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Nuraghe Santa Lucia

Il nuraghe fa parte di un complesso che comprende anche un secondo nuraghe a circa 50 metri da esso. Doveva essere particolarmente grandioso, a giudicare dalla vastità delle macerie. Nel crollo che copre la torre principale si individua una camera a “tholos” di altezza notevole: sul profilo dell”ambiente si può ancora distinguere la parte sommitale dell”andito di ingresso a sezione angolare tipica dei nuraghi di tipo arcaico.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Domus de janas di Ludurru

La necropoli è scavata in un affioramento granitico dell’altopiano di Buddusò. E’ costituita da 6 ipogei e datata al 3200-2800 a.C. Alcune domus presentano ambienti monocellulari mentre altre hanno pianta pluricellulare. Una delle domus riportano tracce di pittura murale rossa a bande parallele su fasce in rilievo.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a tholos.

Riparo sotto roccia Conca di la Prisgioni

Conca di La Prisgioni, è un luogo particolare e magico ai piedi del Monte Limbara e tra i boschi galluresi. Facile da raggiungere, ci racconta qualcosa del passato di una terra longeva e brillante come la Gallura.
Qui in passato era molto diffusa l’usanza di sfruttare le grotte naturali tra i grossi blocchi granitici, come ricoveri per uomini e animali.
Spesso alcune grotte venivano murate e trasformate all’interno con mensole, sedili, focolari, forni, mentre i muri erano dotati di finestrelle e gli ingressi con porte di legno.

Riparo sotto roccia Conca di la Prisgioni

Conca di La Prisgioni, è un luogo particolare e magico ai piedi del Monte Limbara e tra i boschi galluresi. Facile da raggiungere, ci racconta qualcosa del passato di una terra longeva e brillante come la Gallura.
Qui in passato era molto diffusa l’usanza di sfruttare le grotte naturali tra i grossi blocchi granitici, come ricoveri per uomini e animali.
Spesso alcune grotte venivano murate e trasformate all’interno con mensole, sedili, focolari, forni, mentre i muri erano dotati di finestrelle e gli ingressi con porte di legno.