Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
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La punta piú settentrionale del monte che sovrasta Luogosanto si chiama Monti Ruju, “monte rosso”, per via del colore che fino a pochi decenni fa gli dava la terra trattenuta dalla struttura di un nuraghe. Oggi del monumento restano soltanto sette filari di pietre addossate al monolite della cima, ma il luogo è comunque di grande fascino per il bel sentiero che lo collega alla Capanna delle Riunioni e per lo spettacolo vertiginoso offerto dalla vista delle valli di Crisciuleddu e Lu Sfussatu e di buona parte della Gallura nord-occidentale, dal Monte Limbara alle Bocche di Bonifacio. (Ufficio turistico Luogosanto)
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR1484
> Scheda Geoportale
La punta piú settentrionale del monte che sovrasta Luogosanto si chiama Monti Ruju, “monte rosso”, per via del colore che fino a pochi decenni fa gli dava la terra trattenuta dalla struttura di un nuraghe. Oggi del monumento restano soltanto sette filari di pietre addossate al monolite della cima, ma il luogo è comunque di grande fascino per il bel sentiero che lo collega alla Capanna delle Riunioni e per lo spettacolo vertiginoso offerto dalla vista delle valli di Crisciuleddu e Lu Sfussatu e di buona parte della Gallura nord-occidentale, dal Monte Limbara alle Bocche di Bonifacio. (Ufficio turistico Luogosanto)
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR1484
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Conosciuta anche come “Sa Domu ”e s”Orku”, é costituita da blocchi di granito locale ordinati secondo lo “stile ciclopico”. Presenta la particolarità unica di essere orientata esattamente verso il Nord. Questa Tomba dei giganti è del tipo con “facciata a filari”, tipica delle tombe dei giganti del Sud della Sardegna la facciata e l”esedra, ampia 10 m., sono costruite in muratura megalitica; nell”area sulla destra dell”esedra sono presenti tre “focolari rituali”, di forma circolare.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
Monumento di eccezionale valore appartenente all’ultimo periodo del nuragico, quando non si costruivano più le torre e si realizzarono diversi “sacrari federali” nei quali frequentemente erano ricompresi i pozzi sacri realizzati con conci isodomi e arricchiti con elementi scultorei architettonici. La Fonte purtroppo non è curata e mantenuta costantemente pulita
Monumento di eccezionale valore appartenente all’ultimo periodo del nuragico, quando non si costruivano più le torre e si realizzarono diversi “sacrari federali” nei quali frequentemente erano ricompresi i pozzi sacri realizzati con conci isodomi e arricchiti con elementi scultorei architettonici. La Fonte purtroppo non è curata e mantenuta costantemente pulita
Monumento di eccezionale valore appartenente all’ultimo periodo del nuragico, quando non si costruivano più le torre e si realizzarono diversi “sacrari federali” nei quali frequentemente erano ricompresi i pozzi sacri realizzati con conci isodomi e arricchiti con elementi scultorei architettonici. La Fonte purtroppo non è curata e mantenuta costantemente pulita