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Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Tomba di Giganti di San Cosimo

detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.

Domus de Janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Tomba I : la prima tomba ha un portello d’ingresso di forma rettangolare ornato da una cornice dal quale si accede all’anticella sub-rettangolare dove si apre a circa 60-70 cm dal pavimento l’ingresso della cella sepolcrale.

Tomba II : qualche metro più in alto troviamo la seconda tomba, la più grande e complessa del sito. Essa è costituita da un ampio portello d’accesso rettangolare, rifinito con una risega e un secondo accesso sulla sinistra di forma irregolare, dai quali si accede all’interno dell’ampia anticella, caratterizzata dalla presenza di una bellissima colonna di roccia. Qui troviamo altre 2 celle sepolcrali: la prima, di modeste dimensioni e con un portello rifinito da una cornice, si apre nella parete di destra a circa 1 metro dal pavimento, mentre la seconda si trova nell’angolo in basso a destra con la parete parzialmente crollata.

Tomba III e IV : salendo ancora troviamo altre 2 sepolture, la prima in basso a destra, probabilmente incompleta, presenta un portello con una ampia risega e una piccolissima cella. La seconda, invece, si trova sulla sinistra, in alto, con il portello d’accesso rifinito da una risega e composta da anticella e cella sepolcrale.

Tomba V : infine pochi metri più in alto troviamo l’ultima domus, costituita dall’anticella con parte della parete d’accesso e della copertura crollate, dalla quale si accede a 2 celle di piccole dimensioni a circa 1 metro da terra. All’esterno in alto è possibile notare segni di pittura rossa, simbolo della rinascita.

Comune:
Prov:
Autore: Peppino Carrone
Codice Geo: NUR7231
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