Il sito era ben noto già nella prima metà dell’Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell’atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto; molto ricca anche la documentazione fotografica pubblicata da Christian Zervos a Parigi, nel 1954. Wikipedia
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Il sito era ben noto già nella prima metà dell’Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell’atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto; molto ricca anche la documentazione fotografica pubblicata da Christian Zervos a Parigi, nel 1954. Wikipedia
Il sito era ben noto già nella prima metà dell’Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell’atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto; molto ricca anche la documentazione fotografica pubblicata da Christian Zervos a Parigi, nel 1954. Wikipedia
O almeno quello che né rimane. Durante il rifacimento della strada di Sibiri venne sventrata per permettere un tracciato più agevole. In pratica vennero eliminate delle curve nel vecchio tracciato e venne distrutta la tomba. Oggi rimane un tratto di circa 2 metri. Insomma una vittima del “Progresso”.
O almeno quello che né rimane. Durante il rifacimento della strada di Sibiri venne sventrata per permettere un tracciato più agevole. In pratica vennero eliminate delle curve nel vecchio tracciato e venne distrutta la tomba. Oggi rimane un tratto di circa 2 metri. Insomma una vittima del “Progresso”.
detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: non identificato
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Lellina Scano
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Lellina Scano
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Lellina Scano
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Lellina Scano
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Lellina Scano
Codice Geo: NUR8658
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detta anche “Sa Grutta de Santu Giuanni”, presenta il classico schema planimetrico delle tombe di giganti. Il corpo tombale (m 22,10), disposto lungo l”asse NS con ingresso a S, è delimitato all”esterno da file di blocchi di granito di diverse dimensioni. Il prospetto risulta ancora parzialmente interrato e ingombro di pietrame. Le fiancate, l’abside e le ali dell’esedra sono rifasciate da una crepidine formante un basso gradino che, oltre a fornire maggiore staticità all’edificio, impedisce all’acqua piovana di penetrare all’interno della camera. Le ali dell’esedra sono costruite con filari orizzontali di blocchi (corda m 17,7 – esternamente m 24,10 – e freccia m 5,60). L’ingresso è situato al centro dell’esedra. Nell’andito, sull’ingresso, appaiono due portelli separati dal diaframma formato da un architrave in granito inserito sugli stipiti laterali a m 0,45 dal pavimento; la porticina sovrastante, a sezione tronco-ogivale, doveva essere in origine chiusa, a sua volta, da un’architrave di copertura. I due portelli e gli architravi mediano e superiore – di cui si è ipotizzata la presenza – imitano rispettivamente le zone cave e le bande rilevate della stele centinata delle tombe di giganti.
Prov: Medio Campidano
Autore: Cinzia Olias
Codice Geo: NUR8658
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