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Villaggio nuragico di Tiscali

Si tratta di un villaggio nuragico sul monte Tiscali dentro una dolina, distrutto dai romani e dai tombaroli, si notano le basi delle capanne, di una sola resiste una parte della muratura; molto difficoltoso da arrivarci 45 minuti di marcia, in quanto bisogna salire su una mulattiera con molta pendenza e pietrame e passare atraverso una spaccatura della roccia se si passa da Oliena, in compenso godrete di un panorama sulle montagne calcaree del Supramonte

Grotta Corbeddu

La Grotta “Corbeddu” è così chiamata dal nome del più famoso bandito del circondario che vi si rifugiava negli ultimi anni del secolo scorso. La grotta, che si apre nel calcare giurassico é relativamente piccola e si sviluppa in quattro sale dove recenti e fruttuose ricerche paleontologiche ed archeologiche hanno riportato alla luce i resti fossili umani più antichi della Sardegna risalenti, assieme a reperti ossei di animali estinti e ad una notevole quantità di manufatti litici, al Paleolitico Superiore (circa 15000 anni a.C.).

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR14424
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Tomba di giganti di Frattale

La T.d.G. è coperta da un fitto macchione e fuori si può notare solo una lastra di copertura appoggiata a nord. Riparo sotto roccia che si apre in un enorme masso granitico e spaziosa cavità con ampia imboccatura principale, delimitata ai lati da due lastroni ortostatici e già chiusa parzialmente. L’interesse maggiore è dovuto alla presenza di figure geometriche nella roccia affiorante che costituisce il pavimento del riparo, antropomorfe schematiche nella parete di fondo.

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR11935
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Riparo sotto roccia di Frattale

Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)
09/11/2007 di admin
Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale

Viene presentato un singolare ed interessante riparo sotto roccia che si apre in un enorme masso granitico che gli agenti atmosferici hanno scavato alla base, dando origine ad una spaziosa cavità con ampia imboccatura principale, delimitata ai lati da due lastroni ortostatici e chiusa parzialmente da un muretto a secco di cui restano scarse ma evidenti tracce. L’interesse maggiore della grotticella è dovuto, però, alla presenza di due differenti tipi di incisioni, geometriche, nella roccia affiorante che costituisce il pavimento del riparo, antropomorfe schematiche nella parete di fondo. Per le prime – cerchi, figure quadrangolari e complesse – il quadro comparativo si presenta assai tenue e generico e non consente puntuali riferimenti culturali e cronologici, cos1 come appare di difficile interpretazione sia la composizione d’insieme che i singoli motivi che la costituiscono: planimetria di un villaggio oppure figure idoliformi (i motivi complessi) con simboli solari (cerchi)? Di più agevole inquadramento, invece, l’unica figura antropomorfa schematica riconoscibile fra altre ormai cancellate dal disfacimento naturale della roccia; appartiene ad un tipo di rappresentazione schematica della figura umana assai comune, sia nell’isola che in aree extrainsulari, anche se la particolare variante di Frattale – a doppio U con estremità volte verso l’alto – appare meno consueta. Questa figura trova confronto con petroglifi della tomba Branca di Moseddu (Cheremule-Sassari) e della Grotta del Bue Marino (Dorgali-Nuoro) e richiama inoltre lo schema a candelabro presente negli ipogei di Sas Concas di Oniferi e il capovolto scolpito a bassorilievo in una statua-menhir di Laconi. Infine, un breve saggio di scavo limitato alla zona dell’ingresso, oltre a scarsi ed atipici frammenti ceramici, ha restituito parte di bicchiere (?) decorato a pettine nello stile del vaso campaniforme, a bande sovrapposte alternate (a tratteggio obliquo, liscie, e linee puntinate orizzontali). L’ornato e la tecnica decorativa, pur nei limiti imposti dalle piccole dimensioni del frammento, trovano rispondenza in un frammento da S. Bartolomeo, nel campaniforme pirenaico francese e armoricano, e rientrano nel più ampio quadro del campaniforme internazionale. L’Autore mette in stretta relazione questo frammento decorato con le incisioni schematiche antropomorfe, che, di conseguenza, vengono attribuite all’epoca di diffusione del vaso campaniforme, a tempi del Calcolitico – I Bronzo. Più problematica, invece, appare la definizione cronologica e culturale delle incisioni geometriche che sembrano essere state istoriate quando già la grotticella era adibita a sepoltura, forse in un momento successivo ai petroglifi antropomorfi.

A. MORAVETTI – Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR11935
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Riparo sotto roccia di Frattale

Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)
09/11/2007
Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale

Viene presentato un singolare ed interessante riparo sotto roccia che si apre in un enorme masso granitico che gli agenti atmosferici hanno scavato alla base, dando origine ad una spaziosa cavità con ampia imboccatura principale, delimitata ai lati da due lastroni ortostatici e chiusa parzialmente da un muretto a secco di cui restano scarse ma evidenti tracce. L’interesse maggiore della grotticella è dovuto, però, alla presenza di due differenti tipi di incisioni, geometriche, nella roccia affiorante che costituisce il pavimento del riparo, antropomorfe schematiche nella parete di fondo. Per le prime – cerchi, figure quadrangolari e complesse – il quadro comparativo si presenta assai tenue e generico e non consente puntuali riferimenti culturali e cronologici, cos1 come appare di difficile interpretazione sia la composizione d’insieme che i singoli motivi che la costituiscono: planimetria di un villaggio oppure figure idoliformi (i motivi complessi) con simboli solari (cerchi)? Di più agevole inquadramento, invece, l’unica figura antropomorfa schematica riconoscibile fra altre ormai cancellate dal disfacimento naturale della roccia; appartiene ad un tipo di rappresentazione schematica della figura umana assai comune, sia nell’isola che in aree extrainsulari, anche se la particolare variante di Frattale – a doppio U con estremità volte verso l’alto – appare meno consueta. Questa figura trova confronto con petroglifi della tomba Branca di Moseddu (Cheremule-Sassari) e della Grotta del Bue Marino (Dorgali-Nuoro) e richiama inoltre lo schema a candelabro presente negli ipogei di Sas Concas di Oniferi e il capovolto scolpito a bassorilievo in una statua-menhir di Laconi. Infine, un breve saggio di scavo limitato alla zona dell’ingresso, oltre a scarsi ed atipici frammenti ceramici, ha restituito parte di bicchiere (?) decorato a pettine nello stile del vaso campaniforme, a bande sovrapposte alternate (a tratteggio obliquo, liscie, e linee puntinate orizzontali). L’ornato e la tecnica decorativa, pur nei limiti imposti dalle piccole dimensioni del frammento, trovano rispondenza in un frammento da S. Bartolomeo, nel campaniforme pirenaico francese e armoricano, e rientrano nel più ampio quadro del campaniforme internazionale. L’Autore mette in stretta relazione questo frammento decorato con le incisioni schematiche antropomorfe, che, di conseguenza, vengono attribuite all’epoca di diffusione del vaso campaniforme, a tempi del Calcolitico – I Bronzo. Più problematica, invece, appare la definizione cronologica e culturale delle incisioni geometriche che sembrano essere state istoriate quando già la grotticella era adibita a sepoltura, forse in un momento successivo ai petroglifi antropomorfi.

A. MORAVETTI – Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR11935
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Grotta Corbeddu

La Grotta “Corbeddu” è così chiamata dal nome del più famoso bandito del circondario che vi si rifugiava negli ultimi anni del secolo scorso. La grotta, che si apre nel calcare giurassico é relativamente piccola e si sviluppa in quattro sale dove recenti e fruttuose ricerche paleontologiche ed archeologiche hanno riportato alla luce i resti fossili umani più antichi della Sardegna risalenti, assieme a reperti ossei di animali estinti e ad una notevole quantità di manufatti litici, al Paleolitico Superiore (circa 15000 anni a.C.).

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR14424
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Grotta Corbeddu

La Grotta “Corbeddu” è così chiamata dal nome del più famoso bandito del circondario che vi si rifugiava negli ultimi anni del secolo scorso. La grotta, che si apre nel calcare giurassico é relativamente piccola e si sviluppa in quattro sale dove recenti e fruttuose ricerche paleontologiche ed archeologiche hanno riportato alla luce i resti fossili umani più antichi della Sardegna risalenti, assieme a reperti ossei di animali estinti e ad una notevole quantità di manufatti litici, al Paleolitico Superiore (circa 15000 anni a.C.).

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR14424
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