che si usava appoggiandolo a terra
Fotografia e disegno: G. Exana
Fonti: G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: UTA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE

52) BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE
Nome: bottone con capocchia a 5 torrette
Altezza: 5,2 cm.
Diametro di base: 4,3 cm.
Aspetto: l’oggetto, cavo internamente, ha il corpo conico con una capocchia elegantemente sagomata e una barretta cilindrica trasversale per poter essere cucito (se è un bottone) o applicato alla lamina metallica o di altro materiale (se è un’applique). Il corpo è decorato con rigature sovrapposte e motivi a treccia. A metà altezza sono visibili quattro colonnine angolari riunite da un fascia entro ondulato. Le colonnine somigliano a torricelle e sono coronate da una modinatura cilindrica strozzata nel mezzo con una gola che ricorda la finitura dei fusti a torretta nei presunti modellini di nuraghi ritrovati a Olmedo e a Ittireddu.
Lilliu conferma che é possibile che nello schema si sia voluta ricordare la composizione tetragona a torri di un nuraghe quadrilobato.
Luogo di ritrovamento: Usellus (Cagliari), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: piccole rotture nel margine di base e due tagli dritti netti sul disco terminale; incisione obliqua, fatta -secondo Lilliu – per saggiare la consistenza metallica alla nascita del corpo conico
Curiositá: si pensa generalmente che si tratti di bottoni di ornamento; tuttavia per alcuni studiosi questi oggetti, ritrovati diffusamente non solo in Sardegna (una ventina di esemplari provenienti in gran parte da Abini-Teti e S.Vittoria-Serri) e in Etruria (Populonia, S. Carbone e Piano delle Granate) ma anche, con fattezze simili di bottone conico, in luoghi lontani (si vedano gli esempi cecoslovacchi della cultura di Hallstatt) potrebbero essere:
– borchie terminali d casco
– guarnizioni di cinturone
Fotografie e disegno di G. Exana
Informazioni tratte da G.Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica, 1966, ed. ILISSO

Comune: USELLUS
Prov:
Autore:
MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO

57) MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO
Nome: modellino di nuraghe quadrilobato con piombatoio
Dimensioni: altezza totale 25,8 cm – senza piedistallo 18,6 cm – larghezza 3,4 x 3 cm.
Aspetto: il piedistallo è composto da 5 bracci, uno interno centrale e dritto e quattro marginali esterni e ricurvi, che poggiano su base discoidale di piombo destinata a incastrare l’oggetto votivo in una basetta, probabilmente di pietra, esposta nel tempio a pozzo da cui deriva l’oggetto. Le colonne imitano chiaramente la forma schematizzata di torri con terrazzino sporgente con mensole.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: la stessa partitura, a puro titolo decorativo, torna anche negli altarini e capitelli di pietra ritrovati presso i templi a pozzo e nuraghi; la mostra anche la colonna centrale del castello di prua della “barchetta del Duce”.
Curiositá: a Barumini fu ritrovata una colonnetta betilica di calcare con la medesima forma architettonica con terrazzo aggettante su grandi mensoloni; Lilliu trova un riscontro tra la colonnetta e i resti di centinaia di mensole di basalto e marna calcare ben rifinite trovate a Su Nuraxi. Lilliu ipotizza inoltre che il ballatoio aggettante fosse utilizzato come piombatoio (caditoia difensiva)…oggi però è opinione di molti studiosi che i nuraghi non fossero fortezze, pertanto tale destinazione d’uso sarebbe da escludere
Nota (da wikipedia): la “difesa piombante” (possibile se in presenza di piombatoi) consiste nel far cadere sul nemico assediante, e ormai prossimo alle mura difensive, sia liquidi infiammabili o bollenti, sia materiali solidi come grosse palle di pietra (ritrovate a Barumini)
Fotografia di B. Auguadro – Disegno di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro