Si conserva imponente in località Pauli su un altopiano calcareo. Il monumento è composto da una torre principale alta quasi 7 metri, a cui sono addossati altri due corpi aggiunti quasi completamente crollati. Dal portale si accede alla camera principale, parzialmente coperta da materiale di crollo. Il nuraghe è circondato da un antemurale e resti di un villaggio, le cui capanne sono usate come ricovero per le capre. Ad alcune centinaia di metri i resti di due tombe di giganti.
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Il nuraghe, costruito con blocchi disposti a filari con differenti forme e pezzature, è di tipo complesso con la particolarità della fusione della torre centrale, in origine singola, con sei edifici successivi, uniti tra loro da cortine murarie, che la circondano.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Il nuraghe è polilobato, cioè costituito da un mastio centrale contornato da cinque torri, alcune delle quali in buono stato di conservazione. Le torri hanno le proprie sommità crollate; originariamente le cime delle torri dovevano essere coronate da merli in pietra, che in seguito ai crolli sono stati recuperati alla base delle strutture durante gli ultimi scavi archeologici ai quali è stata sottoposta la struttura.
Luogo di rara bellezza. L”insieme, di particolare suggestione, comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri.
Probabile nuraghe complesso, franato in gran parte
L’edificio è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato con un cortile interno. Il paramento esterno della torre principale, di cui si scorge un solo filare riferibile alla camera del primo piano, è costituito in opera isodoma con blocchi di arenaria. All’interno, si individua – a S – lo sbocco della scala d’andito.
Il nuraghe semplice fu trasformato nel tipo “a tancato”. Venne infatti aggiunto alla torre primitiva, frontalmente, un secondo edificio di dimensioni inferiori raccordato alla prima da due cortine murarie a linea spezzata, racchiudenti un cortile. Noto per il verificarsi del fenomeno della “luce del toro”.
Quadrilobato in trachite rossa con diametro di base di circa 70 metri. Praticamente sconosciuto sino agli anni 70 del secolo scorso, venne descritto dal Taramelli come un cumulo di pietre ricoperto di terra e detriti.
Realizzata in blocchi di basalto, la costruzione presenta un impianto trilobato, con mastio centrale e tre torri secondarie disposte attorno ad un cortile di pianta falciforme. La struttura era circondata da un poderoso antemurale – del quale emergono tracce evidenti – composto da cinque torri e cortine murarie rettilinee, ad eccezione del fianco Nord, naturalmente protetto dai rilievi delle Giare.