Serra is Araus è un sito pluristratificato, noto per la presenza di una necropoli scavata nella roccia (domu de janas) di età Neolitica (Cultura di Ozieri), Eneolitica (Cultura di Monte Claro) e Bronzo Antico (Bunnannaro). Lo scavo 2013 ha permesso la scoperta di due nuovi ipogei e la messa in luce delle prime testimonianze del villaggio nuragico. In particolare sono state trovate le tracce di un edificio al cui interno era stato collocato un grande modello di nuraghe.
#immagini: 5914
Si tratta di una roccia antropomorfa il cui aspetto viene assimilato al volto della sfinge egizia
Prov: Oristano
Autore: Franco Vacca
Codice Geo: NUR8473
> Scheda Geoportale
Si tratta di una roccia antropomorfa il cui aspetto viene assimilato al volto della sfinge egizia
Prov: Oristano
Autore: Franco Vacca
Codice Geo: NUR8473
> Scheda Geoportale
nuraghe diroccato prossimo ad un complesso di domus de janas
Prov: Oristano
Autore: Antonio Multineddu
Codice Geo: NUR5088
> Scheda Geoportale
nuraghe diroccato prossimo ad un complesso di domus de janas
Prov: Oristano
Autore: Antonio Multineddu
Codice Geo: NUR5088
> Scheda Geoportale
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)