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Pozzo Sacro di Matzanni

Il villaggio è costituito da tre pozzi sacri e una serie di capanne circolari. Il pozzo meglio conservato si trova nel settore settentrionale dell”area. Costruito con blocchi di scisto locale, si addossa a sud-ovest a una parete rocciosa naturale di modeste dimensioni. L”accesso al vano è decentrato rispetto all”asse della tholos. Quest”ultima è franata nella parte settentrionale. L”area antistante il vano d”ingresso al pozzo è delimitata da una serie di muri curvilinei a diverse quote.

Pozzo Sacro di Matzanni

Il villaggio è costituito da tre pozzi sacri e una serie di capanne circolari. Il pozzo meglio conservato si trova nel settore settentrionale dell”area. Costruito con blocchi di scisto locale, si addossa a sud-ovest a una parete rocciosa naturale di modeste dimensioni. L”accesso al vano è decentrato rispetto all”asse della tholos. Quest”ultima è franata nella parte settentrionale. L”area antistante il vano d”ingresso al pozzo è delimitata da una serie di muri curvilinei a diverse quote.

Pozzo Sacro di Matzanni

Il villaggio è costituito da tre pozzi sacri e una serie di capanne circolari. Il pozzo meglio conservato si trova nel settore settentrionale dell”area. Costruito con blocchi di scisto locale, si addossa a sud-ovest a una parete rocciosa naturale di modeste dimensioni. L”accesso al vano è decentrato rispetto all”asse della tholos. Quest”ultima è franata nella parte settentrionale. L”area antistante il vano d”ingresso al pozzo è delimitata da una serie di muri curvilinei a diverse quote.

OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana