Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
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Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe prende il proprio nome dal termine “pibiri” che significa pepe ed è ubicato in un’altura a controllo della valle del Temo e del percorso che conduce a Bosa. Il corpo principale, edificato in pietra calcarea, è costituito da una torre centrale, e da almeno altre due torri aggiunte raccordate da cortine rettilinee. La torre centrale svetta, rispetto all’interro e ai crolli, di circa 7 metri e presenta un ingresso rivolto a sud-ovest che immette in una camera con volta a tholos perfettamente conservata dotata di tre nicchie disposte a croce.
La necropoli è composta tre domus de janas, tra cui spicca la tomba I per grandezza e decorazioni.
La necropoli è composta tre domus de janas, tra cui spicca la tomba I per grandezza e decorazioni.
La necropoli è composta tre domus de janas, tra cui spicca la tomba I per grandezza e decorazioni.
La necropoli è composta tre domus de janas, tra cui spicca la tomba I per grandezza e decorazioni.
La necropoli di Coroneddu (Bosa –OR), è costituita da tre ipogei, di cui due affiancati ed un terzo più staccato. Essa si apre su un costone roccioso sul versante meridionale di un’altura calcarea che si addentra nella valle di Modolo.
La necropoli di Coroneddu (Bosa –OR), è costituita da tre ipogei, di cui due affiancati ed un terzo più staccato. Essa si apre su un costone roccioso sul versante meridionale di un’altura calcarea che si addentra nella valle di Modolo.