Incastonato nella valle di Lanaitto, Il villaggio Sa Sedda e Sos Carros (letteralmente”il punto di passaggio dei carri”) risale ad un periodo compreso tra il Bronzo Recente e la prima età del Ferro (secc. XII-IX a.C.). E’ particolarmente importante per la presenza di tracce dell’attività di fusione e lavorazione dei metalli in età nuragica. E costituito da numerose capanne, a pianta circolare ed ovale, tra le quali una di particolare interesse per la funzione rituale di tipo religioso.
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Incastonato nella valle di Lanaitto, Il villaggio Sa Sedda e Sos Carros (letteralmente”il punto di passaggio dei carri”) risale ad un periodo compreso tra il Bronzo Recente e la prima età del Ferro (secc. XII-IX a.C.). E’ particolarmente importante per la presenza di tracce dell’attività di fusione e lavorazione dei metalli in età nuragica. E costituito da numerose capanne, a pianta circolare ed ovale, tra le quali una di particolare interesse per la funzione rituale di tipo religioso.
Incastonato nella valle di Lanaitto, Il villaggio Sa Sedda e Sos Carros (letteralmente”il punto di passaggio dei carri”) risale ad un periodo compreso tra il Bronzo Recente e la prima età del Ferro (secc. XII-IX a.C.). E’ particolarmente importante per la presenza di tracce dell’attività di fusione e lavorazione dei metalli in età nuragica. E costituito da numerose capanne, a pianta circolare ed ovale, tra le quali una di particolare interesse per la funzione rituale di tipo religioso.
Nei giorni del solstizio d’estate, a mezzogiorno in punto, la radiazione solare attraverso un foro sulla sommità del nuraghe va a illuminare una nicchia che gli antichi avevano sapientemente posizionato. Grazie all’effetto dell’incenso, acceso nel nuraghe, il raggio di luce assume una consistenza visiva tale da farlo sembrare solido. Le persone che si esponevano al raggio riverberavano la luce nella sala, generando effetti incredibili…(Andrea Vitussi)
Nei giorni del solstizio d’estate, a mezzogiorno in punto, la radiazione solare attraverso un foro sulla sommità del nuraghe va a illuminare una nicchia che gli antichi avevano sapientemente posizionato. Grazie all’effetto dell’incenso, acceso nel nuraghe, il raggio di luce assume una consistenza visiva tale da farlo sembrare solido. Le persone che si esponevano al raggio riverberavano la luce nella sala, generando effetti incredibili…(Andrea Vitussi)
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Si tratta di tre tombe di giganti, di cui la prima è la più importante ed in migliore stato di conservazione