Risultati della ricerca


#immagini: 277

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Tomba di giganti Sa Tanca ‘e S’Ozzastru III

La tomba, in pessimo stato di conservazione, sorge vicino alle altre due tombe, è disposta lungo l’asse NW – SE con l’emiciclo frontale orientato a sud est, l’esedra parzialmente distrutta e il vano funerario quasi sommerso dalle macerie.
Il corpo centrale, lungo m. 9,50 e largo m. 5,20, si restringe verso la parete posteriore che si chiude a segmento di cerchio. Il paramento esterno è costituito da filari di pietre di medio spessore, ben sbozzate nella faccia a vista, disposti lievemente in ritiro; si osservano tre filari nel punto di raccordo con l’estradosso absidale (h. max. m. 0,76), due filari lungo la fiancata NE e uno sul lato W – NW.
Dell’esedra si conservano tre lastroni di base dell’ala sinistra e la prima pietra del secondo filare, il lato opposto è ricoperto di rovine. Il vano funerario, di pianta rettangolare, è delimitato da una rozza muratura a secco, con ortostati alla base sui quali poggiano due filari residui di pietre appena sbozzate. Al centro doveva spiccare l’alta stele bilitica, lavorata con accuratezza e decorata da una piatta cornice marginale; lo spartito inferiore di essa, ancora in situ, presenta inferiormente il portello funerario e, superiormente la larga risega sulla quale si incastrava la bellissima stele centinata, alta m. 2,40, di forma troncoellittica.
I due monoliti della stele, sovrapposti, raggiungono l’altezza di m. 3,20 sul colmaticcio
BIBLIOGRAFIA: BITTICHESU

Tomba di giganti Sa Tanca ‘e S’Ozzastru III

La tomba, in pessimo stato di conservazione, sorge vicino alle altre due tombe, è disposta lungo l’asse NW – SE con l’emiciclo frontale orientato a sud est, l’esedra parzialmente distrutta e il vano funerario quasi sommerso dalle macerie.
Il corpo centrale, lungo m. 9,50 e largo m. 5,20, si restringe verso la parete posteriore che si chiude a segmento di cerchio. Il paramento esterno è costituito da filari di pietre di medio spessore, ben sbozzate nella faccia a vista, disposti lievemente in ritiro; si osservano tre filari nel punto di raccordo con l’estradosso absidale (h. max. m. 0,76), due filari lungo la fiancata NE e uno sul lato W – NW.
Dell’esedra si conservano tre lastroni di base dell’ala sinistra e la prima pietra del secondo filare, il lato opposto è ricoperto di rovine. Il vano funerario, di pianta rettangolare, è delimitato da una rozza muratura a secco, con ortostati alla base sui quali poggiano due filari residui di pietre appena sbozzate. Al centro doveva spiccare l’alta stele bilitica, lavorata con accuratezza e decorata da una piatta cornice marginale; lo spartito inferiore di essa, ancora in situ, presenta inferiormente il portello funerario e, superiormente la larga risega sulla quale si incastrava la bellissima stele centinata, alta m. 2,40, di forma troncoellittica.
I due monoliti della stele, sovrapposti, raggiungono l’altezza di m. 3,20 sul colmaticcio
BIBLIOGRAFIA: BITTICHESU

Tomba di giganti Sa Tanca ‘e S’Ozzastru III

La tomba, in pessimo stato di conservazione, sorge vicino alle altre due tombe, è disposta lungo l’asse NW – SE con l’emiciclo frontale orientato a sud est, l’esedra parzialmente distrutta e il vano funerario quasi sommerso dalle macerie.
Il corpo centrale, lungo m. 9,50 e largo m. 5,20, si restringe verso la parete posteriore che si chiude a segmento di cerchio. Il paramento esterno è costituito da filari di pietre di medio spessore, ben sbozzate nella faccia a vista, disposti lievemente in ritiro; si osservano tre filari nel punto di raccordo con l’estradosso absidale (h. max. m. 0,76), due filari lungo la fiancata NE e uno sul lato W – NW.
Dell’esedra si conservano tre lastroni di base dell’ala sinistra e la prima pietra del secondo filare, il lato opposto è ricoperto di rovine. Il vano funerario, di pianta rettangolare, è delimitato da una rozza muratura a secco, con ortostati alla base sui quali poggiano due filari residui di pietre appena sbozzate. Al centro doveva spiccare l’alta stele bilitica, lavorata con accuratezza e decorata da una piatta cornice marginale; lo spartito inferiore di essa, ancora in situ, presenta inferiormente il portello funerario e, superiormente la larga risega sulla quale si incastrava la bellissima stele centinata, alta m. 2,40, di forma troncoellittica.
I due monoliti della stele, sovrapposti, raggiungono l’altezza di m. 3,20 sul colmaticcio
BIBLIOGRAFIA: BITTICHESU