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Tomba di giganti di Imbertighe

Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.

Comune: BORORE
Prov: Nuoro
Autore: Bibi Pinna
Codice Geo: NUR11439
> Scheda Geoportale
Tomba di giganti Sos Contones

Il monumento risulta abbastanza distrutto da un riuscitissimo ed indiscriminato intervento di spietramento. Al di sotto dei numerosi conci accatastati che ricoprono la struttura, sembrerebbe di poter distinguere il corridoio e un’ala dell’esedra. Tra i conci, (che indicano come la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma) realizzati con molta cura, si possono osservare la c.d. stele a dentelli e alcuni elementi a profilo curvilineo pertinenti alla zona absidale.

Tomba di giganti Sos Contones

Il monumento risulta abbastanza distrutto da un riuscitissimo ed indiscriminato intervento di spietramento. Al di sotto dei numerosi conci accatastati che ricoprono la struttura, sembrerebbe di poter distinguere il corridoio e un’ala dell’esedra. Tra i conci, (che indicano come la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma) realizzati con molta cura, si possono osservare la c.d. stele a dentelli e alcuni elementi a profilo curvilineo pertinenti alla zona absidale.

Tomba di giganti Sos Contones

Il monumento risulta abbastanza distrutto da un riuscitissimo ed indiscriminato intervento di spietramento. Al di sotto dei numerosi conci accatastati che ricoprono la struttura, sembrerebbe di poter distinguere il corridoio e un’ala dell’esedra. Tra i conci, (che indicano come la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma) realizzati con molta cura, si possono osservare la c.d. stele a dentelli e alcuni elementi a profilo curvilineo pertinenti alla zona absidale.

Tomba di giganti Sa Carcaredda II

Monumento in discreto stato di conservazione nonostante le radici dell’albero di leccio che lo sovrasta ne compromettano la stabilità. Il corridoio funerario, realizzato a filari di blocchi poligonali, presenta ancora quasi totalmente la copertura mentre il corpo tombale è definito dal tumulo che lo ricopre. Maggiormente leggibile, sebbene priva della stele, risulta essere l’esedra di tipo dolmenico, costituita da ortostati infissi verticalmente nel suolo. recintata con un muretto a secco.