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Tomba di giganti di Solle

Nascosta tra la vegetazione, rimane ben poco della tomba. tipologia a filari e per le pareti del vano funerario è stata utilizzata la tecnica isodoma; il monumento, orientato a Sud-Est, ha una lunghezza totale, misurata fino alla corda dell’esedra di m 7,60, ed una larghezza massima di m 3,15. parzialmente visibili un braccio della tomba e l’sedra.

Nuraghe Surbiu

Nuraghe distrutto situato nella località Surbiu a sud est del paese di Pabillonis.
Noto a tutti come uno di quei nuraghi assieme al nuraghe poco di stante di Mitza liana/piana che furono usati per le fondamenta delle case e per i famosi “corrazzusu” (recinti per il bestiame).

Nuraghe Fenu

Nuraxi Fenu all’interno del quale, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.

Nuraghe Fenu

Nuraxi Fenu all’interno del quale, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.

Nuraghe Fenu

Vittorio Angius lo descrisse in questo modo, prima della scoperta della reggia di Barumini:«..l’altro appellato Nuraxi-Fenu distante quasi un miglio e mezzo, e degno di esser considerato e annoverato a’ più grandi che si conoscono, quali pur sono i prossimi del territorio di Guspini, il Saureci, il Fumìu e l’Orco..» e ancora, parlando di San Gavino fece un riferimento allo stesso Fenu, vicinissimo: «.. dentro i limiti del territorio di Sangavino sorgessero ne’ tempi più antichi più di sedici nuraghi, e che alcuni de’ medesimi fossero tanto grandi, quanto quello che vedesi ancora nelle vicinanze di Pabillonis, che è uno de’ più colossali dell’Isola…»