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GUERRIERO ORANTE CON SPADA E SCUDO

46) GUERRIERO ORANTE CON SPADA E SCUDO
Nome: guerriero orante con spada e scudo
Professione: guerriero
Altezza: 39 cm
Vestiario e aspetto: molto simile al guerriero con spada e scudo di UTA, appartiene alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega.
Il guerriero indossa un elmo con due corti creste e corna; sul collo ha una goliera formata da due anelli sovrapposti e sotto questa una legatura triangolare con due strisce di cuoio riunite ad angolo con una borchia che scende sullo sterno. Gli indumenti sono costituiti da una tunica corta e attillata sino alle cosce e una seconda tunica sovrapposta alla prima e più corta, guarnita all’orlo da due frangette striate; una corta corazza con striature che giunge all’altezza del braccio, spallacci mobili e pieghevoli per facilitare la vestizione e i movimenti delle braccia. La protezione é completata con delle ginocchiere o gambali, i piedi sono nudi.
Con la mano sinistra regge lo scudo tondo con umbone centrale con punta aguzza che, dalla parte interna, mostra tre spadini con elsa a pomo bilobato con le punte sporgenti dall’orlo inferiore. In questo bronzetto non è visibile il guanto alla mano destra presente in altri esemplari, al polso destro però figura chiaramente un bracciale.
Sul dorso del bronzetto sono presenti due anelli orizzontali e paralleli: in questi anelli all’origine era infilata verticalmente un’arma, che possiamo supporre fosse una lunga asta con penna direzionale, presente in altri bronzetti ritrovati a Teti e a Sant’Anna Arresi.
Luogo di ritrovamento: Sulcis (CA), loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Preistorico-Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma
Segni particolari: nella mano destra la spada é spezzata, ridotta soltanto all’elsa.
Curiositá: É tra i bronzetti di più antico rinvenimento in Sardegna in quanto giunse alle collezioni del Museo del Collegio di S. Ignazio ( oggi Kirkeriano) per dono del Cardinale Alessandro Albani poco prima del 1763, data in cui Winckelmann lo citò nella prima edizione del suo libro “Storia dell’Arte”
fotografia dal web
disegno di un guerriero di G. Exana (nel nostro bronzetto manca il pugnale ad elsa gammata indossato solitamente sul petto)
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA

48) ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA
Nome: arciere orante con arco in spalla
Professione: guerriero
Altezza: 17,7 cm
Vestiario e aspetto: il guerriero impugna con la mano destra all’estremitá inferiore un grande arco, lungo e stretto annodato alle estremitá e appoggiato sulla spalla. Con la mano sinistra porge il saluto devozionale.
Porta sul capo un elmo con due corti creste e corna rivolte in avanti; indossa la doppia tunica e sopra questa porta un corpetto rettangolare di cuoio liscio ornato a tacche intorno al collo. Sopra questo indumento si nota la solita piastra ventrale di protezione dalla quale spunta la punta e l’elsa gammata del noto pugnaletto.
Al polso destro indossa un bracciale con una cresta striata sul dorso in corrispondenza della giuntura dei due capi ottenuta con strisce e legacci in pelle. Ai polpacci si notano gambiere con placca anteriore rettangolare.
Alle spalle porta tre oggetti: faretra per le frecce, vasetto (contenente forse il grasso per ungere la corda) e spada a lama larga con elsa a manubrio.
Luogo di ritrovamento: Teti (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Segni particolari: le gambe sono rotte sotto i polpacci, il corno destro dell’elmo é spuntato.
Curiositá: anziché con la mano destra, l’arciere saluta con la mano sinistra tenendo il palmo aperto con il grosso pollice divaricato. Questa curiosa inversione fa pensare che si tratti di un arciere mancino.
fotografia di F. Cannas
disegno – bellissimo – di G. Exana (arciere destrorso)
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO, pt. 148

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Arciere saettante

49) ARCIERE SAETTANTE
Nome: arciere saettante
Professione: guerriero
Altezza: 19 cm
Vestiario e aspetto: elegante figura longilinea di arciere raffigurato nell’attimo in cui sta per scoccare la freccia.
Lilliu nel descrivere il bronzetto non si sofferma sui dettagli del vestiario o dell’attrezzatura, ma rimane colpito dal dinamismo e dalle curve sinuose dell’arco, dai lineamenti fini e sofisticati del viso, dalla tensione orizzontale dell’insieme figurativo.
Il guerriero indossa la tipica doppia veste attillata e un’armatura; manca la goliera protettiva del collo. Sul petto si nota la tipica piastra ventrale di protezione da cui emerge la punta del pugnaletto (ad elsa gammata). Ai polpacci si notano le gambiere.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: British Museum, Londra
Segni particolari: rotti i piedi sotto le caviglie
Curiositá: per Lilliu la forte rientranza superiore della corda dell’arco, innaturale, è dovuta forse ad un ritocco posteriore…un vero peccato!
fotografia di F. Pisano direttamente da Londra ?
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO, pt. 138-139

Comune:
Prov:
Autore: Francesca Pisano
BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE

52) BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE
Nome: bottone con capocchia a 5 torrette
Altezza: 5,2 cm.
Diametro di base: 4,3 cm.
Aspetto: l’oggetto, cavo internamente, ha il corpo conico con una capocchia elegantemente sagomata e una barretta cilindrica trasversale per poter essere cucito (se è un bottone) o applicato alla lamina metallica o di altro materiale (se è un’applique). Il corpo è decorato con rigature sovrapposte e motivi a treccia. A metà altezza sono visibili quattro colonnine angolari riunite da un fascia entro ondulato. Le colonnine somigliano a torricelle e sono coronate da una modinatura cilindrica strozzata nel mezzo con una gola che ricorda la finitura dei fusti a torretta nei presunti modellini di nuraghi ritrovati a Olmedo e a Ittireddu.
Lilliu conferma che é possibile che nello schema si sia voluta ricordare la composizione tetragona a torri di un nuraghe quadrilobato.
Luogo di ritrovamento: Usellus (Cagliari), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: piccole rotture nel margine di base e due tagli dritti netti sul disco terminale; incisione obliqua, fatta -secondo Lilliu – per saggiare la consistenza metallica alla nascita del corpo conico
Curiositá: si pensa generalmente che si tratti di bottoni di ornamento; tuttavia per alcuni studiosi questi oggetti, ritrovati diffusamente non solo in Sardegna (una ventina di esemplari provenienti in gran parte da Abini-Teti e S.Vittoria-Serri) e in Etruria (Populonia, S. Carbone e Piano delle Granate) ma anche, con fattezze simili di bottone conico, in luoghi lontani (si vedano gli esempi cecoslovacchi della cultura di Hallstatt) potrebbero essere:
– borchie terminali d casco
– guarnizioni di cinturone
Fotografie e disegno di G. Exana
Informazioni tratte da G.Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica, 1966, ed. ILISSO

Comune: USELLUS
Prov:
Autore:
PELLEGRINO OFFERENTE

54) PELLEGRINO OFFERENTE
Nome: pellegrino offerente
Dimensioni: altezza residua 5,6 cm.
Aspetto e vestiario: la statuina probabilmente aveva in origine la mano destra alzata per il saluto devozionale e nella mano sinistra teneva un bastone appoggiato obliquamente all’omero che serviva per tenere sospesa, con una cordicella, una borsa con oggetti.
Ripiegato sulla spalla sinistra, e utilizzato come cuscinetto per attutire il peso del bagaglio, si nota un manto utilizzabile – secondo Lilliu – dal pellegrino durante il viaggio e il soggiorno nel santuario dove si sarebbe fermato per parecchi giorni.
Sulla spalla destra, portata a tracolla, è visibile una fascia di cuoio che regge forse il solito pugnaletto ad elsa gammata nascosto dal mantello.
Il bagaglio portato sul dorso consiste in una borsa quadrangolare, raffigurata con un tenue rilievo come se fosse vuota, e tre piccoli recipienti di corpo globulare raffigurati vicini e di dimensioni leggermente diverse.
La testa è a capocchia e sulla sommità emerge una sorta di papalina, probabilmente la crocchia di capelli raccolti. Sono visibili, sulla nuca e sulla fronte, i segni di striature a spina di pesce della capigliatura; due esili trecce scendono sul collo tra le orecchie e il viso.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: rotte le braccia e il corpo fino alla vita. Del bastone resta solo un frammento appoggiato sulla spalla sinistra.
Curiositá: interessanti i tre recipienti portati sul dorso. Probabilmente trattasi di zucche ritagliate ed adattate a fiaschette che potevano contenere acqua e altri liquidi d’offerta; una volta fatta la libagione servivano per conservare i liquidi da bere durante la sagra festiva e nel viaggio di ritorno ( Lilliu non esclude che i liquidi offerti potessero essere di tre tipi differenti, secondo il rito).
La forma della borsa ricorda quella presente in un bronzetto sardo di offerente conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi; in questo caso l’offerente trasporta nella borsa schiacciata due animaletti con teste a becco di non facile identificazione destinati all’offerta.
Fotografie di B. Auguadro
Immagine e descrizioni tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
PROBABILE TESTINA DI MUSICO

56) TESTINA CON COPRICAPO A CORNA
Nome: testina con copricapo a corna
Dimensioni: altezza residua 3,4 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto, di cui purtroppo resta solo la testa, indossa un copricapo simile a quello del Sacerdote musico ballerino.
Il copricapo è costituito da un cappuccio che avvolge tutta la testa come un passamontagna lasciando scoperto il viso. In alto esso è formato da una calotta con profilo conico che, vista di profilo, forma una specie di disco tondeggiante. Ai margini si notano corna lunate che salgono obliquamente verso la fronte dal dietro. Il volto si nota per essere come scavato: il personaggio ha occhi a globo piatto dilatato e sopracciglia e naso rappresentati con il noto stilismo a T.
Luogo di ritrovamento: Laerru (Sassari), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: corpo mancante
Curiositá: per Lilliu potrebbe trattarsi di un “sacerdote militare” per la presenza di corna sul copricapo sacerdotale.
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: LAERRU
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
OFFERENTE CON COLOMBA

59) OFFERENTE CON COLOMBA
Nome: l’offerta della colomba
Dimensioni: altezza 7,2 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto rappresenta una figura maschile nuda, con piedi piccoli appena scostati poggianti su singoli perni. La mano destra é alzata nell’atto del saluto devozionale, la mano sinistra é protesa orizzontalmente, lontana dal corpo, per offrire un grosso volatile posato sul palmo, forse una colomba o altro uccello domestico.
La nuditá, che dà rilievo ai grandi glutei e al membro virile, assume un carattere rituale ed esprime l’esuberanza della natura e la continuitá della vita.
Luogo di ritrovamento: Santa Teresa di Gallura (OT), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: testa mancante, corpo integro.
Curiositá: la statuina interamente nuda fa pensare – dice Lilliu – che l’ex-voto abbia attinenza con “il culto legato alla feconditá agreste, forse quello della Dea Madre, fondamentale nella civiltà sarda prima e durante i tempi dei nuraghi, divinitá alla quale si adatta il simbolo della colomba”.
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia)

60) NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia)
Nome: “lampada con figurina di antropoide nel piattello e manico a protome bovina” – G. Lilliu
Dimensioni: lunghezza 13,2 cm – altezza 4 cm – larghezza 8,8 cm
Aspetto: la navicella (una lucerna, per Lilliu) ha la forma di una foglia cuoriforme con manico terminante con piccola testa bovina. Nella parte posteriore dell’orlo c’é un minuscolo rilievo a sella, forse la stilizzazione di un volatile o altro animale. Ma la cosa più strabiliante del reperto è la figurina situata nel cavo del recipiente. Sembra un antropoide, una scimmia (forse un macaco) rappresentata a carponi con tutte e quattro le zampe ricurve e poggiate sul fondo; ben visibili e dettagliate le mani e le dita. Ha la testa a capocchia, orecchie a sventola, occhi a globuletto, muso con bocca incisa.
Luogo di ritrovamento: Baunei, localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: manca circa un terzo del piattello, rotto l’anello dell’appiccagnolo sulla figurina di antropoide.
Curiositá: per Lilliu, come detto, la navicella è una lucerna votiva e per quanto riguarda la figurina centrale propende per l’ipotesi di un tramutamento totale della forma umana in forma bestiale accettando quindi la definizione di lampada votiva con elemento ornamentale con significato magico-apotropaico.
Tuttavia… forse non del tutto convinto da questa sua scelta, Lilliu ci racconta che furono fatte dotte discussioni intorno a questo oggetto e che alcuni zoologi ipotizzarono anche un eventuale ambientamento in Sardegna in tempi remoti di una qualche varietá di scimmia mentre altri studiosi non esclusero la possibilitá che fosse una raffigurazione di quanto visto durante uno dei viaggi per mari lontani da parte di “Sardi nuragici in paesi esotici popolati di scimmie, donde avrebbero portato seco qualche grazioso esemplare”.
Cosa, questa, che era possibile fare … con un’imbarcazione ?
Fotografie di G. Exana
Descrizioni tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: BAUNEI
Prov:
Autore:
TESTA DI GUERRIERO

61) TESTA DI GUERRIERO

Nome: testo di guerriero
Dimensioni: altezza residua 8 cm.
Aspetto: il bronzetto doveva essere piuttosto grande, sui 24 cm di altezza; é stata ritrovata solo la testa che indossa un elmo con brevi corna, cresta mediana e larga visiera frontale.
Il guerriero ha un volto con taglio longilineo dove si nota lo stilismo dello schema a T di naso e sopracciglia. Il naso è molto pronunciato e grande, come un becco; il mento è squadrato, gli occhi a globetto sono piccoli e le orecchie a sventola. Sulla nuca i capelli sono resi con linee oblique che partono da un’incisione mediana.
Luogo di ritrovamento: San Severo Milis (CA), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: residuo di bronzetto con superficie molto corrosa e largamente ossidata
Curiositá: stupisce, ogni volta che schediamo un personaggio, notare il dettaglio e la cura con cui i Maestri Fusori rappresentavano l’acconciatura, il volto e – dove visibili – gli indumenti e il corredo (militare o domestico). In questo caso purtroppo ci è stata tramandata dalla Storia solo la testa del bronzetto, ma i dettagli riscontrati sul capo sono comunque utilissimi per confermare la dotazione in uso ai guerrieri dell’epoca.

Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: SAN VERO MILIS
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE

62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
Nome: sacerdote (?) orante ed offerente
Dimensioni: altezza 12 cm
Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell’offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a “tutulo” presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all’altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance.
Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definito “mediterraneizzante”.
Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco.
Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C.
Curiositá: L’aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure “lo strano imbacuccamento suggerisce l’ immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l’offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute”? …. Chissà…
Fotografie di B. Auguadro
Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE

62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
Nome: sacerdote (?) orante ed offerente
Dimensioni: altezza 12 cm
Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell’offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a “tutulo” presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all’altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance.
Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definito “mediterraneizzante”.
Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco.
Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C.
Curiositá: L’aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure “lo strano imbacuccamento suggerisce l’ immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l’offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute”? …. Chissà…
Fotografie di B. Auguadro
Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore:
GUERRIERO ORANTE CON SCUDO SULLE SPALLE

63) GUERRIERO ORANTE CON SCUDO SULLE SPALLE
Nome: guerriero orante con scudo sulle spalle
Professione: guerriero
Dimensioni: altezza residua 12,5 cm
Aspetto e vestiario: il guerriero stringe con la mano sinistra un lungo stocco con l’impugnatura “a manubrio” e con la lama inspessita da una costolatura mediana; lo stocco è appoggiato sulla spalla sinistra e tramite una cordicella sospende uno scudo sulle spalle. Il braccio destro, in parte mancante, probabilmente era alzato per porgere il saluto devozionale.
Indossa un elmo con brevi corna e un rigido colletto a protezione della gola; una doppia tunica aderente a cui si sovrappone una pezza longitudinale, forse di cuoio, decorata nel mezzo da tre bande decorate con striature (due superiori decorate a spina di pesce, una inferiore segnata da fitte incisioni verticali e parallele).
Sul petto spicca, portato a tracolla, il noto pugnale ad essa gammata.
Ai polpacci porta schinieri, i piedi sono nudi come le cosce. Sul dorso porta lo scudo decorato con disegno ornamentale: una raggera fitta di striature che partono dall’umbone centrale.
Il viso ha i tratti molto accentuati: si nota lo schema a T di sopracciglia e naso, occhi fortemente sporgenti, curiosamente resi in modo diverso tra loro. Il destro è a bulbo cerchiato da un rilievo (palpebre in risalto), sinistro a bulbo
Contornato da incisione periferica. La bocca è piccola con un accenno di labbra, le orecchie sono leggermente pronunciate.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: le corna e lo stocco sono spuntati, il braccio destro è rotto, spezzata la gamba destra sotto il ginocchio e la sinistra al piede
Curiositá: le protezioni indossate dal guerriero sono rappresentate finemente:
– schinieri: sono ben visibili i singoli anelli delle strisce di cuoio girate intorno ai polpacci
– colletto paragola: alto e rigido colletto di cuoio (o metallo) chiuso dietro la nuca
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: