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Domus de janas di Badu Bolta

Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.

Domus de janas di Badu Bolta

Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.

Domus de janas di Badu Bolta

Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.

Tomba di giganti di Iscrallotze

La camera funeraria è costruita con filari aggettanti che determinano una copertura a sezione ogivale. La struttura muraria è in tecnica mista, ortostatica e a filari irregolari di grossi massi ciclopici. Sulla fronte era collocata una stele centinata bilitica con lunetta e riquadro incorniciante il portello. La parte sommitale della lunetta, pur se lacunosa, rivela la peculiarità della presenza di due incavi, residui dei tre presenti originariamente. I materiali rinvenuti nel corso dello scavo, provengono per la quasi totalità dall’esedra e sono riconducibili ad una fase iniziale del Bronzo medio. (Anna Depalmas, Silvia Vidili)

Tomba di giganti di Iscrallotze

La camera funeraria è costruita con filari aggettanti che determinano una copertura a sezione ogivale. La struttura muraria è in tecnica mista, ortostatica e a filari irregolari di grossi massi ciclopici. Sulla fronte era collocata una stele centinata bilitica con lunetta e riquadro incorniciante il portello. La parte sommitale della lunetta, pur se lacunosa, rivela la peculiarità della presenza di due incavi, residui dei tre presenti originariamente. I materiali rinvenuti nel corso dello scavo, provengono per la quasi totalità dall’esedra e sono riconducibili ad una fase iniziale del Bronzo medio. (Anna Depalmas, Silvia Vidili)

Tomba di giganti di Iscrallotze

La camera funeraria è costruita con filari aggettanti che determinano una copertura a sezione ogivale. La struttura muraria è in tecnica mista, ortostatica e a filari irregolari di grossi massi ciclopici. Sulla fronte era collocata una stele centinata bilitica con lunetta e riquadro incorniciante il portello. La parte sommitale della lunetta, pur se lacunosa, rivela la peculiarità della presenza di due incavi, residui dei tre presenti originariamente. I materiali rinvenuti nel corso dello scavo, provengono per la quasi totalità dall’esedra e sono riconducibili ad una fase iniziale del Bronzo medio. (Anna Depalmas, Silvia Vidili)

Villaggio nuragico S’Acqua ‘e sa Canna

Il villaggio Nuragico di S’Acqua e sa Canna “, costituito da diverse capanne , si sviluppa su di un altopiano roccioso a ridosso del canale dove scorre il “Riu Sa Canna . Per via dei crolli si intravedono solo poche mura delle capanne . Appare evidente però il muro di cinta del villaggio formato da grossi massi . Il villaggio si trova a qualche centinaio di metri dalle costruzioni megalitiche di Monte Generè .

Villaggio nuragico S’Acqua ‘e sa Canna

Il villaggio Nuragico di S’Acqua e sa Canna “, costituito da diverse capanne , si sviluppa su di un altopiano roccioso a ridosso del canale dove scorre il “Riu Sa Canna . Per via dei crolli si intravedono solo poche mura delle capanne . Appare evidente però il muro di cinta del villaggio formato da grossi massi . Il villaggio si trova a qualche centinaio di metri dalle costruzioni megalitiche di Monte Generè .