Si tratta di un singolare nuraghe a corridoio, complesso ed irregolare, che si compone di tre grandi corpi megalitici affiancati e varie costruzioni secondarie. Esso ha un”altezza residua di oltre 6 metri ed è stato edificato sulla roccia affiorante con blocchi poliedrici di basalto sovrapposti a secco in opera poligonale. Il nuraghe è databile, nella sua prima fase costruttiva, al Bronzo Medio iniziale.
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La fortificazione nuragica è composta da una torre a Tholos racchiusa in un cortile che a sua volta è protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. L”ingresso si trova a sud e introduce in un piccolo cortile dove si trovano alcuni vani che sono utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti tutto intorno. La torre centrale ha la pianta ellitica, al suo interno sulla destra si diparte la scala che porta al piano superiore.
Possente, affascinante anche sotto un grigio cielo invernale, il Nuraghe Sa Dom ‘e S’Orcu si erge sopra un massiccio roccioso in mezzo ad un paesaggio superbo, con ampi panorami su tutto il Parteolla fino al Golfo di Cagliari e alle montagne dell’Iglesiente. Risale al II millennio a.C. ed è il monumento principale del territorio di Dolianova, dove sono presenti numerose altre testimonianze di epoca preistorica.
Questo nuraghe ha delle specificità uniche, quali per esempio le tre differenti scale elicoidali che dal suolo andavano verso i livelli superiori. Oggi, di ciò che è stato resta ben poco. Quanto fosse alta la torre centrale e mastodontico l”edificio lo si intuisce dal diametro della torre, l”imponenza dei conci e la superficie di tutto il sedime del corpo principale. Anche in questo caso attorno doveva svilupparsi un villaggio di ben consistenti dimensioni.
Quadrilobato i cui scavi hanno restituito molti reperti integri. L’arco di vita del nuraghe appare assai breve.
Il Nuraghe Piscu, situato all’interno del parco archeologico di proprietà comunale dal 1982, costeggia la S.S. 128 in direzione Mandas. Piscu è il monumento maggiormente rappresentativo della civiltà nuragica della Trexenta .
Costruito con blocchi di calcare ed arenaria è costituito da un corpo centrale con due torri, un antemurale e un villaggio di capanne. Le più antiche strutture, datate ai secoli XV-X a.C., sono la torre maggiore ed alcune capanne. La torre, con ingresso ad E-N/E, residua per m 8 di altezza. La camera interna conserva integralmente la volta a “tholos” ; nella parete di fondo si apre il vano ogivale della scala che conduceva al piano superiore ed al terrazzo.
Situato all’interno di un suggestivo bosco di olivastri monumentali, il nuraghe è di impianto complesso, quadrilobato, con corridoio, rampa d’accesso posto nella parte superiore e botola dalla quale si accede ad un sotterraneo. L’unica torre laterale accessibile è quella posta a nord ed è visibile dalla parte alta della torre centrale.
Il nuraghe Orgono di Ghilarza è un singolare monumento che con lo sviluppo delle sue strutture racconta l’evoluzione dell’architettura nuragica: dal nuraghe arcaico con camera allungata a forma di barca rovesciata alla torre troncoconica con camera circolare a falsa cupola. I lavori di consolidamento e scavo finora eseguiti hanno consentito il recupero almeno parziale del monumento, già gravemente dissestato e pericolante.
Questo nuraghe complesso era formato da un’alta torre centrale e da tre torri unite da un bastione, oggi non molto ben conservate. L’alta torre centrale si presenta invece in perfetto stato di conservazione, ed ha un’altezza residua di 14 m., non molto inferiore all’altezza originaria. Essa si sviluppa su due piani, entrambi integri e ciascuno con copertura a tholos.
Il Nuraghe Nuracale è del tipo quadrilobato, formato cioè da una torre centrale, o mastio, circondata da altre quattro torri più piccole, tenute insieme da poderose mura rettilinee. L”ingresso principale, situato nel bastione est, permette di accedere al cortile interno, a forma di semiluna, sul quale danno l”ingresso della torre centrale e delle torri laterali sud-est e nord-est, mentre le altre due torri erano collegate al cortile da due lunghi corridoi ricavati nei bastioni.