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VACCA STANTE

95) VACCA STANTE
Nome: vacca stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 6,3 cm – altezza 4,7 cm
Aspetto: l’animale è ritto sulle quattro zampe e poggia su una basetta rettangolare.
La struttura corporea è nel complesso agile e snella, il profilo della pancia e il dorso sono quasi orizzontali, il collo ben sviluppato e la testa molto avanzata rispetto alle zampe anteriori. Il bronzetto appare così molto lungo e sottile.
La coda è ripiegata, in modo naturalistico, sul dorso ma in senso contrario rispetto ad altri bronzetti. Le corna sono ben modellate, ampie e verticali; il volume del capo suggerisce una certa rotondità di forme, il muso è ben modulato dal taglio della bocca (non indicati, invece, gli occhi).
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), località nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: integro, con le zampe anteriori e posteriori ancora fuse con la tavoletta quadrangolare di sostegno
Curiositá: il bovino manca di attributi maschili quindi forse per questo Lilliu lo classifica come esemplare femminile. Nella scheda descrittiva comunque lo studioso non riporta mai il genere dell’animale, la classificazione appare chiara solo dal nome dato al bronzetto.
Fotografia di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: NULVI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
TORO STANTE

99) TORO STANTE
Nome: toro stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 11 cm
Aspetto: il corpo del toro é voluminoso ma allo stesso tempo fluido, mosso, ancora fuso alla base con la piastra quadrangolare di sostegno.
Le zampe sono cortissime e tozze ma ben articolate: quelle anteriori sono dritte e parallele, quelle posteriori sono invece rientrate obliquamente. Chiaramente riconoscibili gli zoccoli bifidi. La coda è girata sulla groppa e termina a riccio. Tra le zampe posteriori sono ben visibili gli attributi maschili dell’animale.
La struttura della testa è piatta, il muso ben caratterizzato, gli occhi a globetto o pastiglia.
Spiccano nella composizione le corna strette e lunghe, protese obliquamente in avanti; terminano con pomelli piatti in sommità.
Intorno alle corna, sulla cervice, si intreccia una fune, “probabilmente il laccio per catturare la preda – dice Lilliulibera nei vasti pascoli degli altipiani sardi”.
Luogo di ritrovamento: Perfugas (SS), localitá Predio Canòpolo
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: integro
Curiositá: “un amico allevatore sostiene che quando i tori tengono la coda poggiata sul dorso, godono di ottima salute e prestanza fisica”. (A. Farina)
Interessante ipotesi. Dato che molti bronzetti di buoi e tori sono raffigurati con la coda ritorta, l’offerta del bronzetto alla divinità potrebbe essere interpretata come richiesta di salute e forza per l’animale.

Comune: PERFUGAS
Prov:
Autore: Antonello Farina
DONNA CON ANFORA SULLA TESTA

103) DONNA CON ANFORA SULLA TESTA
Nome: donna con anfora sulla testa
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza compresa la base 18,5 cm
Aspetto e vestiario: la figura femminile sottile e slanciata, quasi filiforme e con le proporzioni alterate tra busto allungatissimo e squadrato e gambe corte e sgraziate, ha i piedi fusi nel supporto di sostegno nella cui parte inferiore si notano ancora i resti del piombo di fissaggio alla tavola votiva.
La donna, con il seno in risalto, forse indossa una veste molto aderente e fusa con il corpo oppure è effettivamente nuda tranne sui fianchi dove si nota un gonnellino.
La testa è una sfera, il viso tondeggiante con tratti fisionomici modellati come se fossero stati impressi con un legnetto nell’argilla. Le orecchie sono a dischetto incavato, gli occhi sono puntini tondi, la bocca un’incisione orizzontale larga quanto il viso.
Ma la particolarità di questo bronzetto è data dalla postura e dall’offerta. La donna infatti ha entrambe le braccia sollevate e avvicinate all’altezza della testa per reggere un’anfora; le mani sono appena abbozzate, trattengono le anse dell’anfora che non appoggia direttamente sul capo bensì su un supporto, forse un cercine (panno attorcigliato o rami intrecciati di vimini ricoperti da un’imbottitura).
L’anfora rappresentata ha forma ovoide a bocca larga ricurva, è provvista di manici a largo e lungo nastro con foro ellittico. Da supporsi di terracotta e di media capacità viste le dimensioni non vistose.
Luogo di ritrovamento: nicchia dell’andito di ingresso del nuraghe Cabu Abbas o Riu Mulinu, Olbia (OT)

Comune: OLBIA
Prov:
Autore:
OFFERENTE

105) OFFERENTE
Professione: sconosciuta
Etá: VIII -VII secolo a.C.
Altezza: 8,6 cm
Aspetto e vestiario: Figura votiva (forse femminile) che rappresenta un’offerente che porge con la mano sinistra un piatto o una focaccia, con la mano destra sollevata il saluto devozionale alla divinità.
Indossa un abito lungo con cappuccio, un mantello e una stola con decorazioni incise, sulla testa ha un cappello a cono.
Luogo di nascita: dicono Sardegna, civiltá nuragica
Ultima residenza: ex collezione privata USA, nel 2000.
Luogo di residenza attuale: sconosciuto
Segni particolari: mano destra e parti del mantello mancanti.
VERGOGNOSAMENTE SVENDUTO ALL’ ASTA PUR ESSENDO PATRIMONIO DI TUTTI!!!

Comune:
Prov:
Autore:
OFFERENTE

105) OFFERENTE
Professione: sconosciuta
Etá: VIII -VII secolo a.C.
Altezza: 8,6 cm
Aspetto e vestiario: Figura votiva (forse femminile) che rappresenta un’offerente che porge con la mano sinistra un piatto o una focaccia, con la mano destra sollevata il saluto devozionale alla divinità.
Indossa un abito lungo con cappuccio, un mantello e una stola con decorazioni incise, sulla testa ha un cappello a cono.
Luogo di nascita: dicono Sardegna, civiltá nuragica
Ultima residenza: ex collezione privata USA, nel 2000.
Luogo di residenza attuale: sconosciuto
Segni particolari: mano destra e parti del mantello mancanti.
VERGOGNOSAMENTE SVENDUTO ALL’ ASTA PUR ESSENDO PATRIMONIO DI TUTTI!!!

Comune:
Prov:
Autore:
OFFERENTE

105) OFFERENTE
Professione: sconosciuta
Etá: VIII -VII secolo a.C.
Altezza: 8,6 cm
Aspetto e vestiario: Figura votiva (forse femminile) che rappresenta un’offerente che porge con la mano sinistra un piatto o una focaccia, con la mano destra sollevata il saluto devozionale alla divinità.
Indossa un abito lungo con cappuccio, un mantello e una stola con decorazioni incise, sulla testa ha un cappello a cono.
Luogo di nascita: dicono Sardegna, civiltá nuragica
Ultima residenza: ex collezione privata USA, nel 2000.
Luogo di residenza attuale: sconosciuto
Segni particolari: mano destra e parti del mantello mancanti.
VERGOGNOSAMENTE SVENDUTO ALL’ ASTA PUR ESSENDO PATRIMONIO DI TUTTI!!!

Comune:
Prov:
Autore:
Bue stante

110) BUE STANTE
Nome (dalla casa d’asta): bue
Età: IX-VI secolo a.C. circa
Dimensioni: lunghezza 8,3 cm
Categoria: animale
Descrizione: La statuina è modellata finemente mostrando un senso naturalistico nelle proporzioni. In posizione stante, con zampe piantate a terra, rialzata la zampa anteriore sinistra, lunga coda pendente, gobba pronunciata sulla schiena. Presenta grossa testa squadrata con orecchie definite, occhi a globuletto, brevi corna ricurve verso l’interno, narici e bocca semiaperta in atto di muggire
Ultima residenza: collezione di Farid Ziade, Jdeidet GhazirLibano
VERGOGNOSAMENTE SVENDUTO ALL’ASTA ANCHE SE E’ PATRIMONIO DI TUTTI!!!
Fotografia dal web

Comune:
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON VASO

121) OFFERENTE CON VASO
Nome: l’offerta del vaso
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 13,3 cm
Aspetto e vestiario: l’offerente é raffigurato con la mano destra alzata in atto di preghiera, come per porgere il saluto devozionale alla divinità: il pollice è divaricato e le altre dita sono unite e ben rese dalle incisioni presenti sia sul palmo che sul dorso. Con la mano sinistra l’uomo impugna una corda da cui pende un vaso, forse nella realtà di bronzo o terracotta, contenente un liquido d’offerta. Il recipiente è ovale, col fondo stretto e piatto; oltre ai due manici presenta una sporgenza “a tubercolo” che poteva essere un beccuccio a colatoio per versare il liquido oppure una borchia ornamentale molto pronunciata.
Il vaso e la corda sono raffigurati in posizione obliqua, come per rendere il movimento di oscillazione oppure il vaso era – dice Lilliu – “allontanato dal corpo, quasi per suggerire il distacco dall’oggetto che è ormai possesso della divinità”.
L’uomo indossa una tunica aderente, senza maniche e con una piccola scollatura triangolare; dietro, l’orlo inferiore della tunica è prolungato a coda, davanti la veste è rialzata ad angolo, sopra le ginocchia nude. Anche le magre gambe sono nude e i piedi scalzi.
La tunica é chiusa sulla spalla sinistra con un legaccio a fiocco che annoda i due lembi; gli stessi lembi più in basso sull’anca sinistra sono fermati da un bottone prominente. Infine un semplice cordone, chiuso a nodo sul davanti, cinge la vita del devoto.
Sul petto ha il pugnaletto ad elsa gammata riposto in un fodero di cuoio lavorato (lo si deduce dalle scalanature all’orlo) e pendente da una bandoliera di pelle.
L’offerente non é un guerriero, quindi il pugnaletto per Lilliu assume il significato di arma da difesa, forse con valore talismanico.
Il viso è oblungo e pieno, il collo tozzo, gli occhi a mandorla, sopracciglia e naso arcuato sono resi col noto stilismo a T, le orecchie sono a dischetto incavato nel mezzo, bocca stretta e carnosa.
Sul capo sembra indossare un elemento che cinge la nuca e si annoda sopra la fronte (n.d.r.).
Luogo di ritrovamento: Serri, loc. Santa Vittoria, dall’atrio del pozzo sacro – (Il Santuario di Santa Vittoria di Serri Coop Acropoli Nuragica)
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: rotta la gamba destra sopra al ginocchio
Curiositá:
Per Lilliu il devoto è un pastore o un contadino che “offre olio o latte o forse acqua lustrale del pozzo che ha attinto col vaso durante la cerimonia rituale, alla presenza del sacerdote officiante”.
Proponiamo infine alcune interpretazioni alternative di semplici appassionati circa il MISTERIOSO CONTENUTO del vaso ?
il contenitore contiene vino da offrire alla divinità
– la posizione obliqua del contenitore farebbe supporre “l’idea del movimento anteroposteriore che si imprime al latte quando si fa il burro in mancanza di tecnologia più avanzata”
Fotografia di RS Roberto dalla pagina Fb “Viaggio nelle antichità della Sardegna”
Immagini e descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Foto di RS Roberto
BUE

47) BUE
Nome: bue
Categoria: animale
Etá: 2800 annipiù o meno (così dicono)
Dimensione: lunghezza 8,2 cm
Descrizione: il collo allungato e il corpo costituiscono un unico volume cilindrico, il muso è lungo, cadente e lievemente ricurvo, visibile alla base la tavoletta di supporto. Parte posteriore del corpo grossolana e sproporzionata. Visibili le corna sporgenti su una linea orizzontale e gli occhi.
Curiosità: il bue sembra rappresentato nell’atto di mangiare. Si nota qualche vaga somiglianza con il bronzetto di ” bue stante” trovato a Nulvi e descritto da Lilliu a pg.408 nel libro “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO; in quel bronzetto (così come in questo) le grezze fattezze sembrano ricordare queicordoncini di fango modellati dai bambini nel fare i loro rudimentali pupazzetti”…..come i modellini rudimentali di epoca minoica esposti al Museo Archeologico di Heraklion – Creta (in fotografia).
Luogo di nascita: Sardegna (così dicono)
Ultima residenza: segreta
Destinazione: vergognosamente svenduto all’asta nonostante sia PATRIMONIO DI TUTTI!!!

Comune:
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON FOCACCE

102) OFFERENTE CON FOCACCE
Nome: offerente con focacce
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza residua 13,4 cm
Aspetto e vestiario: l’offerente è un uomo comune che guarda la divinità e porge il saluto devozionale con la mano destra, sommariamente lavorata; con la mano sinistra regge il bordo di un vassoio contenente focacce e appoggiato sulla spalla sinistra. Il vassoio è rettangolare, forse di legno di castagno e non in metallo o terracotta; ha il bordo in rilievo su tutto il perimetro, è cavo e contiene quattro focacce disposte in modo disordinato, due delle quali sono sovrapposte come se si fossero mosse durante l’offerta per l’inclinazione del vassoio.
L’uomo indossa:
copricapo a calotta con un lembo alzato nel mezzo, da cui spuntano i capelli, resi con striature verticali
tunica semplice decorata con balza visibile sul fianco sinistro all’altezza della coscia
– manto striato da incisioni verticali parallele, sottili e fitte che si incrociano stilizzando la trama del tessuto. Il mantello è ripiegato e gettato sulla spalla sinistra, come già visto in altri bronzetti; evidentemente era un indumento comune a persone di varie categorie e di diversa estrazione sociale
bandoliera a tracolla e pugnaletto ad elsa gammata (in parte nascosto dal mantello)
Il viso, poco leggibile, presenta lineamenti attenuati, occhi a mandorla (molto erosi), bocca fusa col mento, collo tozzo e svasato. Appare comunque evidente lo schema a T di naso e sopracciglia.
Luogo di ritrovamento: Ogliastra, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: piedi mancanti, viso molto degradato, il resto del corpo è integro
Curiositá: Le focacce sono rotonde con un buco nel mezzo, con forma di ciambella: probabilmente erano fatte in farina di grano o d’orzo, cereali in uso all’epoca.
Fotografia del bronzetto di P. Montalbano
Immagini tratte da G. Lilliu, ” Sculture della Sardegna Nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
CARRO A DUE RUOTE

50) CARRO A DUE RUOTE
Nome: carro a due ruote
Altezza: 4,1 cm.
Lunghezza: 6,5 cm.
Larghezza: 5,4 cm.
Aspetto: la ruota sinistra (originale) mostra quattro raggi a croce intorno al mozzo rotondo. Descrivendo il corpo del carretto, Lilliu parla di una cassa di forma ricurva e non sembra convintissimo che si tratti di un carretto (lo chiama anche “mobiletto”), e dice che non sa trovare proprio nessun riscontro di carro simile in tutto il mondo antico vicino al mondo protosardo.
Dato che il carretto è incompleto, privo di sedile e di timone, non riesce a ricostruirne nè l’immagine nè l’utilizzo.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), località Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: incompleto nella parte destra, é stato ricostruito (tutto l’asse tranne il tratto inserito nel tamburo e la ruota destra)
Curiositá: rimangono per Lilliu numerosi dubbi sulla funzione e natura di questo oggetto.
1) il conducente stava in piedi sul veicolo oppure lo guidava da seduto poggiando i piedi sulle assicelle del telaio?
2) vista la mancanza del timone, come veniva trainato il carretto e da quale animale? Da un cavallo… o un bue?
In allegato abbiamo inserito un’ipotesi di ricostruzione di carro da guerra del periodo nuragico (di G. Exana)
Fotografia e disegni di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore:
Bue

143) BUE STANTE CON GIOGO
Nome: bue stante con giogo
categoria: animale
Dimensioni: altezza 7 cm, lunghezza 8,5 cm
Aspetto: il bue ha forme agili, snelle e si presenta con il dorso rialzato nella parte posteriore, la schiena fortemente incurvata e la testa con il muso cilindrico rivolto in avanti.
Le zampe anteriori sono robuste mentre quelle posteriori appaiono più sottili e quasi stilizzate. La coda scende dritta tra le zampe posteriori. Sul collo sembra portare il giogo (o forse il suo cuscinetto); la testa ben proporzionata ha il muso con taglio netto, corna brevi, gli occhi a pastiglia, le orecchie indicate da brevi escrescenze sotto le corna
Luogo di ritrovamento: Sardegna, localitá sconosciuta
Residenza attuale: Palazzo Reale – Torino (nella teca dell’armadio ligneo, sulla sinistra, nella saletta che precede il corridoio dell’Armeria)
Segni particolari: integro, con gli zoccoli ancora incastrati nella colata di piombo che saldava la figurina alla tavola votiva
Curiositá:
Questo bronzetto, insieme ad altri 6 (custoditi però nel Museo delle Antichità), è esposto a Torino come arredo nelle sale di Palazzo Reale.
“Nel 1840 Alberto della Marmora fece scoprire al Piemonte la preistoria sarda con un libro (Voyage en Sardaigne) e una serie di oggetti per le collezioni reali: soprattutto le armi e le figurine votive in bronzo diventano da allora elementi ricercati per raccolte museali
(dal pannello esplicativo del museo delle AntichitàTorino)
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: