In territorio di Ulassai, alla scoperta dell’antichissima chiesa di San Giorgio, ci si imbatte in una piccola tomba di giganti poco nota; ha la camera ad ogiva praticamente intatta che a sua volta è protetta da un tumulo di terra, mentre l’imboccatura appare ben visibile, forse perché reimpiegata in tempi recenti come ricovero di bestiame.
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In territorio di Ulassai, alla scoperta dell’antichissima chiesa di San Giorgio, ci si imbatte in una piccola tomba di giganti poco nota; ha la camera ad ogiva praticamente intatta che a sua volta è protetta da un tumulo di terra, mentre l’imboccatura appare ben visibile, forse perché reimpiegata in tempi recenti come ricovero di bestiame.
La costruzione è databile al XIII secolo a.C. e costituisce il monumento funerario sepolcrale pertinente al Nuraghe Albucciu , da cui dista poche decine di metri. In questa tomba il corpo rettangolare, a lastroni piani, è circondato da un tumulo di pietrame , anch’esso dal profilo rettangolare. L’esedra si riduce ad una serie di blocchi e piccole lastre che privano il monumento del senso di grandiosità che connota le altre sepolture megalitiche. Notevole lo spessore murario della tomba, di circa 6 metri. La struttura ha subito rimaneggiamenti in epoche diverse ed è stata riutilizzata varie volte. (Mibact)
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR15228
> Scheda Geoportale
La costruzione è databile al XIII secolo a.C. e costituisce il monumento funerario sepolcrale pertinente al Nuraghe Albucciu , da cui dista poche decine di metri. In questa tomba il corpo rettangolare, a lastroni piani, è circondato da un tumulo di pietrame , anch’esso dal profilo rettangolare. L’esedra si riduce ad una serie di blocchi e piccole lastre che privano il monumento del senso di grandiosità che connota le altre sepolture megalitiche. Notevole lo spessore murario della tomba, di circa 6 metri. La struttura ha subito rimaneggiamenti in epoche diverse ed è stata riutilizzata varie volte. (Mibact)
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR15228
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La costruzione è databile al XIII secolo a.C. e costituisce il monumento funerario sepolcrale pertinente al Nuraghe Albucciu , da cui dista poche decine di metri. In questa tomba il corpo rettangolare, a lastroni piani, è circondato da un tumulo di pietrame , anch’esso dal profilo rettangolare. L’esedra si riduce ad una serie di blocchi e piccole lastre che privano il monumento del senso di grandiosità che connota le altre sepolture megalitiche. Notevole lo spessore murario della tomba, di circa 6 metri. La struttura ha subito rimaneggiamenti in epoche diverse ed è stata riutilizzata varie volte. (Mibact)
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR15228
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Si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
Si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
Si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
Si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
Si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
La camera funeraria è costruita con filari aggettanti che determinano una copertura a sezione ogivale. La struttura muraria è in tecnica mista, ortostatica e a filari irregolari di grossi massi ciclopici. Sulla fronte era collocata una stele centinata bilitica con lunetta e riquadro incorniciante il portello. La parte sommitale della lunetta, pur se lacunosa, rivela la peculiarità della presenza di due incavi, residui dei tre presenti originariamente. I materiali rinvenuti nel corso dello scavo, provengono per la quasi totalità dall’esedra e sono riconducibili ad una fase iniziale del Bronzo medio. (Anna Depalmas, Silvia Vidili)
La camera funeraria è costruita con filari aggettanti che determinano una copertura a sezione ogivale. La struttura muraria è in tecnica mista, ortostatica e a filari irregolari di grossi massi ciclopici. Sulla fronte era collocata una stele centinata bilitica con lunetta e riquadro incorniciante il portello. La parte sommitale della lunetta, pur se lacunosa, rivela la peculiarità della presenza di due incavi, residui dei tre presenti originariamente. I materiali rinvenuti nel corso dello scavo, provengono per la quasi totalità dall’esedra e sono riconducibili ad una fase iniziale del Bronzo medio. (Anna Depalmas, Silvia Vidili)