Il tempio è costituito da un piccolo vestibolo, da una scala discendente stretta e coperta a solaio gradonato, e da una camera circolare coperta a tholos. Le strutture emergenti sono attualmente limitate al muro perimetrale a forma di serratura di chiave che racchiude l’atrio ed il tamburo del pozzo. Il vestibolo, parzialmente lastricato, ha pianta rettangolare: non è presente il bancone-sedile. La scala di accesso alla camera del pozzo, dalle pareti verticali, è costituita da 12 gradini. (Sardegna Cultura)
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Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell”altura.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR7098
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Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell”altura.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR7098
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Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell”altura.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR7098
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Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell”altura.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR7098
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Nuraghe monotorre parzialmente diroccato ma con la tholos aperta. Offre la possibilità di salire all’ultimo filare residuo e godere del panorama su Cala Sinzias
Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
Il Nuraghe Cannevrau si trova su una collina tra su “Riu sa Cannedda” e su “Riu Cannevrau”, ad un altitudine di mt 164 s.l.m., facilmente raggiungibile attraverso una strada che parte dalla chiesa campestre di “San Giorgio” ai piedi del “Monte Lora”. Questa zona è stata interessata nel secolo scorso da attività minerarie di cui resta qualche traccia anche nel sito in questione;
Della struttura originale è difficilissimo comprenderne la pianta per il riadattamento ad ovile operato nel tempo. Resta la traccia di una torre, probabilmente la centrale, anch’essa riadattata. Al suo interno è visibile una nicchia di grandi dimensioni ed un altra più piccola. Il lato dell’ingresso è stato ricostruito quindi difficile da decifrare. Sul lato ovest dell’opera muraria si intravede, coperto di detriti, un vano che potrebbe riferirsi ad una scalinata interna.
Come detto la zona è stata oggetto di estrazione mineraria e sulla cima della torre rimasta è stato posizionato un cippo che segnalava il confine della concessione. Interessante la lettera “D” scolpita ed un simbolo che ritrae un martello ed una picozza. Simbolo che ritroviamo spesso nel villaggio minerario di “Monte Narba”. (notizie di Archeo Sarrabus)
La tomba di giganti Sa Dom ”e S”Orcu è uno dei monumenti nuragici meglio conservati. Edificata su una leggero rialzo del terreno, è del tipo con fronte ad esedra a filari. Il corpo tombale, absidato, disposto lungo l”asse SE-NO, è lungo m 15,20. L”opera muraria è costituita da blocchi di basalto di medie dimensioni ben lavorati e disposti a filari regolari. In alcuni punti della muratura si osserva l”uso di zeppe di allettamento.