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Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Nuraghe Majore

Ubicato su un’alta rupe che ne rende difficile l’accesso, questo splendido nuraghe si conserva per un’altezza di circa 10 metri…Il Majore è un monotorre a pianta canonica: scala oraria e nicchia d’andito raffrontate, nella camera ce conserva integra la tholos le consuete tre nicchie disposte a croce. Dalla nicchia destra, a circa 2 metri d’altezza una scala sussidiaria permette l’accesso al mezzanino o piano di mezzana che comunica con la camera tramite un finestrone. (da Donna Nuragica).

Tempio a pozzo di Cherchizzu o Su Laccheddu

Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica)

Tempio a pozzo di Cherchizzu o Su Laccheddu

Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica

Tempio a pozzo di Cherchizzu o Su Laccheddu

Si tratta di un piccolo tempio per il culto delle acque, in cui si possono osservare, come è consuetudine, in questi monumenti, la scala e la camera; non resta, almeno apparentemente, traccia del vestibolo, il vano in cui, sopra il tavolo delle offerte, venivano esposti gli ex-voto donati alla divinità. Il vano scala, lungo 5 metri, è delimitato da pareti aggettanti che reggono 6 architravi superstiti dell’originaria copertura “a scala rovesciata”. I gradini sono regolari e ben lavorati e danno accesso alla bella cella circolare sotterranea, che conserva intatta la copertura ad ogiva e dove è contenuta l’acqua, elemento sacro. Il monumento è databile ad un periodo compreso tra la fine dell’età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale, tra il XII e il X secolo A.C. (Donna Nuragica

Domus de Janas di Mesadda

Domus pluricellulare dotata di finte finestre, definite da solchi incisi con tracce di pittura rossa, di travetti rettilinei in rilievo a raggiera sul soffitto a evocare una copertura lignea. Nella cella principale è presente un pilastrino sub-rettangolare, del quale si conservano solo la parte inferiore e quella superiore con incisa una protome taurina. (Donna Nuragica)