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Nuraghe Seruci

Il nuraghe è polilobato, cioè costituito da un mastio centrale contornato da cinque torri, alcune delle quali in buono stato di conservazione. Le torri hanno le proprie sommità crollate; originariamente le cime delle torri dovevano essere coronate da merli in pietra, che in seguito ai crolli sono stati recuperati alla base delle strutture durante gli ultimi scavi archeologici ai quali è stata sottoposta la struttura.

Dal nuraghe Seruci è possibile osservare l’intera area circostante, essendo posizionato in un luogo d’altura che doveva essere d’importanza strategica.
Il nuraghe è circondato da un villaggio, uno dei più vasti della Sardegna, con circa un centinaio di capanne raggruppate in zone abitative divise da vie interne ormai invase dalla vegetazione mediterranea. Le capanne hanno forma circolare e in alcune di esse si nota l’utilizzo di soluzioni architettoniche che raramente si riscontrano in altri villaggi nuragici; ad esempio l’utilizzo di muri divisori all’interno delle capanne e l’aggiunta di altri ambienti di varia forma attorno ai consueti ambienti abitativi. All’interno del villaggio, nelle vicinanze del nuraghe, si trova una capanna dalle vaste dimensioni che probabilmente doveva avere la funzione di riunire la comunità o una parte di essa; una tomba dei giganti, sepolture nuragiche utilizzate dall’intera comunità, è presente nella collina prospiciente.

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA