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TORO STANTE

53) TORO STANTE
Nome: toro stante
Categoria: animale
Altezza: 2,7 cm
Aspetto: la statuina é solida e plastica ed ha il dorso insellato con una lieve concavitá e rappresenta un toro con gli attributi ben visibili. La testa è enorme rispetto al corpo piccolo e le corna sono brevi e aguzze, sul muso sono incisi: gli occhi, le narici a forellini ciechi e il taglio della bocca. Le orecchie sono elementi a se stanti, distanti dalla posizione naturale.
Luogo di ritrovamento: LULA (NU), loc. Fontana di Dio
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: le orecchie sono impostate sulle spalle; grandi e grosse come sono hanno l’apparenza, dice Lilliu, di alette verticali.
Curiosità: l’animale è di piccola taglia ma essendo tutto “membro e testa, poco o nulla conta la figurina, anzi non deve contare nella caratterizzazione morfologica e sessuale della bestia, perchè disturberebbe l’essenza della rappresentazione”.
fotografia del bronzetto di B. Auguadro
Informazioni prese da: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 399)

Comune: LULA
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
PROBABILE TESTINA DI MUSICO

56) TESTINA CON COPRICAPO A CORNA
Nome: testina con copricapo a corna
Dimensioni: altezza residua 3,4 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto, di cui purtroppo resta solo la testa, indossa un copricapo simile a quello del Sacerdote musico ballerino.
Il copricapo è costituito da un cappuccio che avvolge tutta la testa come un passamontagna lasciando scoperto il viso. In alto esso è formato da una calotta con profilo conico che, vista di profilo, forma una specie di disco tondeggiante. Ai margini si notano corna lunate che salgono obliquamente verso la fronte dal dietro. Il volto si nota per essere come scavato: il personaggio ha occhi a globo piatto dilatato e sopracciglia e naso rappresentati con il noto stilismo a T.
Luogo di ritrovamento: Laerru (Sassari), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: corpo mancante
Curiositá: per Lilliu potrebbe trattarsi di un “sacerdote militare” per la presenza di corna sul copricapo sacerdotale.
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: LAERRU
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO

57) MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO
Nome: modellino di nuraghe quadrilobato con piombatoio
Dimensioni: altezza totale 25,8 cm – senza piedistallo 18,6 cm – larghezza 3,4 x 3 cm.
Aspetto: il piedistallo è composto da 5 bracci, uno interno centrale e dritto e quattro marginali esterni e ricurvi, che poggiano su base discoidale di piombo destinata a incastrare l’oggetto votivo in una basetta, probabilmente di pietra, esposta nel tempio a pozzo da cui deriva l’oggetto. Le colonne imitano chiaramente la forma schematizzata di torri con terrazzino sporgente con mensole.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: la stessa partitura, a puro titolo decorativo, torna anche negli altarini e capitelli di pietra ritrovati presso i templi a pozzo e nuraghi; la mostra anche la colonna centrale del castello di prua della “barchetta del Duce”.
Curiositá: a Barumini fu ritrovata una colonnetta betilica di calcare con la medesima forma architettonica con terrazzo aggettante su grandi mensoloni; Lilliu trova un riscontro tra la colonnetta e i resti di centinaia di mensole di basalto e marna calcare ben rifinite trovate a Su Nuraxi. Lilliu ipotizza inoltre che il ballatoio aggettante fosse utilizzato come piombatoio (caditoia difensiva)…oggi però è opinione di molti studiosi che i nuraghi non fossero fortezze, pertanto tale destinazione d’uso sarebbe da escludere
Nota (da wikipedia): la “difesa piombante” (possibile se in presenza di piombatoi) consiste nel far cadere sul nemico assediante, e ormai prossimo alle mura difensive, sia liquidi infiammabili o bollenti, sia materiali solidi come grosse palle di pietra (ritrovate a Barumini)
Fotografia di B. Auguadro – Disegno di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
OFFERENTE CON COLOMBA

59) OFFERENTE CON COLOMBA
Nome: l’offerta della colomba
Dimensioni: altezza 7,2 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto rappresenta una figura maschile nuda, con piedi piccoli appena scostati poggianti su singoli perni. La mano destra é alzata nell’atto del saluto devozionale, la mano sinistra é protesa orizzontalmente, lontana dal corpo, per offrire un grosso volatile posato sul palmo, forse una colomba o altro uccello domestico.
La nuditá, che dà rilievo ai grandi glutei e al membro virile, assume un carattere rituale ed esprime l’esuberanza della natura e la continuitá della vita.
Luogo di ritrovamento: Santa Teresa di Gallura (OT), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: testa mancante, corpo integro.
Curiositá: la statuina interamente nuda fa pensare – dice Lilliu – che l’ex-voto abbia attinenza con “il culto legato alla feconditá agreste, forse quello della Dea Madre, fondamentale nella civiltà sarda prima e durante i tempi dei nuraghi, divinitá alla quale si adatta il simbolo della colomba”.
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

GUERRIERO ORANTE CON SCUDO SULLE SPALLE

63) GUERRIERO ORANTE CON SCUDO SULLE SPALLE
Nome: guerriero orante con scudo sulle spalle
Professione: guerriero
Dimensioni: altezza residua 12,5 cm
Aspetto e vestiario: il guerriero stringe con la mano sinistra un lungo stocco con l’impugnatura “a manubrio” e con la lama inspessita da una costolatura mediana; lo stocco è appoggiato sulla spalla sinistra e tramite una cordicella sospende uno scudo sulle spalle. Il braccio destro, in parte mancante, probabilmente era alzato per porgere il saluto devozionale.
Indossa un elmo con brevi corna e un rigido colletto a protezione della gola; una doppia tunica aderente a cui si sovrappone una pezza longitudinale, forse di cuoio, decorata nel mezzo da tre bande decorate con striature (due superiori decorate a spina di pesce, una inferiore segnata da fitte incisioni verticali e parallele).
Sul petto spicca, portato a tracolla, il noto pugnale ad essa gammata.
Ai polpacci porta schinieri, i piedi sono nudi come le cosce. Sul dorso porta lo scudo decorato con disegno ornamentale: una raggera fitta di striature che partono dall’umbone centrale.
Il viso ha i tratti molto accentuati: si nota lo schema a T di sopracciglia e naso, occhi fortemente sporgenti, curiosamente resi in modo diverso tra loro. Il destro è a bulbo cerchiato da un rilievo (palpebre in risalto), sinistro a bulbo
Contornato da incisione periferica. La bocca è piccola con un accenno di labbra, le orecchie sono leggermente pronunciate.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: le corna e lo stocco sono spuntati, il braccio destro è rotto, spezzata la gamba destra sotto il ginocchio e la sinistra al piede
Curiositá: le protezioni indossate dal guerriero sono rappresentate finemente:
– schinieri: sono ben visibili i singoli anelli delle strisce di cuoio girate intorno ai polpacci
– colletto paragola: alto e rigido colletto di cuoio (o metallo) chiuso dietro la nuca
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
STATUETTA DI DEVOTO

64) STATUETTA DI DEVOTO
Nome: statuetta di devoto
Professione: guerriero
Dimensioni: altezza residua 16 cm
Aspetto e vestiario: la figura alza il braccio destro porgendo con la mano il saluto devozionale, con la mano sinistra probabilmente reggeva un’offerta. Indossa sul capo una papalina, sul corpo una doppia tunica aderente con maniche a metà braccio, cosce e gambe sono nude. L’elemento superiore della veste mostra una breve frangia con taccheggiature verticali sul contorno.
Sul petto porta il solito pugnale a elsa gammata.
Luogo di ritrovamento: Fluminimaggiore (CA), località Antas
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: spezzati il braccio sinistro e le gambe alle caviglie
Curiositá: la stessa “papalina”, dice Lilliu, é visibile anche in altri bronzetti:
– negli arcieri saettanti con grembiule corazzato di tipo orientale, definita “elmetto a calotta emisferica”
– in vari Capi tribù, come piccola berretta a bassa calotta aderente ai capelli
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: FLUMINIMAGGIORE
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
DONNA OFFERENTE

69) DONNA OFFERENTE
Nome: donna offerente
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 11,7 cm
Aspetto e vestiario: la figura femminile é rappresentata frontalmente, dritta su perno bronzeo a fusto cilindrico. Con la mano destra, alzata in avanti col palmo rivolto verso il basso, porge il saluto devozionale; con la mano sinistra regge una ciotola troncoconica ornata all’interno con striature a raggiera.
Indossa una lunga veste e una sottoveste, strette lungo i fianchi e allargate all’orlo inferiore. Le braccia sono coperte solo dal manto accollato cadente dalle spalle ai piedi. Sul retro, il manto è decorato nella parte superiore con tre fasce orizzontali limitate da linee incise e riempite da trattini verticali e paralleli tra di loro; il mantello è ornato anche nel risvolto sulle braccia, continuando le bande tratteggiate del dorso.
La testa è avvolta, nella metà posteriore, da un velo che scende sulla nuca e si nasconde sotto il manto. Nel viso è molto marcato il naso che sporge a punta; gli occhi risaltano e sono globetto. La bocca, segnata da una breve incisione, accenna al pronunciamento del labbro inferiore sopra il mento sfuggente. Le orecchie sono disegnate con un tenue rilievo sotto il velo.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: per Lilliu questo bronzetto è meno curato rispetto ad altri più distinti e preziosi, forse un prodotto di copia di pezzi migliori, più ricercati e costosi. I piedi, uniti sui talloni e aperti sulle punte malformate, hanno dita abbozzate soltanto nel piede destro mentre il sinistro non è che una placchetta informe.
Curiositá: i segni riscontrati sul manto di questo e di altri bronzetti sono davvero solo elementi decorativi o potevano avere un significato differente? Attendiamo il parere degli esperti ?
Nel frattempo segnaliamo, a puro titolo informativo, che – secondo alcuni appassionati di alfabeto Ogham (da Wikipedia: trattasi di scrittura che non utilizzava lettere ma incisioni e linee ed era in uso soprattutto per trascrivere antiche lingue celtiche) – questi segni potrebbero essere una vera e propria scritta.
Fotografia del bronzetto di B. Auguadro
Descrizione e immagini del bronzetto tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO

87) NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO
Nome: navicella con animali vari sull’orlo
Dimensioni: lunghezza residua 13 cm – altezza 5,5 cm – larghezza 6 cm
Aspetto: la bellissima e interessantissima navicella ha lo scafo col fondo piatto, due peducci nella parte anteriore, l’orlo ribattuto e sporgente ad angolo retto, Il manico a giogo con anello di sospensione.
Sopra l’orlo dello scafo sono raffigurati cinque animali (prima della rottura erano sei), tre da una parte e tre dall’altra, in simmetria.
Non tutti sono chiaramente identificabili, tutti sono posizionati in direzione opposta rispetto a quella della rotta e guardano all’indietro…tutti, tranne uno ? quello posto sull’orlo della fiancata destra che guarda a prua
La posizione degli animali é in piedi, con le zampe anteriori tese in avanti, come per sostenersi meglio in piedi a causa del dondolìo della nave…tutti in piedi, tranne uno ? lo stesso animale di prima è accovacciato e disteso lungo l’orlo come se vi si aggrappasse …timoroso del mare
Sul margine DESTRO dello scafo possiamo vedere, in ordine, da poppa verso prua:
1) un quadrupede col muso appuntito, orecchie corte, occhi a globetto e coda levata a riccio
2) un animale che sopporta il giogo costituito da una sbarretta rettangolare trasversale con nel mezzo l’anello di sospensione dell’oggetto. Dall’altra parte si contrapponeva il compagno (ora perduto) per sostenere l’altra estremità del giogo. Davanti al muso dell’animale si osserva, sopra l’orlo dello scafo, due piccoli rilievi che rappresenterebbero due mucchietti di paglia o altro mangime per l’animale
3) un animale selvatico che non guarda a prua ed è accovacciato….lo abbiamo schedato qualche mese fa… Di lui (o lei) sappiamo che ha la coda lunga, striscia con la parte posteriore del corpo mentre si solleva con il collo e la testa; il muso è corto, gli occhi piccoli e le orecchie brevi e a punta, aguzze e tese all’indietro
Nella fiancata SINISTRA si presentano in ordine:
4) un quadrupede con muso appuntito
5) animale mancante, per rottura. Doveva essere però il compagno del numero 2) perchè sopportava insieme a lui il giogo
6) un animale ben caratterizzato da muso a ventosa, dalla schiena setolosa stilizzata in una cresta dentata e dalla coda di riccio….anche questo animale è già stato schedato mesi fa…
Luogo di ritrovamento: Meana (NU), a c.a. 1 km a ovest del paese. La navicella fu rinvenuta nel 1875, a poca profondità, in un ripostiglio insieme a un pezzo di “aes rude” (bronzo non lavorato utilizzato come “moneta”), una piccola lancia e la metà di uno stocco di bronzo.
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: rotte la poppa e la prua a cui manca la protome, rotta la parte sinistra del giogo, fori di rottura sotto l’orso nella fiancata dello scafo, slabbrature sull’orlo
Curiositá: avete riconosciuto TUTTI gli animali???
Ecco le risposte secondo Lilliu:
1) un cane
2) un bue. Esso ha il muso “suino” tutto segnato da striature a spina di pesce e le corna sottili erette verticalmente intorno alle quali si avvolge, come un anello, la fune
3) una volpe (forse); è l’animale che non guarda all’indietro come gli altri e che è accovacciato, timoroso del mare ?. Per Lilliu la postura dell’animale ha qualcosa del “rettile” ma per la lunga coda e la struttura generale somiglia a una volpe. Per lo Spano invece sarebbe una martora
4) un cane (come quello della parte opposta, ma senza coda) per Lilliu. Per lo Spano invece era un montone o una pecora
5) un bue, in coppia con il n. 2)
6) un maialino o un cinghiale
Nota dal web: Aes rude (cioè bronzo non lavorato) è un tipo di pre-moneta costituita da pezzi irregolari di bronzo. Tecnicamente non si può parlare di moneta perché non ne ha la forma, mancano segni che ne identifichino in qualche modo il valore e l’autorità che lo emette.
Fotografia di B.Auguadro
Descrizioni e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
Nuraghe Loelle

Il nuraghe, che sorge a circa 794 m d’altitudine, è di tipo misto, presenta cioè sia elementi dei nuraghi a corridoio che dei nuraghi a thòlos. È costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato.

Intorno al nuraghe è presente un villaggio di capanne e, a breve distanza, due tombe dei giganti e un dolmen.

Nuraghe Loelle

Il nuraghe, che sorge a circa 794 m d’altitudine, è di tipo misto, presenta cioè sia elementi dei nuraghi a corridoio che dei nuraghi a thòlos. È costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato.

Intorno al nuraghe è presente un villaggio di capanne e, a breve distanza, due tombe dei giganti e un dolmen.