Protonuraghe monotorre diroccato, realizzato sopra un ammasso roccioso.
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Villaggio Nuragico dove sono state trovate 32 strutture insediative scavate profondamente nel suolo, un nuraghe,una cava d’argento e reperti prenuragici. Il sito e stato coperto dal cemento negli anni 80 per creare un vascone per l’irrigazione che non e mai andato in funzione.
Villaggio Nuragico dove sono state trovate 32 strutture insediative scavate profondamente nel suolo, un nuraghe,una cava d’argento e reperti prenuragici. Il sito e stato coperto dal cemento negli anni 80 per creare un vascone per l’irrigazione che non e mai andato in funzione.
Il nuraghe Santu Antine, chiamato anche Sa domo de su Re (in italiano “La casa del Re”) è uno dei nuraghi più maestosi dell”intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.L”intero complesso rappresenta un importante esempio di architettura preistorica mediterranea e si presume che l”altezza originaria raggiungesse i 22 e i 24 metri, la più alta per quel periodo dopo le piramidi egizie e il mastio della reggia nuragica di Arrubiu che misurava tra i 25 e i 30 metri
Il nuraghe è di tipo complesso, con un mastio al centro di un bastione quadrilobato a profilo rettocurvilineo che include un cortile a cielo aperto vagamente rettangolare. L’insieme della costruzione misura m 22,00×20,00 (asse OE-NS), mentre l’altezza massima residua è di m 6,20 a SO e gli spessori risultano di m 6,40 a SO e m 2,80 a Nord. Delle torri è rilevabile soltanto quella posta a Est, accessibile dal cortile attraverso un corridoio con gradini visibili nell’ultimo tratto.
La necropoli è composta da 33 ipogei a domus de janas scavati nel tufo e suddivisi in due raggruppamenti. Il sito, databile al neolitico, fu utilizzato dalle genti delle culture di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro ma anche dagli stessi nuragici di Iloi nel bronzo medio, con riutilizzazioni in epoca medievale.
Domus de Janas interne all’abitato Fenicio Punico di Pani Loriga, di successivo riutilizzo
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR7010
> Scheda Geoportale
Menhir di età prenuragica alto circa 5 metri e posizionato ancora in posizione eretta. Al menhir è stato dato il nome di una gigantessa spesso ricorrente nelle leggende popolari sarde. La presenza di molti altri menhir nella zona testimoniano la forte diffusione delle pratiche religiose legate al megalitismo.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR6823
> Scheda Geoportale
Gruppo di Domus de Janas, disposte su circa 200 metri lungo il canale calcareo. La più ampia, sotto il rilevato stradale all’interno contiene: Su laccu: vasca utilizzata verosimilmente per produrre mosto. La Domus è talmente ampia da far pensare più a un’abitazione che a una tomba. Incavi sulle pareti di varie dimensioni. Ripostigli di vario tipo e articolati vani ipogeici più bassi e contigui alla camera principale.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo. Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo. Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti.