Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
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Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Realizzato su una collinetta collegata al complesso di “Bruncu Margiani” si trova a mt. 158 s.l.m. da cui si ha una visuale a 180° che va dal nuraghe “Masone Murtas” a Castiadas fino al nuraghe “Sa Spadula” a San Priamo;
La struttura è composta da una torre tronco conica attorno a cui è stata realizzata (forse contestualmente) un’opera di rifascio che si allunga verso sud-est. Il materiale di costruzione è granito del posto, le pietre sono di medie dimensioni, i filari sono realizzati attraverso l’ausilio di zeppe. La tecnica di costruzione è abbastanza evoluta.
Ai piedi del colle, un tempo adibito a cava di pietre, all’interno del centro abitato di Monastir, nella parte a Sud-Ovest, in prossimità della via Progresso n°80, è stata rinvenuta, a seguito di indagine di scavo archeologico, una tomba dei giganti, che ha restituito numerosi resti ossei umani
Ai piedi del colle, un tempo adibito a cava di pietre, all’interno del centro abitato di Monastir, nella parte a Sud-Ovest, in prossimità della via Progresso n°80, è stata rinvenuta, a seguito di indagine di scavo archeologico, una tomba dei giganti, che ha restituito numerosi resti ossei umani