La grotta è lunga circa 130 metri ed è composta essenzialmente da tre “sale”. Al suo interno sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici, in particolare alcuni resti umani datati a circa 20.000 anni fa, che costituiscono la più antica testimonianza dell’Homo sapiens in Sardegna. In questa grotta trovava rifugio il famoso bandito sardo Giovanni Corbeddu, da cui ha preso il nome
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La grotta è lunga circa 130 metri ed è composta essenzialmente da tre “sale”. Al suo interno sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici, in particolare alcuni resti umani datati a circa 20.000 anni fa, che costituiscono la più antica testimonianza dell’Homo sapiens in Sardegna. In questa grotta trovava rifugio il famoso bandito sardo Giovanni Corbeddu, da cui ha preso il nome
L’area archeologica comprende un villaggio e due domus de janas, su un torrione granitico parzialmente circondato dal fiume Tèscere. Il nuraghe complesso si caratterizza per la presenza di cavità naturali integrate da strutture murarie. Le due domus sono scavate in due massi. La prima, monocellulare, è accessibile con un ingresso sopraelevato preceduto da un breve padiglione. La seconda presenta un unico vano devastato dal cedimento del masso dove si apriva l’ingresso
Si trova in località Capichera (Arzachena – OT), nei pressi dell’azienda vitivinicola produttrice del pregiato vermentino. Nelle immediate vicinanze il complesso nuragico di La Prisgiona.
La necropoli, situata lungo le pendici meridionali del Monte Corona ‘e Teula è formata da 11 domus de janas che si caratterizzano per la complessità degli impianti planimetrici e per gli schemi decorativi. La tomba delle clessidre comprende invece 10 ambienti, le pareti presentano dei motivi geometrici a rilievo.
Gruppo di sette e più Domus de Janas poste sul passo, verso L”azienda Mariani, da cui si domina la piana di Santa Lucia e la sottostante necropoli di Sant”Andrea Priu e la valle dei nuraghi di Torralba. La tomba sette, della doppia spirale in ocra rossa, è stata restaurata di recente
Il nuraghe fa parte di un complesso che comprende anche un secondo nuraghe a circa 50 metri da esso. Doveva essere particolarmente grandioso, a giudicare dalla vastità delle macerie. Nel crollo che copre la torre principale si individua una camera a “tholos” di altezza notevole: sul profilo dell”ambiente si può ancora distinguere la parte sommitale dell”andito di ingresso a sezione angolare tipica dei nuraghi di tipo arcaico.
Il nuraghe fa parte di un complesso che comprende anche un secondo nuraghe a circa 50 metri da esso. Doveva essere particolarmente grandioso, a giudicare dalla vastità delle macerie. Nel crollo che copre la torre principale si individua una camera a “tholos” di altezza notevole: sul profilo dell”ambiente si può ancora distinguere la parte sommitale dell”andito di ingresso a sezione angolare tipica dei nuraghi di tipo arcaico.
Il nuraghe fa parte di un complesso che comprende anche un secondo nuraghe a circa 50 metri da esso. Doveva essere particolarmente grandioso, a giudicare dalla vastità delle macerie. Nel crollo che copre la torre principale si individua una camera a “tholos” di altezza notevole: sul profilo dell”ambiente si può ancora distinguere la parte sommitale dell”andito di ingresso a sezione angolare tipica dei nuraghi di tipo arcaico.
Struttura nuragica posta sulla cosiddetta corona, basaltica, della Giara di Gonnosnò/Genoni. Coperta da vegetazione, è di non facile accessibilità