La “rotonda” di Sa Corona Arrubia in territorio di Genoni, conosciuta nella zona anche come “Santa Maria S’Ungroi” è una singolare costruzione sacra di età nuragica è Sa Corona Arrubia-Genoni. Del monumento, menzionato dal Taramelli che lo riteneva un pozzo sacro nuragico, rimane intero l’anello di base costituito di un parametro murario isodomo in basalto con due e in poche parti tre assise conservate, con una piccola nicchia e qualche blocco pertinente ad una banchina.
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La “rotonda” di Sa Corona Arrubia in territorio di Genoni, conosciuta nella zona anche come “Santa Maria S’Ungroi” è una singolare costruzione sacra di età nuragica è Sa Corona Arrubia-Genoni. Del monumento, menzionato dal Taramelli che lo riteneva un pozzo sacro nuragico, rimane intero l’anello di base costituito di un parametro murario isodomo in basalto con due e in poche parti tre assise conservate, con una piccola nicchia e qualche blocco pertinente ad una banchina.
La “rotonda” di Sa Corona Arrubia in territorio di Genoni, conosciuta nella zona anche come “Santa Maria S’Ungroi” è una singolare costruzione sacra di età nuragica è Sa Corona Arrubia-Genoni. Del monumento, menzionato dal Taramelli che lo riteneva un pozzo sacro nuragico, rimane intero l’anello di base costituito di un parametro murario isodomo in basalto con due e in poche parti tre assise conservate, con una piccola nicchia e qualche blocco pertinente ad una banchina.
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
Si tratta di una tomba a prospetto architettonico, ossia una tomba ipogeica che riproduce in roccia la facciata esterna di una tomba di giganti nuragica, con stele centinata ed esedra. In epoca altomedievale fu riutilizzata come chiesetta rupestre (non si sa a chi intitolata).
la grotta è accessibile attraverso una scala messa in opera con tecnica nuragica coperta ad architrave per sedici gradini molto simile a quella utilizzata all’interno dei nuraghi. La grotta è composta da due ampie sale ed un piccolo ambiente monocellulare nella parte sommitale della cavità. Sulla base della grotta sono presenti frammenti ceramici di età nuragica. Il sito viene generalmente classificato come tempio ipogeo o come rifugio