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Domus de Janas Elighe Entosu

Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo

Domus de Janas Elighe Entosu

Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo

Domus de Janas Elighe Entosu

Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo

Domus de Janas Elighe Entosu

Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo

OFFERENTE

79) OFFERENTE
Nome: offerente
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 10 cm
Aspetto e vestiario: il devoto è rappresentato in piedi, alza la mano destra porgendo il consueto saluto devozionale tenendo il palmo aperto con dita unite e solo il pollice divaricato. Con la mano sinistra, ripiegata sul gomito, porge in avanti un piatto rotondo nel quale si notano alcuni elementi di offerta.
Il capo scoperto mostra una elaborata e ordinata acconciatura: i capelli sono divisi in sommità e scendono corti sulla nuca a taglio netto e sopra la fronte si rialzano in due ciuffi che si allungano in due treccioni che ricadono davanti alle orecchie lungo le guance. Incorniciano il viso, lungo e solido, con fronte marcata, arcata sopraccigliare in rilievo, naso regolare, occhi a mandorla cerchiati, bocca aperta e pronunciata e mento con fossetta.
Indossa una tunica aderente al corpo che scende sino al ventre, lasciando scoperte le gambe che si presentano allargate con accenni ai polpacci e alle dita dei piedi distinte da profonde incisioni parallele.
Sopra la tunica indossa un giubbotto rigido, forse di pelle, aperto sul davanti e un po’ scollato che si ferma sopra l’orlo della tunica, finendo con una decorazione a rilievi circolari intorno alla vita, da cui pende una frangia a filamenti verticali paralleli tra loro. Il giubbotto sembra chiudersi al collo, forse con un fermaglio, e sul retro, sotto la nuca, emerge una sorta di cappuccio stilizzato.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), località Santa Vittoria, presso la torre a feritoie
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: integro
Curiosità: nel piatto dell’offerta si notano: due focaccette tondeggianti al centro e due filoncini ai margini, di dubbia identificazione.
Descrione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore:
DONNA ORANTE CON LUNGHISSIMO COLLO

82) DONNA ORANTE CON LUNGHISSIMO COLLO
Nome: donna orante con lunghissimo collo
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza residua 23 cm
Aspetto e vestiario: figura femminile raffigurata frontalmente in piedi, nell’atto – forse – di porgere il saluto devozionale con la mano destra (braccio mancante) e l’offerta con la mano sinistra (rotta). Il corpo esile indossa una tunica a balze sovrapposte
Colpisce lo stilismo longilineo del collo e la forma della testa con epicranio piatto e allungato.
La testa è scoperta, i capelli lisci scendono incorniciando il viso, sciolti sul collo; visibile la scriminatura centrale. Lilliu non ne parla, ma è visibile parte del manto sul lato sinistro.
La forma appuntita del tronco con la stilizzazione “cruciforme o spadiforme” del corpo sembra – dice Lilliu – rifarsi all’antica e arcaica geometria mediterranea del III e del II millennio a.C.
Luogo di ritrovamento: Terralba (CA), località S’Arrideli
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: molte sono le parti mancanti: piedi, braccio destro, mano sinistra, parte del mantello. Nel libro del 1953 sui bronzetti di Terralba, Lilliu riporta l’immagine del bronzetto prima dei restauri
Curiosità: Lilliu sottolinea l’impressionante stilismo longilineo del collo e la forma cruciforme o spadiforme del corpo. Quest’ultima ricorda stilizzazioni del neolitico cretese, cicladico, tessalico, tracico, palestinese, etc.
Appare curiosa anche la forma cilindrica della testa: Lilliu fa un accostamento con alcuni teschi dolicocrani nuragici rinvenuti a Seulo e studiati da C. Maxia (1951)
NOTA: La DOLICOCEFALIA è una condizione nella quale la scatola cranica assume una forma stretta e allungata in senso antero-posteriore. É una malformazione, ma può essere anche indotta. Una pratica del genere era infatti largamente diffusa nelle civiltà antiche quando, con l’ausilio di fasce o di strumenti rigidi, si usava modellare nel senso della lunghezza il cranio dei neonati, non si sa se nel tentativo di aumentarne le capacità cerebrali o per avvicinarli somaticamente alle divinità.
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO
Immagine del bronzetto a destra è tratta da G. Lilliu, “Bronzetti nuragici da Terralba (Cagliari)”, 1953 – ringraziamo per la notizia e per l’immagine RS Roberto, gruppo “Viaggi nelle antichità della Sardegna”
Le informazioni sulla dolicocefalia sono tratte dal web

Comune: TERRALBA
Prov:
Autore:
Parte superiore di un idolo femminile.

Parte superiore di un idolo femminile.
Terracotta, 4 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Tardo Neolitico, III millennio a.C.
Idolo acquistato da una collezione privata della Sardegna. La statuetta è spezzata sotto i seni, plasmati in modo asimmetrico ed è solo un frammento. Il volto sottile, modellato tutt’uno con il collo, è riconoscibile solo per l’accenno del naso. Di profilo sembra che il viso sia incorniciato da un velo. All’altezza delle braccia le spalle formano una punta arrotondata. I reperti trovati a Cuccuru Arrius ( frammenti di idoli di terracotta) mostrano forme simili. (E.Atzeni, , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”, 1975-77, tavole 27, 31 e seguenti.)
Il test della termoluminescenza effettuato nel laboratorio di ricerca Rathgen di J. Riederer a Berlino conferma l’origine antica della terracotta.
Stato di conservazione: il frammento di terracotta rosso-bruna ha una patina sabbiosa.
Inedito.

3. Idolo femminile accovacciato
Terracotta, 5 cm.
Da Conca Illonis
Cultura di Ozieri, prima metà del III millennio a.C.
Idolo acquistato da una collezione privata della Sardegna. Questo idolo ha un torso piatto, senza accenno del seno, la parte inferiore del corpo si presenta fortemente schematizzata e si allarga con evidenza .
Le braccia si incrociano ad angolo retto davanti al corpo, le mani non sono delineate.
Incisioni piatte disegnano il grande inguine e la separazione delle gambe. Le dita dei piedi sono accennate da semplici intagli.
Mentre la parte inferiore del corpo modellata a campana riporta alla tradizione del Neolitico Medio (da confrontare con l’idolo Nr. 1 di Cuccuru Arrius, E. Atzeni , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24, tavola 24) , la parte superiore si distingue per la sua forma snella, perlopiù sviluppata sul piano, che si dirige verso le forme degli idoli a croce e di quelli traforati.
Una datazione nella prima metà del III millennio sembra perciò opportuna.
Il test della termoluminescenza effettuato nel laboratorio di ricerca Rathgen di J. Riederer a Berlino conferma l’origine antica.
Stato di conservazione: Testa e collo mancanti. La terracotta rosso-bruna del reperto è alterata in nero sulle natiche.
Letteratura : E. Atzeni , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”.

Comune:
Prov:
Autore:
Tomba di Giganti Nuscadore

Lo spartito inferiore della stele, leggermente trapezoidale (m. 1.02 – 1.05 – alt. m. 0.98) presenta una cornice che corre sul profilo di tre lati (largh. m. 0.16/0.18, la linea superiore; da m. 0.18 a m. 0.13 nei lati verticali), rilevata a m. 0.35/0.15. Lo spessore della lastra è diverso nei due lati: a sinistra, nella linea inferiore, misura m. 0.34; 0.40 in alto e 0.56 nella zona mediana; a destra decresce dalla base (cm. 59) alla sommità (cm. 32).

Comune: BIRORI
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR9480
> Scheda Geoportale
Tomba di Giganti Nuscadore

Lo spartito inferiore della stele, leggermente trapezoidale (m. 1.02 – 1.05 – alt. m. 0.98) presenta una cornice che corre sul profilo di tre lati (largh. m. 0.16/0.18, la linea superiore; da m. 0.18 a m. 0.13 nei lati verticali), rilevata a m. 0.35/0.15. Lo spessore della lastra è diverso nei due lati: a sinistra, nella linea inferiore, misura m. 0.34; 0.40 in alto e 0.56 nella zona mediana; a destra decresce dalla base (cm. 59) alla sommità (cm. 32).

Comune: BIRORI
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR9480
> Scheda Geoportale
Tomba di Giganti Nuscadore

Lo spartito inferiore della stele, leggermente trapezoidale (m. 1.02 – 1.05 – alt. m. 0.98) presenta una cornice che corre sul profilo di tre lati (largh. m. 0.16/0.18, la linea superiore; da m. 0.18 a m. 0.13 nei lati verticali), rilevata a m. 0.35/0.15. Lo spessore della lastra è diverso nei due lati: a sinistra, nella linea inferiore, misura m. 0.34; 0.40 in alto e 0.56 nella zona mediana; a destra decresce dalla base (cm. 59) alla sommità (cm. 32).

Comune: BIRORI
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR9480
> Scheda Geoportale
Dolmen di Cobercada

Si tratta di una domus bicellulare, orientata a sud – est, con soffitto largamente sfondato (apertura m. 1.06 x 0.86) priva del diaframma che separava i due vani, abbattuto in tempi recenti per creare un unico e più spazioso vano. All’ipogeo si accede attraverso un portello quadrangolare (alt. m. 0.44 – largh. 0.50 – spess. 0.22) finemente sagomato che presenta una triplice cornice per l’incasso del chiusino