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Nuraghe San Pantaleo

Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.

Comune: OZIERI
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR2647
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Nuraghe San Pantaleo

Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.

Comune: OZIERI
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR2647
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Nuraghe Mannu

Dalle prime foto si nota la sezione della Tolos purtroppo semicrollata. Si vede anche la splendida nicchia. E’ facilmente ragiungibile anche se e’ in terreno privato. Si trova a poche centinaia di metri dalla Cattedrale Romanica di Sant’Antioco di Bisarcio.

Comune: OZIERI
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR6135
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Domus de Janas S’Adde ‘e Asile

La necropoli, situata lungo le pendici meridionali del Monte Corona ‘e Teula è formata da 11 domus de janas che si caratterizzano per la complessità degli impianti planimetrici e per gli schemi decorativi. Soltanto una di queste è monocellulare, mentre le altre sono composte da più celle articolate secondo uno schema sempre più complesso.

Comune: OSSI
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR7313
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Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro