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Il nuraghe ha un diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe ha un diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe ha un diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe ha un diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica)
Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica
Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica
Il nuraghe di Santa Sabina o Sarbana è un monotorre attiguo all’omonima chiesa. Ha diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe di Santa Sabina o Sarbana è un monotorre attiguo all’omonima chiesa. Ha diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe di Santa Sabina o Sarbana è un monotorre attiguo all’omonima chiesa. Ha diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe di Santa Sabina o Sarbana è un monotorre attiguo all’omonima chiesa. Ha diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.