La tomba dei giganti Su Pranu est si presenta in stato di conservazione non ottimale, ma comunque è leggibile nelle sue componenti fondamentali. Nella facciata solo pochi blocchi dell’esedra si trovano nelle originarie posizioni, al centro sta la monumentale stele monolitica centinata, che presenta la particolarità di essere senza portello. La stele attualmente è spezzata in due, divelta e rovesciata sopra i resti della camera. La tomba è databile all’inizio dell’età del Bronzo, 1800 a.C. circa.
#immagini: 10087
La tomba dei giganti Su Pranu est si presenta in stato di conservazione non ottimale, ma comunque è leggibile nelle sue componenti fondamentali. Nella facciata solo pochi blocchi dell’esedra si trovano nelle originarie posizioni, al centro sta la monumentale stele monolitica centinata, che presenta la particolarità di essere senza portello. La stele attualmente è spezzata in due, divelta e rovesciata sopra i resti della camera. La tomba è databile all’inizio dell’età del Bronzo, 1800 a.C. circa.
La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.
La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.
La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.
Ha restituito i resti di 59 inumati,novemila i reperti recuperati durante gli scavi.
Inserita nel fantastico scenario del supramonte di Urzulei nella località denominata “Su campu ‘e sa carcara”,è possibile ammirarla nel primo tratto del sentiero che dagli ovili di “Sedda ar baccas”ci conduce fino a “Sa Giuntura”,sullo sfondo, inconfondibile la vista della gola di “Gorropu”.