Il nuraghe Orolio, chiamato anche Madrone è un monumento archeologico che si trova sulla collina che domina il comune di Silanus. E’ del tipo complesso, costruito prevalentemente in granito. Rimane quasi intatta la torre centrale alta circa 12 metri originariamente affiancata da altri due o tre corpi. Il nuraghe presenta due tholos sovrapposte, collegate da una scala principale e da una scala secondaria occulta dotata di un mezzanino. Queste particolarità costruttive rendono Orolìo uno dei nuraghi più interessanti e suggestivi. Alla base del nuraghe si notano i ruderi di altre costruzioni nuragiche ancora non adeguatamente indagate. (Wikipedia)
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Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica
Il nuraghe di Santa Sabina o Sarbana è un monotorre attiguo all’omonima chiesa. Ha diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nucleo principale del complesso archeologico di Pidighi si trova all”interno dell”omonimo Parco Comunale; esso è composto da due nuraghi (Pidighi e Muru Accas) coi rispettivi insediamenti e le rispettive fonti di approvvigionamento idrico…
Il nuraghe Benas si trova su una collinetta in località ‘’Tanca sa cresia’ a nord-ovest del nuraghe Jana, in territorio di Solarussa, a 200 mt dal confine con Zerfaliu. E” un nuraghe complesso, con cortile e tre torri secondarie. Particolarmente interessante la torre principale, che conserva intatta la copertura a tholos del pianterreno. All”interno tre nicchie, ed una curiosa scala sul lato destro del corridoio d”ingresso.
Il nuraghe Benas si trova su una collinetta in località ‘’Tanca sa cresia’ a nord-ovest del nuraghe Jana, in territorio di Solarussa, a 200 mt dal confine con Zerfaliu. E” un nuraghe complesso, con cortile e tre torri secondarie. Particolarmente interessante la torre principale, che conserva intatta la copertura a tholos del pianterreno. All”interno tre nicchie, ed una curiosa scala sul lato destro del corridoio d”ingresso.
Il nuraghe Benas si trova su una collinetta in località ‘’Tanca sa cresia’ a nord-ovest del nuraghe Jana, in territorio di Solarussa, a 200 mt dal confine con Zerfaliu. E” un nuraghe complesso, con cortile e tre torri secondarie. Particolarmente interessante la torre principale, che conserva intatta la copertura a tholos del pianterreno. All”interno tre nicchie, ed una curiosa scala sul lato destro del corridoio d”ingresso.
Il nuraghe Benas si trova su una collinetta in località ‘’Tanca sa cresia’ a nord-ovest del nuraghe Jana, in territorio di Solarussa, a 200 mt dal confine con Zerfaliu. E” un nuraghe complesso, con cortile e tre torri secondarie. Particolarmente interessante la torre principale, che conserva intatta la copertura a tholos del pianterreno. All”interno tre nicchie, ed una curiosa scala sul lato destro del corridoio d”ingresso.
E” senza dubbio il nuraghe più imponente e meglio conservato del territorio di Solarussa. Lo schema è quello del nuraghe a tancato, con una torre principale e una secondaria separate da un cortile. la torre principale, si presenta in buono stato di conservazione, con la volta a thòlos sostanzialmente intatta. Parzialmente crollata invece la torre secondaria, mentre il cortile interno è ostruito dalle macerie del crollo.
La fonte è composta da un corpo principale a ferro di cavallo e da un recinto anteriore di cui resta un settore di pianta semicircolare. La sorgente fu frequentata già in epoca prenuragica, come testimoniano alcune punte di freccia peduncolate in ossidiana e soprattutto un frammento ceramico decorato nello stile di Ozieri.
L’architrave e alcuni conci di sostegno è tutto ciò che rimane di questo monumento chiamato anche Crastu de nostra Sennora
L’architrave e alcuni conci di sostegno è tutto ciò che rimane di questo monumento chiamato anche Crastu de nostra Sennora