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Nuraghe Mont’e Mesu

La cima di Monte ‘E Mesu è formata da una piccola spianata di forma ovoidale. Su di una estremità è sito l’omonimo Nuraghe, costruito quasi a picco sulla roccia. In un piccolo terrazzamento naturale, sottostante al Nuraghe, tracce di capanne ed altre testimonianze del periodo nuragico come massi con foggia taurina, che giacciono in uno stato totale di abbandono e mi paiono, persino, stanchi della plurimillenaria vita che portano sulle spalle. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Altare rupestre di Mont’e Mesu

C’è chi lo definisce come un altare preistorico o, più semplicemente, un luogo di culto nuragico e chi lo identifica con un palmento o con un altare romano; taluni, addirittura, ci vedrebbero dei sepolcri romani. La fantasia si sbizzarrisce in tutti i sensi. Studiosi e appassionati traggono le proprie conclusioni… Si compone di tre vasche, tant’è vero che a Thiesi il monumento viene chiamato “Sas Picas de Monte ‘E Mesu” (picas=vasche). Due di esse sono quadrate, non molto profonde; la terza è troncoconica ed è più profonda delle altre due. Tutti i “trogoli” sono collegati tra di loro con delle piccole incisioni, come se dovessero servire da valvola di sfogo per, magari, un qualche liquido (acqua, probabilmente) che scorreva da un vasca all’altra—Accanto al macigno vi è un piccolo betilo di forma fallica; non è dato sapere se esso sia nel luogo dove era stato collocato originariamente. (Pieragica)

Porto sommerso di Malfatano

Basta una maschera, e saper nuotare anche così così, per vederle otto nove metri sotto di sé. A interrompere la spianata sommersa – tutta sabbia tranquilla, alghe e zig zag di pesci mezzi matti – c’ è una colossale muraglia formata da pietre giganti. Te la trovi sotto la pancia a un metro e mezzo, due sotto il filo dell’ acqua e, se non fosse per tutti quei ricci che la fanno a pois, nei punti più alti ci si potrebbe appoggiare con i piedi a prender fiato e sputare nella maschera per farla nitida. A seguire il muraglione si va avanti, nuotandoci sopra, per una novantina di metri fino alla riva. (Sergio Frau per Repubblica)

Porto sommerso di Malfatano

Basta una maschera, e saper nuotare anche così così, per vederle otto nove metri sotto di sé. A interrompere la spianata sommersa – tutta sabbia tranquilla, alghe e zig zag di pesci mezzi matti – c’ è una colossale muraglia formata da pietre giganti. Te la trovi sotto la pancia a un metro e mezzo, due sotto il filo dell’ acqua e, se non fosse per tutti quei ricci che la fanno a pois, nei punti più alti ci si potrebbe appoggiare con i piedi a prender fiato e sputare nella maschera per farla nitida. A seguire il muraglione si va avanti, nuotandoci sopra, per una novantina di metri fino alla riva. (Sergio Frau per Repubblica)