Struttura funeraria di epoca nuragica. Il monumento è discretamente conservato e mostra ancora le diverse parti in cui era articolato: corridoio, abside ed esedra.
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Prov: Medio Campidano
Autore: Corrado per Wikimapia
Codice Geo: NUR11048
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Conosciuta anche come “Sa Domu ”e s”Orku”, é costituita da blocchi di granito locale ordinati secondo lo “stile ciclopico”. Presenta la particolarità unica di essere orientata esattamente verso il Nord. Questa Tomba dei giganti è del tipo con “facciata a filari”, tipica delle tombe dei giganti del Sud della Sardegna la facciata e l”esedra, ampia 10 m., sono costruite in muratura megalitica; nell”area sulla destra dell”esedra sono presenti tre “focolari rituali”, di forma circolare.
Sepoltura di epoca nuragica di tipo dolmeico posta a poche centinaia di metri a sud est dell’omonimo nuraghe. Costruita con lastre ortostatiche infisse verticalmente e copertura con lastre orizzontali. Della tomba, parzialmente interrata, sono visibili alcune pietre che delimitavano il corridoio e l’ala sinistra dell’esedra. Al centro di quest’ultima, sulla fronte, è presente la parte inferiore della stele bilitica mentre un frammento di quella superiore, centinata, giace rovesciata sul corridoio.
Due tombe dei giganti a poche decine di metri di distanza reciproca
Tomba di giganti in pessime condizioni, si legge ancora bene la camera, l’esedra è parzialmente inglobata nel muro di recinzione. All’interno di un chiuso poco discosta dalla chiesetta campestre di Santa Cristina. Facilmente raggiungibile.
Prov: Oristano
Autore: Acrissantu per Wikimapia
Codice Geo: NUR11082
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Nascosta tra la vegetazione, rimane ben poco della tomba. tipologia a filari e per le pareti del vano funerario è stata utilizzata la tecnica isodoma; il monumento, orientato a Sud-Est, ha una lunghezza totale, misurata fino alla corda dell’esedra di m 7,60, ed una larghezza massima di m 3,15. parzialmente visibili un braccio della tomba e l’sedra.
I resti della tomba megalitica si trovano a ridosso di un muretto a secco che segue la linea ferroviaria, ad appena 200 metri a SE della stazione di Birori. Della tomba sono rilevabili, affioranti sul terreno, sette lastroni superstiti dell’esedra semicircolare (arco m. 9 – freccia m. 2.40) ed anche, ma solo parzialmente, il suo perimetro esterno (lungh. m. 9 – largh. m. 4.50); nulla si può dire, invece, del corridoio funerario e della stele centinata, la cui esistenza può ritenersi certa.
La tomba si presenta quasi sepolta da un consistente cumulo di terriccio e da pietre. Le pietre ortostatiche di base seguono quasi per intero il contorno perimetrale: esedra semicircolare (arco 10.40 – saetta m. 3.80) orizzontata a SE e con bracci che residuano di m. 6.66 a destra e m. 4.45 a sinistra; corpo rettangolare di m. 10.60 di lunghezza e m. 4.20 di larghezza all’incontro con le ali dell’esedra; corridoio funerario (lungh. m. 7.20 – largh. m. 1.10) delimitato da lastre ortostatiche.
Purtroppo la tomba è stata manomessa dai tombaroli.
Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.