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#immagini: 1211

UOMO DI TETI

12) UOMO DI TETI
Nome: Uomo di Teti
Professione: sconosciuta
Altezza: 12 cm
Vestiario e aspetto: morbido berretto in stoffa, capelli di media lunghezza, indossa solo un corto gonnellino con allacciatura frontale, gambe protette da gambali, piedi scalzi; con una mano impugna un bastone appoggiato sulla spalla, con l’altra mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: TETI, Abini (NU)
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: gli alti gambali, forse in cuoio o in pelle nella realtá, arrivavano a coprire le ginocchia e sono legati posteriormente con stringhe
fotografie di G. Exana

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
UOMO DI TETI

12) UOMO DI TETI
Nome: Uomo di Teti
Professione: sconosciuta
Altezza: 12 cm
Vestiario e aspetto: morbido berretto in stoffa, capelli di media lunghezza, indossa solo un corto gonnellino con allacciatura frontale, gambe protette da gambali, piedi scalzi; con una mano impugna un bastone appoggiato sulla spalla, con l’altra mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: TETI, Abini (NU)
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: gli alti gambali, forse in cuoio o in pelle nella realtá, arrivavano a coprire le ginocchia e sono legati posteriormente con stringhe
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
GUERRIERO CORAZZATO DEL SULCIS

14) GUERRIERO CORAZZATO DEL SULCIS
Nome: Guerriero corazzato del Sulcis
Professione: guerriero
Altezza: 11,5 cm
Vestiario e aspetto: elmo conico con cresta trapezoidale molto spessa, collo protetto da un doppio anello, corazza borchiata costituita da un apparato fisso che lega insieme gli ampi spallacci e il colletto e rigido, posteriormente si vede una fettuccia che collega gli spallacci, braghe corte aderenti
Luogo di ritrovamento: Sulcis (CA), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bronzetto molto danneggiato, gambe e braccia spezzate, corazza rotta posteriormente
CURIOSITÀ: la corazza particolare può ricordare sia quella utilizzata da Ulisse durante la guerra di Troia sia la corazza in lamine di bronzo del 1300 a.C. rinvenuta a Dendra (Grecia), soprattutto nella fattura degli spallacci e dell’alta protezione per il collo (vedi link sotto riportato)
Il doppio anello paragola secondo alcuni ricorda i torques celtici portati dai Galli.
fotografie di G. Exana
Per approfondimenti sulla corazza in lamine di bronzo ritrovata a Dendra si veda il link:
http://www.hoepliscuola.it/…/m3-u3—itinerari-sulle-tracce…

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA DI ALA’ DEI SARDI

16) DONNA DI ALA’ DEI SARDI
Nome: Donna di Alà dei Sardi
Professione: sconosciuta
Altezza: 14 cm
Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: ALA’ DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane
fotografie di G. Exana

Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA DI ALA’ DEI SARDI

16) DONNA DI ALA’ DEI SARDI
Nome: Donna di Alà dei Sardi
Professione: sconosciuta
Altezza: 14 cm
Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: ALA’ DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane
fotografie di G. Exana

Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
PASTORE DI DOLIANOVA

Nome: noto come Pastore con ariete sulle spalle
Professione: pastore
Altezza: 13 cm
Vestiario e aspetto: il pastore porta sulle spalle un animale col collo lungo, la coda corta e le corna ritorte (un’ariete o forse una capretta); l’uomo indossa una tunica semplice smanicata, un mantello portato sulla spalla con bordo frangiato, sotto il mantello una bandoliera con pugnale ad elsa gammata
Luogo di ritrovamento: Dolianova (Ca) loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: testa del pastore e piedi mancanti
CURIOSITÀ: il pastore – come descritto da Lilliu – saluta con la mano destra, grande e allungata dove si nota la precisa separazione tra il pollice e le altre dita, e con la mano sinistra impugna per le zampe l’ariete portato sulle spalle e offerto alla divinitá

fotografia dal web

Per approfondimenti: pag.184, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: DOLIANOVA
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

18) OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

Nome: Offerente con grossa focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm, diametro focaccia di 2,5 cm
Vestiario e aspetto: la mano destra dell’offerente ha il palmo rivolto verso il bronzetto, come se l’uomo stesse trattenendo qualcosa; la mano sinistra offre una grossa focaccia, la dimensione rappresenta il grande valore dell’offerta – il pane – dono comune ma prezioso per la civiltà contadina e pastorale sarda antica. L’uomo ha il torso nudo, gonnellino ai fianchi, testa a capocchia su collo corto, orecchie pronunciate ( a “sventola”), naso corto e arcuato
Luogo di ritrovamento: Fluminaria (SS), nuraghe Attentu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari (già collezione Dessì)
Segni particolari: le gambe erano spezzate e sono state restaurate
CURIOSITÁ: Lilliu nel 1966 segnala (e nel suo libro sotto citato riporta una bella fotografia del dettaglio) che il bronzetto mostrava sul petto 3 protuberanze al posto di 2 mammelle maschili; per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione. Il bronzetto, per questo e per altri dettagli, molto probabilmente fu venduto allo stato grezzo e lasciato così come uscì dalla fusione.
Guardando la fotografia attuale… sembrerebbe che la protuberanza centrale sia stata rimossa…

fotografia dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag.356)

Comune: MORES
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Navicella nuragica detta “del Re Sole”

L’ANELLO ROTANTE
ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione?
IPOTESI 1:
Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario.
Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica.
È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero.
Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni – cm 38 – e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione.
(informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana).
IPOTESI 2:
“F. Bruno Vacca (autore di “La Civiltá nuragica e il mare”, 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (…). L’anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera”.
(L. Melis, ” Shardana, i popoli del mare”, 2002)

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana