Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo
#immagini: 9018
Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo
Il complesso è costituito da sei tombe ipogeiche del tipo a domus de janas scavate in grossi blocchi isolati di roccia calcarea, staccatisi a suo tempo dalla sovrastante parete rocciosa. Fra di esse spiccano la Tomba I e IV per la presenza di ornamenti decorativi rappresentati da motivi spiraliformi realizzati in rilievo con la tecnica della martellina diretta, ed elementi architettonici tipici delle coeve abitazioni, quali travi e travetti (a riprodurre un tetto a doppio spiovente), cornici, lesene, zoccolature, gradini e false porte, scolpiti a bassorilievo
Nuraghe monotorre avente la tholos ancora intatta
Nuraghe monotorre avente la tholos ancora intatta
Nuraghe monotorre avente la tholos ancora intatta
18) OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA
Nome: Offerente con grossa focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm, diametro focaccia di 2,5 cm
Vestiario e aspetto: la mano destra dell’offerente ha il palmo rivolto verso il bronzetto, come se l’uomo stesse trattenendo qualcosa; la mano sinistra offre una grossa focaccia, la dimensione rappresenta il grande valore dell’offerta – il pane – dono comune ma prezioso per la civiltà contadina e pastorale sarda antica. L’uomo ha il torso nudo, gonnellino ai fianchi, testa a capocchia su collo corto, orecchie pronunciate ( a “sventola”), naso corto e arcuato
Luogo di ritrovamento: Fluminaria (SS), nuraghe Attentu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari (già collezione Dessì)
Segni particolari: le gambe erano spezzate e sono state restaurate
CURIOSITÁ: Lilliu nel 1966 segnala (e nel suo libro sotto citato riporta una bella fotografia del dettaglio) che il bronzetto mostrava sul petto 3 protuberanze al posto di 2 mammelle maschili; per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione. Il bronzetto, per questo e per altri dettagli, molto probabilmente fu venduto allo stato grezzo e lasciato così come uscì dalla fusione.
Guardando la fotografia attuale… sembrerebbe che la protuberanza centrale sia stata rimossa…
fotografia dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag.356)
L’ANELLO ROTANTE
ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione?
IPOTESI 1:
Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario.
Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica.
È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero.
Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni – cm 38 – e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione.
(informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana).
IPOTESI 2:
“F. Bruno Vacca (autore di “La Civiltá nuragica e il mare”, 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (…). L’anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera”.
(L. Melis, ” Shardana, i popoli del mare”, 2002)
Domus de janas poste all’interno di una cava di granito. Pruricellulare con doppio pilastro interno
Prov: Sassari
Autore: Giovanni Antonio Ziccheddu
Codice Geo: NUR14663
> Scheda Geoportale