Nuraghe posto sull’approdo doppio e sicuro di Porto Pirastru. Attualmente restano le mura e un battuto di cemento di una installazione recente.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR5320
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#immagini: 338
Nuraghe posto sull’approdo doppio e sicuro di Porto Pirastru. Attualmente restano le mura e un battuto di cemento di una installazione recente.
Nuraghe posto sull’approdo doppio e sicuro di Porto Pirastru. Attualmente restano le mura e un battuto di cemento di una installazione recente.
Nuraghe posto sull’approdo doppio e sicuro di Porto Pirastru. Attualmente restano le mura e un battuto di cemento di una installazione recente.
Il nuraghe sorge su un affioramento di granito a circa mt 217 s.l.m. a poca distanza dagli insediamento di “Ottixeddus”, “Su Moditzi” e “Monte Nai”. La visuale è ampia e copre sia le valli di “Maloccu” e “Pranu sa Siliqua” a nord che “Santa Giusta” a sud.
I resti ancora visibili dimostrano una struttura sicuramente complessa e particolare: alcune strutture, infatti, sono ben distanziate tra loro ma le pessime condizioni in cui versano non ci permettono di formulare ipotesi sulla loro contestualizzazione. Appartenevano allo stesso complesso o son state realizzate in momenti diversi? Sicuramente ci fanno pensare ad un sito molto importante per i nostri antenati.
Il materiale di costruzione è granito molto probabilmente cavato in loco. I blocchi sono di medie e piccole dimensioni e sono lavorati. Anche in questo caso i livelli del muro son stati realizzati con l’ausilio di piccole zeppe dello stesso materiale. (Archeo Sarrabus)
Il nuraghe sorge su un affioramento di granito a circa mt 217 s.l.m. a poca distanza dagli insediamento di “Ottixeddus”, “Su Moditzi” e “Monte Nai”. La visuale è ampia e copre sia le valli di “Maloccu” e “Pranu sa Siliqua” a nord che “Santa Giusta” a sud.
I resti ancora visibili dimostrano una struttura sicuramente complessa e particolare: alcune strutture, infatti, sono ben distanziate tra loro ma le pessime condizioni in cui versano non ci permettono di formulare ipotesi sulla loro contestualizzazione. Appartenevano allo stesso complesso o son state realizzate in momenti diversi? Sicuramente ci fanno pensare ad un sito molto importante per i nostri antenati.
Il materiale di costruzione è granito molto probabilmente cavato in loco. I blocchi sono di medie e piccole dimensioni e sono lavorati. Anche in questo caso i livelli del muro son stati realizzati con l’ausilio di piccole zeppe dello stesso materiale. (Archeo Sarrabus)
Il nuraghe sorge su un affioramento di granito a circa mt 217 s.l.m. a poca distanza dagli insediamento di “Ottixeddus”, “Su Moditzi” e “Monte Nai”. La visuale è ampia e copre sia le valli di “Maloccu” e “Pranu sa Siliqua” a nord che “Santa Giusta” a sud.
I resti ancora visibili dimostrano una struttura sicuramente complessa e particolare: alcune strutture, infatti, sono ben distanziate tra loro ma le pessime condizioni in cui versano non ci permettono di formulare ipotesi sulla loro contestualizzazione. Appartenevano allo stesso complesso o son state realizzate in momenti diversi? Sicuramente ci fanno pensare ad un sito molto importante per i nostri antenati.
Il materiale di costruzione è granito molto probabilmente cavato in loco. I blocchi sono di medie e piccole dimensioni e sono lavorati. Anche in questo caso i livelli del muro son stati realizzati con l’ausilio di piccole zeppe dello stesso materiale. (Archeo Sarrabus)
Realizzato sulla cima di una dolce collina di scisto a mt 135 s.l.m. questa struttura domina tutta la foce del “Flumendosa” agganciando visivamente tanti altri nuraghi sia sul versante di Villaputzu che in quello di Muravera.
Ciò che resta della struttura ci fa ipotizzare fosse di pianta semplice: un monotorre con ingresso a piattabanda rivolto, come di consueto, a sud-est. Dell’ingresso è visibile, sotto il materiale di crollo, il corridoio ed una parte del soffitto.
Realizzato sulla cima di una dolce collina di scisto a mt 135 s.l.m. questa struttura domina tutta la foce del “Flumendosa” agganciando visivamente tanti altri nuraghi sia sul versante di Villaputzu che in quello di Muravera.
Ciò che resta della struttura ci fa ipotizzare fosse di pianta semplice: un monotorre con ingresso a piattabanda rivolto, come di consueto, a sud-est. Dell’ingresso è visibile, sotto il materiale di crollo, il corridoio ed una parte del soffitto.
Realizzato sulla cima di una dolce collina di scisto a mt 135 s.l.m. questa struttura domina tutta la foce del “Flumendosa” agganciando visivamente tanti altri nuraghi sia sul versante di Villaputzu che in quello di Muravera.
Ciò che resta della struttura ci fa ipotizzare fosse di pianta semplice: un monotorre con ingresso a piattabanda rivolto, come di consueto, a sud-est. Dell’ingresso è visibile, sotto il materiale di crollo, il corridoio ed una parte del soffitto.
Realizzato sulla cima di una dolce collina di scisto a mt 135 s.l.m. questa struttura domina tutta la foce del “Flumendosa” agganciando visivamente tanti altri nuraghi sia sul versante di Villaputzu che in quello di Muravera.
Ciò che resta della struttura ci fa ipotizzare fosse di pianta semplice: un monotorre con ingresso a piattabanda rivolto, come di consueto, a sud-est. Dell’ingresso è visibile, sotto il materiale di crollo, il corridoio ed una parte del soffitto.
Poco prima di Muravera, al km 51, adiacente alla SS 125, il monumento è ben segnalato e di facile accesso. L’edificio è costituito da un mastio al quale fu aggiunto, in tempi successivi, un bastione trilobato ad andamento concavo-convesso che racchiudeva un piccolo cortile. L’insieme misura m 24 sull’asse N-S e 16 su quello O-E. Il mastio, di pianta circolare (m 9 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di circa 10 m.
Poco prima di Muravera, al km 51, adiacente alla SS 125, il monumento è ben segnalato e di facile accesso. L’edificio è costituito da un mastio al quale fu aggiunto, in tempi successivi, un bastione trilobato ad andamento concavo-convesso che racchiudeva un piccolo cortile. L’insieme misura m 24 sull’asse N-S e 16 su quello O-E. Il mastio, di pianta circolare (m 9 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di circa 10 m.