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Necropoli di Filigosa e Nuraghe Ruggiu

È conosciuta per aver dato il nome a un’importante cultura dell’eneolitico sardo, la cultura di Filigosa, strettamente collegata a quella di Abealzu, tant’è che si parla spesso di cultura di Abealzu-Filigosa. La necropoli è composta da quattro domus de janas pluricellulari, scavate su un’altura tufacea e caratterizzate dalla presenza di lunghi dromos d’accesso. Fu utilizzata dal III millennio a.C. fino ai primi secoli del II millennio a.C.. Il nuraghe Ruggiu è un monotorre costruito con blocchi di medie e grandi dimensioni disposti a filari regolari. Il nuraghe non si presenta in buono stato di conservazione. L’ingresso a sud-est, crollato, immette in un corridoio che nella parete sinistra mostra l’accesso alla scala (anch’essa crollata). La camera è di pianta circolare e si conserva per un’altezza massima di 9 m.

Nuraghe Serras

Quasi invisibile, quando vi si arriva da nord per contemplarlo.
Ricoperto da un manto più verde del verde, che fagocitando distrugge e al contempo protegge.
Una torre centrale dalle fattezze arcaiche di basalto, alla quale si avvinghia, frontalmente a sud-est, un bastione dilobato. Un corridoio fende quest’ultimo e conduce all’oscurità del mastio, anticipato a sinistra da un vano scala, in parte ostruito, dal cui soffitto, e dalle cui pareti ondeggianti, lunghe radici tessono lo spazio.
Dall’alto appare nel suo complesso sinuoso, e ricorda vagamente la forma di una dea madre stilizzata, vestita di tutto il suo splendore.

Comune: SINDIA
Prov: Nuoro
Autore: Alex Meloni
Codice Geo: NUR2941
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