Prov: Olbia-Tempio
Autore: Marina Olla e Manlio Rubiu
Codice Geo: NUR15231
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#immagini: 29
Il dolmen è costituito da una serie di massi squadrati e lastroni semilavorati disposti verticalmente in modo tale da creare una camera a pianta rettangolare della lunghezza di circa sei metri. Al di sopra, ad un’altezza di circa 2 metri e 20 altri due lastroni poggiati a piattabanda chiudono il vano funerario; uno dei due lastroni, tra i manufatti dello stesso genere, è per dimensioni il secondo in tutto il bacino del Mediterraneo: misura 4,80 x 3,42 m e ha uno spessore di circa 45 cm.
Realizzato in granito con funzione di sepoltura collettiva e, insieme, di luogo di culto è un classico esempio della cultura del megalitismo che ha caratterizzato l’Europa, e l’Isola in particolare, durante l’età del rame (III millennio a.C.). Il dolmen è eseguito secondo il sistema trilitico (dal greco tri, tre, e lithos, pietra) – il più antico schema architettonico conosciuto – caratterizzato da elementi portanti disposti in verticale che ne sorreggono degli altri poggiati orizzontalmente.
Il pozzo sacro nuragico è una particolare struttura addossata alla vena sorgiva, la struttura della fonte sacra è solitamente composta da un ambiente delimitato da lastre di pietra.
Il nuraghe Orgono di Ghilarza è un singolare monumento che con lo sviluppo delle sue strutture racconta l’evoluzione dell’architettura nuragica: dal nuraghe arcaico con camera allungata a forma di barca rovesciata alla torre troncoconica con camera circolare a falsa cupola. I lavori di consolidamento e scavo finora eseguiti hanno consentito il recupero almeno parziale del monumento, già gravemente dissestato e pericolante.
Situato all’interno di un suggestivo bosco di olivastri monumentali, il nuraghe è di impianto complesso, quadrilobato, con corridoio, rampa d’accesso posto nella parte superiore e botola dalla quale si accede ad un sotterraneo. L’unica torre laterale accessibile è quella posta a nord ed è visibile dalla parte alta della torre centrale.
Si trova nel territorio comunale di Putifigari (SS). Tomba ipogeica (domus de janas) con ingresso notevolmente interrato, circa due metri al di sotto del piano strada e di di campagna. Consta di una cella principale pilastrata e tre celle minori laterali. Ancora notevole il tetto a doppia falda.
Si trova nel territorio comunale di Putifigari (SS). Tomba ipogeica (domus de janas) con ingresso notevolmente interrato, circa due metri al di sotto del piano strada e di di campagna. Consta di una cella principale pilastrata e tre celle minori laterali. Ancora notevole il tetto a doppia falda.
Si trova nel territorio comunale di Putifigari (SS). Tomba ipogeica (domus de janas) con ingresso notevolmente interrato, circa due metri al di sotto del piano strada e di di campagna. Consta di una cella principale pilastrata e tre celle minori laterali. Ancora notevole il tetto a doppia falda.
Si trova nel territorio comunale di Putifigari (SS). Tomba ipogeica (domus de janas) con ingresso notevolmente interrato, circa due metri al di sotto del piano strada e di di campagna. Consta di una cella principale pilastrata e tre celle minori laterali. Ancora notevole il tetto a doppia falda.
Si trova nel territorio comunale di Putifigari (SS). Tomba ipogeica (domus de janas) con ingresso notevolmente interrato, circa due metri al di sotto del piano strada e di di campagna. Consta di una cella principale pilastrata e tre celle minori laterali. Ancora notevole il tetto a doppia falda.
Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da un bastione pentalobato che racchiude la torre originaria e un cortile. Il mastio, di pianta circolare (m 13 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di oltre 12 metri. Il paramento murario è costituito da blocchi disposti a filari orizzontali. Ingombro di pietrame nella camera inferiore, disposto in modo trasversale rispetto alla scala elicoidale – ostruita anch’essa – che si dipartiva dal piano terra.