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Reggia nuragica di Santu Antine

Il nuraghe Santu Antine, chiamato anche Sa domo de su Re (in italiano “La casa del Re”) è uno dei nuraghi più maestosi dell”intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.L”intero complesso rappresenta un importante esempio di architettura preistorica mediterranea e si presume che l”altezza originaria raggiungesse i 22 e i 24 metri, la più alta per quel periodo dopo le piramidi egizie e il mastio della reggia nuragica di Arrubiu che misurava tra i 25 e i 30 metri

Reggia nuragica di Santu Antine

Il nuraghe Santu Antine, chiamato anche Sa domo de su Re (in italiano “La casa del Re”) è uno dei nuraghi più maestosi dell”intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.L”intero complesso rappresenta un importante esempio di architettura preistorica mediterranea e si presume che l”altezza originaria raggiungesse i 22 e i 24 metri, la più alta per quel periodo dopo le piramidi egizie e il mastio della reggia nuragica di Arrubiu che misurava tra i 25 e i 30 metri

Su Nuraxi

Escludendo la torre principale, il complesso si presenta ampiamente interrato tanto da rendere problematica la lettura delle parti che lo compongono.Nello spazio intorno al nuraghe si rileva la presenza di alcuni vani circolari, forse resti di un villaggio. Sempre nelle sue prossimità si nota la presenza di quella che potrebbe essere un’area sacrificale, chiamata dai Samatzesi “Sa piscedd’e su casu” a causa del suo particolare aspetto che ricorda una forma di formaggio.

Su Nuraxi

Il monumento mostra un impianto planimetrico e architettonico tra i più straordinari che la cultura nuragica abbia prodotto. È stato dichiarato nel 1997 dall”UNESCO patrimonio dell”umanità. Il complesso presenta varie fasi costruttive caratterizzate dall”uso della pietra locale: il basalto della Giara, che prevale largamente, e la marna calcarea.

Sa Domu ‘e s’Orku

Nuraghe di tipo a tancato, è composto da due torri collegate fra loro da un cortile interno al quale si accede dall’ingresso . La parte più antica del nuraghe è la torre alla destra di chi entra, mentre la torre a sinistra e i muri di collegamento vennero aggiunti in seguito.

Complesso nuragico di Stessei

Un luogo ricco di storia per la vasta area ancora tutta da scoprire in quanto mai valorizzata, ma anche molto suggestivo per la sua posizione sul costone del Flumendosa. Uno di questi nuraghi è situato proprio sul ciglio del burrone che spazia oltre il lago la sponda opposta delle foreste e gole impervie di Esterzili, Perdedera, Tisieri, Sa conch’e is abis, e Monti Nieddu,fino ai confini con il territorio di Escalaplano. Sui resti delle pareti di questi nuraghi si possono distinguere ben visibili due diverse tecniche di costruzione. Una realizzata con blocchi disposti in tecnica poligonale, mentre l’altra in assetto lineare e in tutti e due modi si ristringevano verso l’interno fino a formare la cosiddetta falsa volta alla cui sommità ponevano lastroni.

Complesso nuragico di Stessei

Un luogo ricco di storia per la vasta area ancora tutta da scoprire in quanto mai valorizzata, ma anche molto suggestivo per la sua posizione sul costone del Flumendosa. Uno di questi nuraghi è situato proprio sul ciglio del burrone che spazia oltre il lago la sponda opposta delle foreste e gole impervie di Esterzili, Perdedera, Tisieri, Sa conch’e is abis, e Monti Nieddu,fino ai confini con il territorio di Escalaplano. Sui resti delle pareti di questi nuraghi si possono distinguere ben visibili due diverse tecniche di costruzione. Una realizzata con blocchi disposti in tecnica poligonale, mentre l’altra in assetto lineare e in tutti e due modi si ristringevano verso l’interno fino a formare la cosiddetta falsa volta alla cui sommità ponevano lastroni.

Complesso nuragico di Stessei

Un luogo ricco di storia per la vasta area ancora tutta da scoprire in quanto mai valorizzata, ma anche molto suggestivo per la sua posizione sul costone del Flumendosa. Uno di questi nuraghi è situato proprio sul ciglio del burrone che spazia oltre il lago la sponda opposta delle foreste e gole impervie di Esterzili, Perdedera, Tisieri, Sa conch’e is abis, e Monti Nieddu,fino ai confini con il territorio di Escalaplano. Sui resti delle pareti di questi nuraghi si possono distinguere ben visibili due diverse tecniche di costruzione. Una realizzata con blocchi disposti in tecnica poligonale, mentre l’altra in assetto lineare e in tutti e due modi si ristringevano verso l’interno fino a formare la cosiddetta falsa volta alla cui sommità ponevano lastroni.

Complesso nuragico di Stessei

Un luogo ricco di storia per la vasta area ancora tutta da scoprire in quanto mai valorizzata, ma anche molto suggestivo per la sua posizione sul costone del Flumendosa. Uno di questi nuraghi è situato proprio sul ciglio del burrone che spazia oltre il lago la sponda opposta delle foreste e gole impervie di Esterzili, Perdedera, Tisieri, Sa conch’e is abis, e Monti Nieddu,fino ai confini con il territorio di Escalaplano. Sui resti delle pareti di questi nuraghi si possono distinguere ben visibili due diverse tecniche di costruzione. Una realizzata con blocchi disposti in tecnica poligonale, mentre l’altra in assetto lineare e in tutti e due modi si ristringevano verso l’interno fino a formare la cosiddetta falsa volta alla cui sommità ponevano lastroni.

Complesso nuragico di Stessei

Un luogo ricco di storia per la vasta area ancora tutta da scoprire in quanto mai valorizzata, ma anche molto suggestivo per la sua posizione sul costone del Flumendosa. Uno di questi nuraghi è situato proprio sul ciglio del burrone che spazia oltre il lago la sponda opposta delle foreste e gole impervie di Esterzili, Perdedera, Tisieri, Sa conch’e is abis, e Monti Nieddu,fino ai confini con il territorio di Escalaplano. Sui resti delle pareti di questi nuraghi si possono distinguere ben visibili due diverse tecniche di costruzione. Una realizzata con blocchi disposti in tecnica poligonale, mentre l’altra in assetto lineare e in tutti e due modi si ristringevano verso l’interno fino a formare la cosiddetta falsa volta alla cui sommità ponevano lastroni.