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Menhir Is Cirquittus

Il complesso cultuale è costituito da un “cromlech” affiancato da un allineamento di menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea.
Il “cromlech”, di forma sub-circolare (diam. m 20 x 30), è costituito da grandi massi rotondeggianti di pietre di diversa natura (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze.
Lo affiancano un allineamento di almeno cinque menhir protoantropomorfi.
Dell’allineamento fa parte uno splendido monolite alto due metri, forgiato nella trachite bruna locale, che presenta uno slanciato prospetto a lati rettilinei e paralleli; l’apicearrotondato – si mostra arcuato.
Un secondo menhir, che residua oggi per un’altezza di 2 metri, in trachite gialla, spezzato al vertice ma di foggia simile al precedente, presenta la superficie frontale interamente ricoperta da 135 coppelle.
Nell’area circostante sono presenti resti di probabili strutture funerarie; una singolare costruzione di pianta subquadrangolare (m 9 x 7,5), delimitata da ortostati, aveva probabilmente una funzione sacra.
Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).

Menhir Is Cirquittus

Il complesso cultuale è costituito da un “cromlech” affiancato da un allineamento di menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea.
Il “cromlech”, di forma sub-circolare (diam. m 20 x 30), è costituito da grandi massi rotondeggianti di pietre di diversa natura (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze.
Lo affiancano un allineamento di almeno cinque menhir protoantropomorfi.
Dell’allineamento fa parte uno splendido monolite alto due metri, forgiato nella trachite bruna locale, che presenta uno slanciato prospetto a lati rettilinei e paralleli; l’apicearrotondato – si mostra arcuato.
Un secondo menhir, che residua oggi per un’altezza di 2 metri, in trachite gialla, spezzato al vertice ma di foggia simile al precedente, presenta la superficie frontale interamente ricoperta da 135 coppelle.
Nell’area circostante sono presenti resti di probabili strutture funerarie; una singolare costruzione di pianta subquadrangolare (m 9 x 7,5), delimitata da ortostati, aveva probabilmente una funzione sacra.
Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).

Menhir Is Cirquittus

Il complesso cultuale è costituito da un “cromlech” affiancato da un allineamento di menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea.
Il “cromlech”, di forma sub-circolare (diam. m 20 x 30), è costituito da grandi massi rotondeggianti di pietre di diversa natura (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze.
Lo affiancano un allineamento di almeno cinque menhir protoantropomorfi.
Dell’allineamento fa parte uno splendido monolite alto due metri, forgiato nella trachite bruna locale, che presenta uno slanciato prospetto a lati rettilinei e paralleli; l’apicearrotondato – si mostra arcuato.
Un secondo menhir, che residua oggi per un’altezza di 2 metri, in trachite gialla, spezzato al vertice ma di foggia simile al precedente, presenta la superficie frontale interamente ricoperta da 135 coppelle.
Nell’area circostante sono presenti resti di probabili strutture funerarie; una singolare costruzione di pianta subquadrangolare (m 9 x 7,5), delimitata da ortostati, aveva probabilmente una funzione sacra.
Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).

Menhir Is Cirquittus

Il complesso cultuale è costituito da un “cromlech” affiancato da un allineamento di menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea.
Il “cromlech”, di forma sub-circolare (diam. m 20 x 30), è costituito da grandi massi rotondeggianti di pietre di diversa natura (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze.
Lo affiancano un allineamento di almeno cinque menhir protoantropomorfi.
Dell’allineamento fa parte uno splendido monolite alto due metri, forgiato nella trachite bruna locale, che presenta uno slanciato prospetto a lati rettilinei e paralleli; l’apicearrotondato – si mostra arcuato.
Un secondo menhir, che residua oggi per un’altezza di 2 metri, in trachite gialla, spezzato al vertice ma di foggia simile al precedente, presenta la superficie frontale interamente ricoperta da 135 coppelle.
Nell’area circostante sono presenti resti di probabili strutture funerarie; una singolare costruzione di pianta subquadrangolare (m 9 x 7,5), delimitata da ortostati, aveva probabilmente una funzione sacra.
Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).

Nei pressi della spiaggia di Orrì, nel comune di Tortolì in località S’ortali e su monte, si trova il complesso nuragico di San Salvatore, sito utilizzato in varie epoche che comprende un nuraghe, una domus de janas, una tomba di giganti e alcuni menhirs. Il nuraghe è di tipo complesso trilobato, e ai margini dello stesso si possono notare i resti di numerose capanne nuragiche. La tomba dei giganti, composta interamente con la pietra che più abbonda nel territorio cioè il granito, ha l’ingresso rivolto ad est e presenta un’esedra formata da lastre di pietra infisse nel terreno, e una stele centinata. La tomba è databile intorno al 1500 a.C. , mentre i due menhir in granito che si trovano ad una decina di metri di distanza risalgono ad un periodo tra il 2700 e il 1800 a.C. (da Agugliastra.it)

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