La torre, troncoconica presenta sul lato sud un vistoso cedimento strutturale che dall”ingresso arriva fino allo svettamento, interessando anche parte della “tholos”. Dall”ingresso, orientato a sud/sud-est e mancante dell”architrave, si accede ad un andito strombato verso l”interno con copertura ad ogiva parzialmente residua. Sul lato sinistro del corridoio si apre l”accesso alla scala d”andito con copertura a piattabanda, della quale residuano tre blocchi.
#immagini: 8266
La torre, troncoconica presenta sul lato sud un vistoso cedimento strutturale che dall”ingresso arriva fino allo svettamento, interessando anche parte della “tholos”. Dall”ingresso, orientato a sud/sud-est e mancante dell”architrave, si accede ad un andito strombato verso l”interno con copertura ad ogiva parzialmente residua. Sul lato sinistro del corridoio si apre l”accesso alla scala d”andito con copertura a piattabanda, della quale residuano tre blocchi.
Fu edificato in età nuragica per il culto della acque. Ubicato in località Is Pirois, questo pozzo sacro nuragico presenta la particolarità di avere impiantato sulla sommità un nuraghe monotorre, costruito sulla pseudocupola che chiude la camera del pozzo. L’atrio è determinato da due paramenti murari composti da blocchi di granito. Dall’ingresso, architravato, si accede alla scalinata attraverso la quale si scende nella camera del pozzo, chiusa sulla sommità da una pseudocupola.
Si trova nei pressi della chiesa campestre di San Pietro a circa un chilometro dal paese. Il suo nome S’Acqua ‘e is dolus, che significa “l’acqua dei dolori”, da un’antica credenza popolare per cui le acque di questa piccola grotta, hanno dei poteri miracolosi, inoltre una leggenda narra che San Pietro durante un suo viaggio trovò riparo in questa grotticella artificiale dove si mise a pregare per molto tempo, al punto che l’impronta delle ginocchia rimase impressa per sempre nella roccia.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Skaetta Sanna
Codice Geo: NUR7327
> Scheda Geoportale
Si trova nei pressi della chiesa campestre di San Pietro a circa un chilometro dal paese. Il suo nome S’Acqua ‘e is dolus, che significa “l’acqua dei dolori”, da un’antica credenza popolare per cui le acque di questa piccola grotta, hanno dei poteri miracolosi, inoltre una leggenda narra che San Pietro durante un suo viaggio trovò riparo in questa grotticella artificiale dove si mise a pregare per molto tempo, al punto che l’impronta delle ginocchia rimase impressa per sempre nella roccia.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Skaetta Sanna
Codice Geo: NUR7327
> Scheda Geoportale
Si trova nei pressi della chiesa campestre di San Pietro a circa un chilometro dal paese. Il suo nome S’Acqua ‘e is dolus, che significa “l’acqua dei dolori”, da un’antica credenza popolare per cui le acque di questa piccola grotta, hanno dei poteri miracolosi, inoltre una leggenda narra che San Pietro durante un suo viaggio trovò riparo in questa grotticella artificiale dove si mise a pregare per molto tempo, al punto che l’impronta delle ginocchia rimase impressa per sempre nella roccia.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Skaetta Sanna
Codice Geo: NUR7327
> Scheda Geoportale
Si trova nei pressi della chiesa campestre di San Pietro a circa un chilometro dal paese. Il suo nome S’Acqua ‘e is dolus, che significa “l’acqua dei dolori”, da un’antica credenza popolare per cui le acque di questa piccola grotta, hanno dei poteri miracolosi, inoltre una leggenda narra che San Pietro durante un suo viaggio trovò riparo in questa grotticella artificiale dove si mise a pregare per molto tempo, al punto che l’impronta delle ginocchia rimase impressa per sempre nella roccia.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Skaetta Sanna
Codice Geo: NUR7327
> Scheda Geoportale
Si trova nei pressi della chiesa campestre di San Pietro a circa un chilometro dal paese. Il suo nome S’Acqua ‘e is dolus, che significa “l’acqua dei dolori”, da un’antica credenza popolare per cui le acque di questa piccola grotta, hanno dei poteri miracolosi, inoltre una leggenda narra che San Pietro durante un suo viaggio trovò riparo in questa grotticella artificiale dove si mise a pregare per molto tempo, al punto che l’impronta delle ginocchia rimase impressa per sempre nella roccia.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Skaetta Sanna
Codice Geo: NUR7327
> Scheda Geoportale
La tomba di giganti di Funtana’e Landiri (2), si trova all’estremità meridionale della piana lievemente ondulata di Sa Spragaxa, a circa 400 metri ad ovest del rio Santu Barzolu e poco distante dal corso d’acqua confluente di sinistra dello stesso. Da sud era dominata dal modesto rilievo di Bruncu Senzu, dove un tempo sorgeva il nuraghe omonimo, ormai scomparso. Attualmente il monumento è compreso all’interno di un mandorleto abbandonato ed è nascosto alla vista da macchioni di olivastro. Da indagini archeologiche a Sinnai. A cura di Maria Rosaria Manunza.
La tomba di giganti di Funtana’e Landiri (2), si trova all’estremità meridionale della piana lievemente ondulata di Sa Spragaxa, a circa 400 metri ad ovest del rio Santu Barzolu e poco distante dal corso d’acqua confluente di sinistra dello stesso. Da sud era dominata dal modesto rilievo di Bruncu Senzu, dove un tempo sorgeva il nuraghe omonimo, ormai scomparso. Attualmente il monumento è compreso all’interno di un mandorleto abbandonato ed è nascosto alla vista da macchioni di olivastro. Da indagini archeologiche a Sinnai. A cura di Maria Rosaria Manunza.
La tomba di giganti di Funtana’e Landiri (2), si trova all’estremità meridionale della piana lievemente ondulata di Sa Spragaxa, a circa 400 metri ad ovest del rio Santu Barzolu e poco distante dal corso d’acqua confluente di sinistra dello stesso. Da sud era dominata dal modesto rilievo di Bruncu Senzu, dove un tempo sorgeva il nuraghe omonimo, ormai scomparso. Attualmente il monumento è compreso all’interno di un mandorleto abbandonato ed è nascosto alla vista da macchioni di olivastro. Da indagini archeologiche a Sinnai. A cura di Maria Rosaria Manunza.
Risale al 1500 a.C. circa, crollo datato al IX secolo a.C., rimase disabitato fino al 100 a.C. quando arrivarono i Romani. Costituito da una torre centrale circondata da altre cinque torri oltre un antemurale (cinta esterna), con ulteriori sette torri che compongono un’altra cinta muraria difensiva che racchiude diversi cortili. È presente una seconda cortina muraria esterna ed una terza con altre tre torri, Il numero totale delle torri è ventuno. Superficie superiore a 5000 m².
























