Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
#immagini: 35549
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il monumento fa parte dell’itinerario archeologico dell’Unione dei comuni del Meilogu e si trova in territorio di Torralba. La tipologia è a ortostati e conserva intatta la sua stele centinata in trachite, il resto purtroppo è ridotto a poche pietre compresa l’esedra
Nuraghe a Tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.
Nuraghe a Tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.
Nuraghe a Tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.
Nuraghe a Tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.
Nuraghe a Tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.