Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
#immagini: 422
Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Si tratta probabilmente di un nuraghe complesso, con una torre centrale ben visibile ed un altro ambiente adiacente (sul lato sud). L’intera struttura è circondata da un opera muraria che, nella parte nord, presenta un corridoio parallelo di cui resta traccia evidente. (Archeo Sarrabus)
Costruito sulla sommità di una dolce collina (m. 109 s.l.m.) questo nuraghe di difficile lettura (è difficile comprenderne la forma a causa della fitta vegetazione) possiamo associarlo per posizione e materiale utilizzato ai nuraghi già documentati “Costa Funtanas” e “Perda Squaddus”.
La pianta della torre visibile non è perfettamente circolare e come per altri nuraghi simili (“Cuili Ledda”, Monte Girone per fare alcuni esempi) presenta la camera decentrata verso nord-est rendendo il paramento murario di sud-ovest largo quasi il doppio del muro opposto e funzionale ad ospitare una nicchia completamente crollata.
L’ingresso è rivolto a sud-est e dà ad un corridoio piattabandato a pareti aggettanti crollato su sé stesso e di cui resta in opera un lastrone;
Il sito è facilmente raggiungibile dal villaggio di “Porto Corallo” grazie ad un sentiero pulito e segnalato da “omini di pietra” ben posizionati. Meriterebbe una pulizia anche la struttura per renderlo visitabile in tutti i suoi lati. Da sopra si gode di un panorama privilegiato verso le spiagge villaputzesi e la laguna de “Sa Praia”. (Archeo Sarrabus).
Costruito sulla sommità di una dolce collina (m. 109 s.l.m.) questo nuraghe di difficile lettura (è difficile comprenderne la forma a causa della fitta vegetazione) possiamo associarlo per posizione e materiale utilizzato ai nuraghi già documentati “Costa Funtanas” e “Perda Squaddus”.
La pianta della torre visibile non è perfettamente circolare e come per altri nuraghi simili (“Cuili Ledda”, Monte Girone per fare alcuni esempi) presenta la camera decentrata verso nord-est rendendo il paramento murario di sud-ovest largo quasi il doppio del muro opposto e funzionale ad ospitare una nicchia completamente crollata.
L’ingresso è rivolto a sud-est e dà ad un corridoio piattabandato a pareti aggettanti crollato su sé stesso e di cui resta in opera un lastrone;
Il sito è facilmente raggiungibile dal villaggio di “Porto Corallo” grazie ad un sentiero pulito e segnalato da “omini di pietra” ben posizionati. Meriterebbe una pulizia anche la struttura per renderlo visitabile in tutti i suoi lati. Da sopra si gode di un panorama privilegiato verso le spiagge villaputzesi e la laguna de “Sa Praia”. (Archeo Sarrabus).
Costruito sulla sommità di una dolce collina (m. 109 s.l.m.) questo nuraghe di difficile lettura (è difficile comprenderne la forma a causa della fitta vegetazione) possiamo associarlo per posizione e materiale utilizzato ai nuraghi già documentati “Costa Funtanas” e “Perda Squaddus”.
La pianta della torre visibile non è perfettamente circolare e come per altri nuraghi simili (“Cuili Ledda”, Monte Girone per fare alcuni esempi) presenta la camera decentrata verso nord-est rendendo il paramento murario di sud-ovest largo quasi il doppio del muro opposto e funzionale ad ospitare una nicchia completamente crollata.
L’ingresso è rivolto a sud-est e dà ad un corridoio piattabandato a pareti aggettanti crollato su sé stesso e di cui resta in opera un lastrone;
Il sito è facilmente raggiungibile dal villaggio di “Porto Corallo” grazie ad un sentiero pulito e segnalato da “omini di pietra” ben posizionati. Meriterebbe una pulizia anche la struttura per renderlo visitabile in tutti i suoi lati. Da sopra si gode di un panorama privilegiato verso le spiagge villaputzesi e la laguna de “Sa Praia”. (Archeo Sarrabus).
Costruito sulla sommità di una dolce collina (m. 109 s.l.m.) questo nuraghe di difficile lettura (è difficile comprenderne la forma a causa della fitta vegetazione) possiamo associarlo per posizione e materiale utilizzato ai nuraghi già documentati “Costa Funtanas” e “Perda Squaddus”.
La pianta della torre visibile non è perfettamente circolare e come per altri nuraghi simili (“Cuili Ledda”, Monte Girone per fare alcuni esempi) presenta la camera decentrata verso nord-est rendendo il paramento murario di sud-ovest largo quasi il doppio del muro opposto e funzionale ad ospitare una nicchia completamente crollata.
L’ingresso è rivolto a sud-est e dà ad un corridoio piattabandato a pareti aggettanti crollato su sé stesso e di cui resta in opera un lastrone;
Il sito è facilmente raggiungibile dal villaggio di “Porto Corallo” grazie ad un sentiero pulito e segnalato da “omini di pietra” ben posizionati. Meriterebbe una pulizia anche la struttura per renderlo visitabile in tutti i suoi lati. Da sopra si gode di un panorama privilegiato verso le spiagge villaputzesi e la laguna de “Sa Praia”. (Archeo Sarrabus).