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Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro

Grotta Corbeddu

La Grotta “Corbeddu” è così chiamata dal nome del più famoso bandito del circondario che vi si rifugiava negli ultimi anni del secolo scorso. La grotta, che si apre nel calcare giurassico é relativamente piccola e si sviluppa in quattro sale dove recenti e fruttuose ricerche paleontologiche ed archeologiche hanno riportato alla luce i resti fossili umani più antichi della Sardegna risalenti, assieme a reperti ossei di animali estinti e ad una notevole quantità di manufatti litici, al Paleolitico Superiore (circa 15000 anni a.C.).

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR14424
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Grotta Corbeddu

La Grotta “Corbeddu” è così chiamata dal nome del più famoso bandito del circondario che vi si rifugiava negli ultimi anni del secolo scorso. La grotta, che si apre nel calcare giurassico é relativamente piccola e si sviluppa in quattro sale dove recenti e fruttuose ricerche paleontologiche ed archeologiche hanno riportato alla luce i resti fossili umani più antichi della Sardegna risalenti, assieme a reperti ossei di animali estinti e ad una notevole quantità di manufatti litici, al Paleolitico Superiore (circa 15000 anni a.C.).

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR14424
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Nuraghe Voes

Il nuraghe, di tipo complesso, è costituito da una torre centrale attorno alla quale è stato edificato un bastione trilobato che racchiude un cortile di disimpegno.
Le torri sono ad andamento curvilineo come nel nuraghe Santu Antine di Torralba.

Comune: NULE
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR5770
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